Per i 100 anni di Rodari, sabato e lunedì in scena il Teatro d’Aosta in scena a Ischia sabato e lunedì

 _FAB0031         Sabato 26 il Pinocchio a San’Angelo e lunedì 28 Le favole al telefono sul Castello Aragonese con dedica a Mariolino Capuano

Oramai è una felice consuetudine d’inizio autunno che il Covid fortunatamente non è riuscito a interrompere. Il Teatro d’Aosta, diretto da Livio Viano, sempre legatissimo alla nostra isola, torna sabato 26 e lunedì 28, per festeggiare i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari con due spettacoli di grande richiamo, per i ragazzi e per gli adulti, in due luoghi simbolo di Ischia. La felice formula con la quale il Teatro d’Aosta si presentò anni fa con la Rassegna teatrale Per Mari e per Monti, in un’isola che non aveva ancora un teatro e che accolse quella nuova opportunità con grande interesse e soprattutto con una forte partecipazione dei giovani delle scuole.

Tra le rappresentazioni più amate e applaudite di quelle stagioni c’era il “Pinocchio”, ovvero il riconosciuto cavallo di battaglia della compagnia. E quest’anno è proprio con il “Pinocchio” tratto da Rodari che si tornerà in scena sabato 26 a Sant’Angelo. E sarà un ritorno doppio, per la presenza da protagonista della brava Stefania Ventura, che ha fatto la storia dello spettacolo di punta del Teatro d’Aosta.

Lunedì 28 la compagnia si sposterà sul Castello Aragonese, che negli anni più recenti ha ospitato regolarmente le rappresentazioni firmate da Viano e valorizzate dall’ottimo e sempre coinvolgente Roberto Anglisani. Sarà lui il protagonista del nuovo spettacolo, tratto da Favole al Telefono di Rodari, insieme alla giovane attrice e new entry nella compagnia Amandine Delclos. La serata proseguirà con La filastrocca di Pinocchio, con Stefania Ventura e Livio Viano.

Entrambi gli spettacoli saranno dedicati all’artista ischitano Mariolino Capuano, che ha in Pinocchio il filo conduttore di una parte importante del suo percorso creativo e che, proprio grazie al comune legame con la figura del burattino/bimbo di Collodi, ha più volte incrociato la sua strada artistica con quella di Viano e del Teatro d’Aosta.

 

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