Non poteva che cominciare dall’archeologia e, in particolare, da Pithecusa la riflessione a tutto campo sulla gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale proposta da Kepos 2022. Paesaggi e archeologia, il progetto promosso dalla Fondazione Walton-Giardini La Mortella, che ha esordito venerdì mattina a Villa Arbusto, con il primo di un ampio programma di appuntamenti che si svilupperà fino a settembre, con la partecipazione di esperti di primo piano da ogni parte d’Italia. Una iniziativa di informazione e sensibilizzazione illustrata in apertura dalla presidente della Fondazione, Alessandra Vinciguerra, che ha sottolineato la ricca dote culturale di cui l’isola è custode e che il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, ha convenuto sia ormai necessario iniziare a riconoscere in tutto il suo enorme valore, anche per qualificare l’offerta turistica isolana. Ad introdurre il tema del primo incontro, Pithecusa, vecchie scoperte nuove ricerche, è stata l’archeologa Mariangela Catuogno, responsabile scientifica dell’intero progetto, che ha visto come prima relatrice la sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli, Teresa Elena Cinquantaquattro.
Se è un dato di fatto che i siti archeologici e l’eredità storica più antica della nostra isola siano da tempo – troppo – in una fase di stand by di cui non si intravede ancora la fine, l’interessante aggiornamento offerto dalla Sovrintendente ha rivelato che, invece, sono vitali e attuali gli studi di approfondimento dei materiali riportati alla luce dagli scavi della seconda metà del secolo scorso, ad opera di Giorgio Buchner. Merito anche delle opportunità create dalle più moderne tecnologie, che stanno permettendo indagini e risultati indisponibili e finanche inimmaginabili all’epoca della scoperta di Pithecusa e nei decenni seguenti.
A pochi metri dall’area espositiva , la Sovrintendente ha anticipato la volontà di rimettere mano all’allestimento del Museo Archeologico di Pithecusae, cercando di contemperare le esigenze e le aspettative del pubblico dei visitatori con l’impostazione scientifica privilegiata nella sistemazione originaria. C’è anche la necessità di evidenziare e sottolineare il ruolo di primo piano che l’isola ha avuto nella storia del Mediterraneo, nelle relazioni tra oriente e occidente. Tutti aspetti sui quali l’archeologa si è soffermata nel suo intervento, dedicato alle novità che stanno emergendo dagli studi più recenti su Pithecusa.