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Sanità Pochi cardiologi al “Rizzoli”, la lettera del Cudas e i rifiuti in serie a lavorare a Ischia
Pochi cardiologi al “Rizzoli”, la lettera del Cudas e i rifiuti in serie a lavorare a Ischia
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5 anni ago |
Foto Qui Ischia
COMUNICATO CUDAS
La scorsa settimana il Cudas, a firma della presidente Gianna Napoleone, aveva inviato una lettera al Direttore generale dell’Asl Na2 Nord focalizzando la situazione di perdurante e seria CARENZA di PERSONALE MEDICO che si verifica nell’Unità operativa complessa di CARDIOLOGIA/UTIC dell’ospedale Rizzoli. L’occasione per manifestare la preoccupazione del Comitato circa il futuro di servizi fondamentali e imprescindibili per la comunità isolana.
In questi giorni abbiamo verificato che la mancata soluzione del problema evidenziato è legata, come già tante altre volte e in tante altre circostanze simili sottolineato, dall’indisponibilità dei medici a trasferirsi a lavorare presso l’ospedale ischitano. I due specialisti annunciati a giugno dal manager D’Amore, una volta preso servizio a Lacco Ameno, se ne sono andati dopo poco tempo a vantaggio del “Monaldi” e del “CTO”. E anche gli altri sanitari della lunga graduatoria da cui dovrebbero essere reclutati i rinforzi per la Cardiologia /Utic isolana stanno rifiutando, man mano che vengono interpellati. Tuttavia, si sta continuando a far scorrere la graduatoria, sperando che qualcuno accetti la sfida del lavoro sull’isola. Nel frattempo, si sta tamponando con misure provvisorie e ovviamente non risolutive.
In questo quadro grigio, la buona notizia che sta per arrivare un NUOVO ECOCARDIOGRAFO di ultima generazione, che sarà certamente un valore aggiunto per l’attività dell’importante reparto del “Rizzoli”.
Di seguito, condividiamo il testo della nostra nota al direttore D’Amore:
“Gentile Direttore,
a distanza di qualche mese dalla nostra precedente segnalazione, siamo di nuovo a evidenziare la grave carenza di personale medico che ancora affligge l’Uoc Cardiologia/Utic del nostro ospedale isolano. Questione che, a dire il vero, confidavamo fosse stata già risolta, seppur solo parzialmente, all’inizio dell’estate, quando, anche in occasione della sua ultima visita al “Rizzoli”, erano giunte ampie rassicurazioni circa l’imminente entrata in servizio di due specialisti, che avrebbero certamente rappresentato una vitale boccata d’ossigeno per il fondamentale servizio ospedaliero. Avevamo registrato con sollievo l’annuncio che un primo specialista avrebbe iniziato a lavorare al “Rizzoli” il 16 giugno e che un altro collega lo avrebbe seguito intorno alla metà di luglio.
Eravamo tranquilli, dunque, che la situazione della Cardiologia/Utic si fosse quasi regolarizzata. E grande è stato perciò il nostro stupore nello scoprire che a Lacco Ameno non era mai arrivato nessuno dei rinforzi attesi. Quelli che avrebbero garantito qualche anno di stabilità per uno dei gangli vitali dell’assistenza sanitaria sulla nostra isola. Che negli ultimi anni ha incrementato le prestazioni erogate alla cittadinanza, a cominciare dall’impianto e dal controllo dei pace-maker, che interessano un numero tutt’altro che trascurabile di isolani.
Ci risulta che, per supplire in qualche modo al mancato arrivo dei rinforzi previsti, sono operativi a Ischia degli specialisti ambulatoriali. Una soluzione tampone utile per superare l’estate e scongiurare una situazione insostenibile per la fondamentale assistenza cardiologica sull’isola, che pone però una serie di interrogativi sul futuro anche prossimo del reparto. Fino a quando, infatti, potrà reggere questa “supplenza”, considerati anche i costi che comporta?
Cosa si prospetta per il futuro della Cardiologia/Utic, alla luce della perdurante mancanza di nuovi innesti, a maggior ragione per il venir meno anche di rinforzi dati ormai per sicuri?
La preoccupazione per la situazione della Cardiologia/Utic è forte e, a tale proposito, auspichiamo iniziative specifiche in grado di assicurare, con la necessaria continuità e con un minimo di prospettiva, personale sufficiente al miglior funzionamento di un reparto che, nel corso degli anni, è diventato un punto di riferimento imprescindibile e salvavita (vite) per la popolazione residente e per i forestieri.
Fiduciosi nell’esito positivo, a breve, di una vicenda che già si sta protraendo nel tempo e in attesa di novità risolutive , porgiamo distinti saluti”.