De Luca al Governo: “Per i nostri ospedali non è arrivato quasi nulla”

rizE’ stata indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Salute, per gli Affari regionali e per il Sud. E il tono come il contenuto rappresentano l’eccezionalità e la gravità della situazione. Quella che già stiamo vivendo e quella che si prospetta e che è oggetto della lettera inviata a Roma dal governatore De Luca, che sembra scrivere non solo per la Campania, ma per tutto il Mezzogiorno. Una lettera “urgente”, che prende spunto dai dati forniti in questi giorni su un rallentamento dell’epidemia, che De Luca definisce “fuorvianti”, perché rischiano ««di cancellare del tutto il fatto che non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica». E continua il governatore: «I prossimi dieci giorni saranno per noi un inferno. Siamo alla vigilia di una espansione gravissima del contagio, al limite della sostenibilità. La prospettiva, oramai reale, è quella di aggiungere alla tragedia della Lombardia quella del Sud. Per noi è questione di ore, non di giorni.

Abbiamo fatto, con migliaia di operatori, sforzi giganteschi per poter reggere. Ma non si può scavare nella roccia con le mani nude.

Dobbiamo registrare il fatto che dal punto di vista delle forniture essenziali per il funzionamento dei nostri ospedali, in queste settimane da Roma non è arrivato quasi nulla.

Il livello di sottovalutazione è gravissimo.

Non si è compreso che gli obiettivi strategici sono due: contenere il contagio al Nord; impedire la sua esplosione al Sud.

In queste condizioni ci avviamo verso una tragedia doppia.

Il quadro riassuntivo, per noi, è contenuto nel prospetto allegato.

Dopo aver creato decine di posti letto nuovi per la terapia intensiva, rischiamo di non poterli utilizzare per mancanza di forniture essenziali: zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno ad inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-Pap, non è arrivato nulla.

Questi sono i dati. E dunque non si può non rilevarlo in maniera brutalmente chiara. So che la situazione è difficile per tutti. Non voglio alzare i toni. Ma non posso non dire che per quello che ci riguarda, ci separa poco dal collasso, se il Governo è assente. Mi auguro che almeno i numeri rendano evidente la drammaticità della situazione.

Si rischia di vanificare un lavoro gigantesco, che ci ha consentito di reggere, in una realtà della cui complessità non è il caso di parlare oltre, e di offrire anche al Paese una terapia farmacologica utile.

Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti.

Siamo ad un passo dalla tragedia. Il Governo agisca subito».

 

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