Il Cudas: l’alloggio per il personale sanitario servirà anche dopo l’emergenza

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Foto Qui Ischia

COMUNICATO  CUDAS

Con grande piacere abbiamo accolto oggi la comunicazione ufficiale dell’Asl Na2 Nord sull’accordo concluso con l’hotel più prossimo al Rizzoli, al fine di dare la possibilità al personale pendolare residente in terraferma di usufruire di un alloggio sull’isola in questa fase di emergenza da Covid19. Si tratta di una soluzione civile e necessaria, assicurata dal 28 marzo al 30 aprile prossimo, anche grazie alla collaborazione con i termalisti.

Preso atto della novità, ci auguriamo che questa esperienza a termine sia considerata come una utile sperimentazione in vista di una iniziativa similare che copra almeno il periodo autunno/inverno anche quando saremo finalmente usciti da questa emergenza, ovvero in quelle condizioni di “normalità” che in un’isola si identificano anche con giornate di isolamento a causa di avverse condizioni meteo-marine.

Come Cudas, recependo un’esigenza che si manifesta regolarmente durante la stagione climatica più inclemente, abbiamo da tempo sollecitato – tra le altre cose – all’Asl la realizzazione di una FORESTERIA per il personale non residente, che è in maggioranza nel nostro ospedale. E, magari nell’attesa di concretizzarla nell’ambito dell’ampliamento del Rizzoli, abbiamo chiesto una CONVENZIONE con una struttura alberghiera.

Ne parlammo con il manager Antonio D’Amore in occasione del più recente incontro del 22 gennaio scorso, evidenziando il disagio vissuto da tanti operatori nei giorni di interruzione dei collegamenti marittimi già verificatisi e come la questione rientrasse a pieno titolo tra i motivi che rendono difficile il reclutamento di personale medico e paramedico per l’ospedale isolano. Una proposta che non trovò aprioristicamente contrario il Direttore generale. In quella circostanza, suggerimmo, proprio per la vicinanza all’ospedale, di verificare la possibilità di un accordo con l’Hotel Antares e correttamente il manager ci rispose che, rispetto alla scelta della struttura, auspicava che fossero le associazioni di categoria a individuare una soluzione praticabile, che l’Asl avrebbe valutato. Proprio quella mattina, come avevamo anticipato allo stesso D’Amore, trasferimmo verbalmente la richiesta da lui avanzata al rappresentante di Federalberghi. Il fatto che non abbiamo avuto risposta, non vuol dire che non si sia poi lavorato su quella ipotesi e il positivo sviluppo di quest’oggi lo conferma, anche se le sigle degli operatori turistici sono diverse. Ciò che è venuto oggi a luce, dimostra proprio che la soluzione del problema è fattibile e che ha incontrato anche la piena collaborazione del settore turistico isolano.

Un motivo in più, da parte nostra, per tornare a sollecitare l’Asl a mettere a frutto questa novità per il dopo coronavirus e a concludere un accordo stabile per un alloggio sull’isola a favore del personale non residente fin dal prossimo autunno.

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