Stanza per l’isolamento in ogni ospedale, anche il Rizzoli si è adeguato

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Foto Qui Ischia

La macchina organizzativa era già partita quando in Italia non c’era ancora nessun caso di coronavirus. Il ministero della Salute aveva espressamente richiesto che ogni presidio ospedaliero del Paese, grande o piccolo che fosse, nelle metropoli come nella più piccola delle isole, venisse dotato di una stanza per l’isolamento. Una direttiva a cui, nonostante la limitatezza nota degli spazi a disposizione, ha dovuto adeguarsi anche il nostro “Rizzoli”, dove alla fine si è riusciti nell’impresa. E infatti la stanza c’è, al piano del Pronto soccorso, lì dove era prima allocato il 118, a cui è stata trovata un’altra sistemazione. La stanza cosiddetta “contumaciale” è a due letti, attrezzata per l’isolamento di eventuali pazienti, seppur solo temporaneamente, perchè non è certo l’ospedale isolano che potrebbe e dovrebbe farsi carico di trattare eventuali casi di malattie infettive. Dalle indicazioni più recenti, infatti, il riferimento in Campania (speriamo che lo resti solo sulla carta) dovrebbe essere il Cotugno.

La stanza del “Rizzoli”, da utilizzare per ogni eventuale sospetto di malattia infettiva che dovesse cogliere i sanitari, dovrebbe servire solo per il tempo necessario ad effettuare il tampone per verificare la positività o meno del paziente e trovare conferma al dubbio iniziale. E per stabilizzare il paziente trovato positivo che non fosse in condizioni di essere immediatamente trasferito a Napoli con l’ambulanza appositamente attrezzata e isolata. Per far fronte a questo tipo di emergenza, esistono già dei protocolli interni a cui debbono attenersi gli operatori, che sono normalmente preparati a gestire queste evenienze.

Come ormai sappiamo tutti, però, non è dal pronto soccorso degli ospedali che dovrebbero passare gli eventuali malati, anzi la raccomandazione delle autorità sanitarie nazionali è di evitare tassativamente di muoversi da casa nel caso si nutrisse il sospetto di essere colpiti dal virus. In questo caso, ci si dovrebbe rivolgere per telefono al proprio medico di base, che dovrebbe fare una prima verifica dei sintomi attraverso una serie di domande messe a punto dagli esperti del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno già provveduto alla diffusione del questionario e delle indicazioni collegate alla rete della medicina di base, chiamata a fare da primo filtro. E solo in base alle risultanze di questo filtro, qualora il sospetto trovasse una prima ipotetica conferma, per accedere al test di verifica, il paziente dovrebbe essere preso in carico, direttamente a domicilio, dal servizio 118. Sarebbero i sanitari dell’emergenza a dover provvedere al trasporto, nel nostro caso in terraferma, con l’ambulanza a questo destinata e in condizioni di isolamento e di sicurezza, fino ai grandi ospedali specializzati, che sono attrezzati per le diagnosi e per le eventuali cure.

Intanto, le organizzazioni sindacali hanno inviato all’Asl la seguente nota:

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, vista la potenziale emergenza che il nostro territorio sta vivendo, chiede alla S.V di assicurarsi che il personale tutto ospedaliero e/o territoriale sia dotato di DPI idonei e che tale materiale sia in quantità sufficienti per fronteggiare situazioni di emergenza.
Che i reparti e il personale tutto siano informati sulle procedure da esplicare in caso di necessità e che sia istituito un protocollo esclusivo per 118 e P.S comprensivo dei processi di sanificazione dei mezzi e/o dei locali che vengano a contatto con il virus .
Non escludere l’idea di un corso formativo in urgenza per la formazione degli operatori sui rischi di carattere biologico.
Ed infine non sottovalutare l’idea di attingere personale dalle varie graduatorie in essere per fronteggiare questo momento di difficoltà.
Le scriventi O.S colgono l’occasione per ricordare l’affetto e la vicinanza a tutti i colleghi che anche in questi momenti svolgono il loro operato in laborioso silenzio“.

 Auguriamoci che queste procedure e tutte le misure messe a punto anche presso il nostro ospedale isolano restino solo delle doverose precauzioni preventive…

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