Rospi Smeraldini a rischio per i giacinti d’acqua nella Pineta Mirtina

IMG_2729

Foto Qui Ischia

Sei anni fa, quando Qui Ischia ne illustrò la presenza nella Pineta Mirtina, si trovava ancora in una sola delle pozze presenti nell’oasi verde nel centro di Ischia. La bellezza dei fiori azzurro violacei del giacinto d’acqua mi sembrò al momento una novità interessante. L’amore per le piante, insomma, fu galeotto e mi indusse a considerare favorevolmente quella presenza, fino ad allora sconosciuta in quel contesto, che riguardava peraltro una delle polle utilizzate dai Rospi Smeraldini per la riproduzione. All’apparenza, quella pianticella acquatica sembrava del tutto ininfluente rispetto alle esigenze dei piccoli anfibi, che avevano già deposto uova a più riprese, tanto che già centinaia di girini in vari fasi di accrescimento nuotavano tra le vistose radici sommerse dei giacinti.

Da allora, di anno in anno, la pianta acquatica dalle belle foglie e dalle ancora più belle infiorescenze si è fatta notare sempre di più nella pineta di via Antonio Sogliuzzo. Gli esemplari si sono moltiplicati e tutte le vasche sono state progressivamente colonizzate, fino a ricoprirne integralmente la superficie. Tanto da rendere ormai impossibile verificare la presenza dei girini e delle collane di uova del Rospo Smeraldino nelle pozze che garantiscono la sopravvivenza della specie. Tanto più preziose ora che quella di Ischia sembra essere rimasta l‘unica stazione di Smeraldino sull’isola, che è pure la sola delle Isole Partenopee ad ospitarlo ancora.

Ma la proliferazione evidente del giacinto è compatibile con l’habitat dello Smeraldino?

La domanda sorge spontanea ed è emersa due giorni fa in uno scambio su Fb proprio a proposito della presenza sempre più rarefatta del rospetto, che è una rarità della fauna isolana, oltre ad essere una SPECIE PROTETTA da ben due trattati internazionali di difesa della fauna selvatica.

Situazione opposta è, invece, quella del giacinto d’acqua, ovvero l’Eichornia crassipes, prontamente identificato da Alessandra Vinciguerra. La responsabile dei Giardini La Mortella, dall’alto della sua esperienza, ha fortunatamente segnalato la pericolosità della pianta, considerata a livello mondiale una vera calamità naturale, dovunque si insedi: una delle cento specie “aliene” riconosciute più distruttive al mondo. Basti pensare che è per la proliferazione del giacinto nel Missisippi che non hanno più potuto navigare i caratteristici battelli a vapore! Invasiva al massimo, ha colonizzato laghi e fiumi in America, in Asia e in Africa, distruggendo gli habitat preesistenti. Tanto che è stata messa al bando. E anche in Italia, in varie zone, ne è stata decisa l’eliminazione, peraltro molto difficile e costosa quando l’insediamento è molto esteso e va avanti da tempo.  E ne è anche vietata la commercializzazione e la diffusione.  

A Ischia, chissà quale genio ne avrà buttato qualche seme o esemplare in una vasca della Mirtina, si spera ignorando la gravità e irresponsabilità del gesto. Che potrebbe avere conseguenze gravissime sull’equilibrio ambientale della Pineta. In particolare, è altissimo il rischio che provochi una situazione di eutrofizzazione negli stagni, compromettendo la vita dei Rospi e rendendo per loro nemiche e inutilizzabili le pozze fondamentali per la loro riproduzione. Con l’aggravante che non ci sono più altri posti dove vivono e si riproducono gli Smeraldini.

A questo punto, è necessario e urgente  avviare l’eradicazione dell’Eichornia dalle pozze della Pineta, per far sì che già a febbraio/primi di marzo i Rospi possano tornare a deporre le uova nei “loro” stagni. L’operazione non sarà facile, perchè la pianta si riproduce sia con i semi che con gli stoloni, e un solo intervento potrebbe non bastare. Ma bisogna almeno iniziare. Non ci possiamo permettere di perdere l’ultima colonia di Smeraldini, violando pure le convenzioni che li tutelano.

What Next?

Recent Articles