Con Nino Caparossa Santu Nicola perde il suo cantore appassionato

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Foto Qui Ischia

Sembra di sentirlo, il “profumo di origano e viole“. Intenso e inconfondibile. Sprigionato dalle pagine dei racconti con la stessa autentica immediatezza con cui, normalmente, lo dispensano le erbe figlie della generosa terra dell’Epomeo. Così ha voluto raccontarla, comunicarla, condividerla attraverso i suoi ricordi di bambino e ragazzo Giovanni Antonio Mattera, che da narratore del suo microcosmo ‘ncoppa Santu Nicola ci teneva a recuperare il nome che lo identificava nella sua comunità: Nino Caparossa.

Conosciuto e apprezzato direttore delle Poste per tanti anni, con la pensione Nino Mattera aveva cominciato un’opera preziosa di recupero della memoria. La sua degli anni dell’infanzia e della giovinezza vissuti a Fontana, che s’intrecciava e si confondeva con quella dell’intera comunità a cui, con fierezza, rivendicava l’appartenenza. Dai ricordi erano riemersi luoghi, persone, avvenimenti. Profumi e sapori antichi e genuini. Tradizioni e piccole ritualità quotidiane che il tempo stava già affidando all’oblio. E che, invece, la pagina scritta ha reso di nuovo vive, reali, perfino tangibili. E comprensibili ad altre generazioni di isolani, prima che il senso di quella identità vada perduto.

Scriveva con passione ed entusiasmo, Mattera, ci ha messo l’anima in ognuno dei suoi racconti. Quelli pubblicati e quelli che aspettavano di esserlo, perchè di materia viva da cui attingere ne aveva ancora e la voglia della condivisione non mancava.

Con la sua perdita, viene meno un cantore appassionato e ispirato del monte di Tifeo. E l’isola saluta con doverosa a affettuosa riconoscenza un figlio fedele e un testimone attento  e premuroso. Un altro pezzo di memoria, ahinoi,  si allontana…

 

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