Le cure non Covid al “Rizzoli”, il comunicato del Cudas

coronadriveCOMUNICATO CUDAS

Il 18 ottobre scorso il Cudas aveva indirizzato una lettera ai vertici dell’Asl Na2 Nord per chiedere che, nell’organizzare la risposta all’emergenza Covid presso l’ospedale “Rizzoli” e nell’ambito dei servizi territoriali, si tenesse nel debito conto la nostra condizione di insularità con tutti i vincoli e i disagi che essa comporta. Come è abitudine del Comitato fin dalla sua costituzione e a maggior ragione considerando la gravità di questa fase e le richieste di chiarimento e di informazione provenienti da tanti concittadini, ci siamo impegnati a verificare la situazione attuale in ospedale, con particolare riguardo alla sopravvivenza delle prestazioni non Covid, fondamentali per tutelare chi soffre già di altre patologie, e non può rinunciare ai controlli periodici e alle cure in caso di necessità, e per una imprescindibile azione preventiva, onde evitare di ritrovarsi dopo il Covid con una recrudescenza di altre malattie.

Come auspicavamo e chiedevamo, diversamente da quanto accaduto nei mesi passati, stavolta il “Rizzoli” non è stato interamente riconvertito a ospedale Covid, ma ha mantenuto le sue funzioni “normali”, pur facendo di nuovo spazio all’assistenza ai pazienti Covid a vari livelli. A questi sono dedicati diciassette posti letto lì dove era la Medicina interna e sono stati ricavati ex novo due posti letto di terapia intensiva Covid, senza intaccare la dotazione ordinaria del reparto di Rianimazione Terapia Intensiva, di cui è essenziale disporre sull’isola, tanto più avviandosi alla stagione invernale con i disagi e i limiti legati a condizioni meteo-marine avverse.

Pur perdendo qualche posto letto tutti i reparti, per compensare quelli destinati all’area Covid, ed essendo in vigore a livello regionale il blocco della chirurgia di elezione, sempre diversamente dalla primavera scorsa, le sale operatorie continuano a lavorare per le urgenze, sono attivi i quattro posti Utic in Cardiologia e sono disponibili posti letto per la Medicina interna “normale”.

Seppure solo per le prescrizioni urgenti, funzionano anche gli ambulatori ospedalieri, compreso quello di endoscopia, e si effettua regolarmente lo screening per la prevenzione del tumore del colon.

Per quanto riguarda il reparto di emergenza, si è provveduto a differenziare i percorsi di accesso e di triage al Pronto soccorso per i Covid e i non Covid, tutelando così pazienti e operatori.

Prendiamo atto positivamente delle soluzioni organizzative adottate, che hanno scongiurato la totale trasformazione del nostro unico presidio ospedaliero in reparto Covid, ciò che avrebbe avuto conseguenze pesantissime nel breve come pure nel medio/lungo periodo sulla tutela della salute della popolazione isolana. Auspichiamo che, per quanto possibile data l’emergenza in corso che non sta risparmiando il nostro territorio, ci si adoperi per salvaguardare al massimo le funzioni “ordinarie” del nostro ospedale.

Ci auguriamo, inoltre, e solleciteremo in tal senso l’Azienda sanitaria, che non vi siano ripercussioni sul cronoprogramma di avvio e svolgimento dei lavori di ampliamento del “Rizzoli” già approvati e finanziati.

What Next?

Recent Articles