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Sanità Brutta sorpresa al “Rizzoli”, negli stipendi di agosto nessuna traccia degli straordinari fatti!
Brutta sorpresa al “Rizzoli”, negli stipendi di agosto nessuna traccia degli straordinari fatti!
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9 anni ago |

Foto Qui Ischia
Continuano a interrogarsi, a Monteruscello, sul perchè a Ischia gli infermieri, e non solo loro, non ci vogliano venire. E mostrano anche stupore nel commentare una triste storia che va avanti da tempo. E che con il tempo non solo non è minimamente migliorata, ma anzi è costantemente peggiorata, grazie al trattamento che l’Asl Na2 Nord riserva al personale in servizio sull’isola, a cominciare dai pendolari. Trattamento discutibile, a prescindere dal discorso sul riconoscimento della “zona disagiata”, che ormai è sbandierata come la “pezza a colore” per ogni problema, tanto da configurarsi come un comodo alibi per le numerose defaillance della gestione ordinaria del personale. Come quella che è venuta fuori in questi giorni, con la riscossione dello stipendio di agosto. Quello che avrebbe dovuto comprendere anche gli straordinari per il superlavoro estivo. Di cui, però, si sono perse le tracce.
Con l’enorme carenza cronica di personale che grava sul “Rizzoli” e con l’aggiunta delle assenze per le ferie estive (che per legge possono essere godute solo tra luglio e settembre), l’ospedale sarebbe andato in tilt, a rischio di dover chiudere, se non si fosse tamponato ricorrendo al più classico egli strumenti, ovvero il LAVORO STRAORDINARIO. A tale scopo, l’Azienda aveva approvato un “PROGETTO”, grazie al quale il personale paramedico in servizio a luglio e ad agosto avrebbe lavorato più ore di quelle solitamente previste. Ore aggiuntive, che ovviamente dovevano essere retribuite. Non mandando rinforzi, l’Asl ha dovuto allentare un po’ i cordoni della borsa e, da parte loro, gli infermieri hanno accettato ulteriori sacrifici su turni già pesantissimi, con la prospettiva di guadagnare qualcosa in più. Che per tante famiglie monoreddito è una boccata d’ossigeno importante.
Secondo gli accordi presi, il corrispettivo degli straordinari di luglio sarebbe dovuto essere liquidato con lo stipendio di agosto. Ma quando l’hanno ritirato, i dipendenti non hanno trovato il corrispettivo degli straordinari fatti. Alle legittime rimostranze degli interessati, la direzione sanitaria dell’ospedale ha risposto con una giustificazione molto utilizzata ogni volta che emerge qualcosa che non quadra in campo sanitario: l’errore. LO STRAORDINARIO NON E’ STATO COMPUTATO PER ERRORE. Che sarà (dovrebbe essere) sanato con il prossimo stipendio. Nell’attesa, si annunciano iniziative sindacali forti già la settimana prossima.
Certo, un’amministrazione che sostiene la necessità di riconoscere i disagi particolari di chi lavora a Ischia, dovrebbe preoccuparsi di non rendere ancora meno favorevole il servizio sull’isola, “dimenticando” di calcolare lo straordinario accordato per tenere aperto l’ospedale nella stagione più critica. L’errore è stato quanto meno marchiano e poi a Monteruscello si stupiscono che nessuno vuole venire a Ischia? Di questo passo faranno “sfastidiare” pure gli operatori isolani. Quelli che si trovano non di rado a coprire i buchi derivanti da una dotazione di personale che vede i residenti al di là del mare in nettissima maggioranza.
D’altra parte, negli anni, invece di migliorare, le condizioni di lavoro quotidiane del personale sono peggiorate. Con l’ultimo appalto per il servizio mensa, all’epoca di Ferraro, per esempio, è stata ELIMINATA LA MENSA PER I DIPENDENTI. E chi viene a Ischia da fuori, per turni che durano anche sedici ore di seguito (quando non di più) e in una struttura lontana da negozi e supermercati, deve portarsi tutto da casa, perché non ha più diritto al pasto. E non trova più neppure un panino né una bevanda, visto che è stato chiuso anche il bar interno, che invece è presente e funzionante sia a Pozzuoli che a Giugliano. E così gli infermieri, come i pazienti, se hanno sete e hanno bisogno di una bottiglietta d’acqua, la debbono acquistare dal dispenser, per la “modica” cifra di un euro per appena mezzo litro. Un’altra voce di spesa che grava sugli stipendi non certo da nababbo. Con l’aggiunta, pesante, dei costi dei trasporti.
E si stupiscono, i vertici dell’Asl, che nessuno vuole venire a Ischia, se non vi è costretto e non ha alcuna alternativa? Suvvia…