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Raccontala tu Il Porto d’Ischia, “proprio come si presentava agli occhi di Ferdinando II di Borbone”…
Il Porto d’Ischia, “proprio come si presentava agli occhi di Ferdinando II di Borbone”…
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8 anni ago |
Foto Qui Ischia
La bellezza ti riempie lo sguardo, comunque. Con la sua straordinaria dote di meraviglie e di particolarità, Ischia si difende con forza e dignità dai maltrattamenti a cui viene sistematicamente sottoposta dai suoi figli ingrati. Ma le ferite ci sono, restano. E alcune sono troppo evidenti, troppo sfacciate per riuscire a mimetizzarle , per quanto ricca e perfino sontuosa possa essere la cornice naturale, con il valore aggiunto dell’importante eredità della storia. Che finisce anch’essa per essere svilita e snaturata dai custodi attuali, decisamente non all’altezza dell’onore che hanno ricevuto e delle responsabilità che ne derivano. Abituati a ragionare senza un minimo di prospettiva, a non guardare oltre l’oggi e le convenienze immediate che gli si accompagnano. Inclini a pensare che bastino una frittura di alici e un concertino in piazza con sparata di “botti” d’ordinanza a coprire di fumo i segni del degrado, le opere fasulle, le brutture già propinate e quelle in corso di confezionamento. Sicuri che basti una festazza fritta con l’acqua in pochi giorni per fare colpo sulla “gggente” che tra otto, nove mesi dovrà andare a votare. E così anche il 17 SETTEMBRE, una data che ogni ischitano dovrebbe ricordare e onorare, finisce per essere immiserito, con la scusa di celebrarlo.
Foto Qui Ischia
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Una festicciola alla buona, messa in piedi all’ultimo momento, senza pretese, a parte quelle di chi l’ha ideata. Che non è riuscito neppure a dare una valenza pratica a questo appuntamento raffazzonato, attraverso una promozione utile per l’isola a metà settembre. Nessuna pubblicità se non a pochissimi giorni dall’appuntamento, una pagina Fb aperta pure quella in zona Cesarini, uno slogan che contraddice quello che dovrebbe essere il senso della festa dell’apertura del porto: RICORDARE LA REALIZZAZIONE DELLA PIU’ GRANDE INFRASTRUTTURA AL SERVIZIO DELL’ISOLA, decisiva per cambiarne il futuro, soprattutto a livello economico.
MA SI FESTEGGIA IL PORTO O IL LAGO?
Si dovrebbe festeggiare il primo, ma la comunicazione va nella direzione opposta. Dall’invito “Sabato, vieni al lago!”, all’ideona delle barche a noleggio per provare l’emozione di navigare in un lago (e dall…), si parla più della condizione precedente che a quella da celebrare, più di ciò che il tanto osannato re Borbone ha deciso di sacrificare che ciò che quel cambiamento ci ha regalato. Torniamo al Lago de’ Bagni, alla ricca peschiera in cui, durante il suoi soggiorni presso la Reale Delizia ischitana, Ferdinando amava intrattenersi a pescare o a cacciare folaghe; al celebre dipinto di Philip Hackert alla Reggia di Caserta; e più indietro, allora, al panorama che il protomedico Francesco Buonocore offriva prodigamente ai nobili ospiti del suo casino sul lago che arrivavano da ogni parte d’Europa…
Foto Qui Ischia
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E torniamo pure, perchè no?, all’ISOLOTTO dentro l’isola grande e alla lettera di MARCO AURELIO al maestro Frontone. Sarà per questa reminiscenza colta che stamattina si sono ricordati di tagliare le erbacce del “Tondo”, che così può mostrare meglio le tanti parti della sua circonferenza che si stanno inesorabilmente sbriciolando? Ed è sempre per onorare a dovere il monumento negletto, che il Comune vuole ulteriormente violentare quella testimonianza storica, dando il via libera alla “mutazione” del già orrendo pontile ’90 di ferraglia in un “casciabanco” di cemento armato destinato a fagocitare definitivamente quanto resta dell’isolotto del lago?
Foto Qui Ischia
Si insiste sull’atmosfera romantica del porto svuotato “semel in anno”, senza avere, da un anno all’altro, uno straccio di idea, di proposta, di progetto organico su una seria riorganizzazione/razionalizzazione complessiva dell’area portuale che concili la vocazione del porto turistico e commerciale con la vivibilità dell’anello circostante e la salvaguardia del porto come bene di valore storico-ambientale, che avrebbe tutte le caratteristiche per essere candidato ad entrare nel PATRIMONIO DELL’UMANITA’.
Un obiettivo ambizioso, che qualunque politico con un minimo di visione oltre il contingente e la finestra chiusa del suo ufficio si sarebbe dovuto porre. E che avrebbe giustificato una Festa del Porto anche annuale e perfino la sparata di “botti” finale.
Foto Qui Ischia
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Invece, i nostri amministratori cosa propongono a supporto dei festeggiamenti? La visione dello smantellamento del primo pontile con tutta la “monnezza” connessa fuori e dentro l’acqua; la bruttura delle biglietterie che ostruiscono la visuale della Chiesa di Portosalvo, voluta da re Ferdinando a completamento della trasformazione del lago in porto; lo scandalo delle ex biglietterie e dell’ex Ufficio del Forestiero trasformati in discariche semipericolanti; il Tondo in sfaldamento; la vergogna della vecchia bocca del porto trasformata in immondezzaio e insediamento di topi e il caos ordinario del contorno in tutti gli altri 364 giorni dell’anno.
Altro che “162 anni e non sentirli”, come assicura un’altra perla della comunicazione calata da Marte!
“Sabato 17 settembre il Porto sarà trasformato nell’antico “Lago de’ Bagni”, proprio come si presentava agli occhi di Re Ferdinando II di Borbone, l’ideatore di questa grande opera”. Così hanno avuto il coraggio di scrivere in un comunicato dei giorni scorsi. Davvero è in queste condizioni che il re vedeva il Lago e il porto sua creazione? DAVVERO QUALCUNO CREDE A QUESTA ASSURDITA’?
Povero re, speriamo proprio che non la veda, la sua opera com’è ridotta. Ci sarebbe da temere per la stabilità della sua tomba nella Basilica di Santa Chiara…