Grazie alla Fondazione Leonessa arriva l’elettrobisturi al “Rizzoli”

rizUn apparecchio importante che va a potenziare un ambulatorio strategico per la salute degli isolani. E’ l’elettrobisturi acquistato dalla Fondazione Leonessa per l’ambulatorio di Endoscopia, attivo presso il reparto di Medicina del “Rizzoli”, a cui la signoraElenaLeonessa provvederà a consegnarlo ufficialmente domani mattina. Per l’occasione, sarà sull’isola anche il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore, che poi,nella tarda mattinata, presenzierà presso l’Hotel Re Ferdinando al convegno per la presentazione della nuova app dell’Asl per le cure termali.

Dopo il mammografo donato l’anno scorso, la Fondazione Leonessa ha intercettato un’altra necessità da soddisfare per migliorare la capacità di risposta del presidio lacchese alle esigenze della popolazione isolana. Il nuovo strumento, infatti, consentirà di effettuare a Ischia l’asportazione di polipi dal colon, evitando di doversi trasferire per le polipectomie al “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli o in qualche altra struttura della terraferma, come era d’obbligo fino ad oggi. E sarà così possibile completare sull’isola tutto il percorso di screening del tumore al colon, alla cui tempestiva diagnosi si sta dedicando particolare attenzione in questi ultimi anni anche nella nostra Asl, considerata l’alta incidenza della patologia sul suo territorio in linea con le ancora significative percentuali della Campania.

Oltre all’elettrobisturi, la donazione di domani comprenderà anche una pompa di lavaggio e un insufflatore di anidride carbonica, accessori preziosi per potenziare la dotazione di un ambulatorio che funziona a pieno ritmo nell’ambito dell’Uoc di Medicina interna diretta dal dottor Ciro Di Gennaro, grazie all’èquipe formata dai medici Marco Campione e Marco    Guarracino e dagli infermieri  Leonardo Trani, Paolo Cavallini, Luigi Sessa e Roberto Barone. 

La scelta della Fondazione Leonessa di investire per il secondo anno consecutivo delle risorse a favore dell’ospedale isolano, partendo dai bisogni concreti dell’utenza e dalle potenzialità del “Rizzoli” opportunamente rilevati, merita indubbiamente un plauso, tanto più perdurando in tanti casi l’emigrazione (spesso obbligata) dei pazienti isolani verso strutture ospedaliere della terraferma, non di rado anche fuori regione anche per prestazioni che potrebbero essere disponibili sull’isola. Ma da domani, almeno per i servizi dell’Endoscopia, si dovrà viaggiare meno…

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