Neuropsichiatria infantile, appena 5 ore a settimana a Ischia non bastano: l’Asl che fa?

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Foto Qui Ischia

Il bando è recente e sta per cominciare a produrre i suoi effetti. Questione di giorni ormai, mentre con l’apertura del nuovo anno scolastico diventano ancora più pressanti le esigenze da soddisfare. Missione difficile, se non impossibile nelle condizioni attuali. Di ristrettezza massima, come purtroppo è fin troppo frequente quando di mezzo ci sono dei servizi sanitari in ospedale e sul territorio. Proprio come nel caso della neuropsichiatria infantile, nettamente sottodimensionata rispetto al bacino d’utenza della nostra isola. Un’altra carenza grave, che attende di essere quanto meno corretta dall’Asl e il nuovo bando potrebbe essere l’occasione buona. Sempre che nel reclutare il nuovo specialista sia stata prevista anche una redistribuzione delle ore assegnate tra le varie realtà in cui dovrà operare. In terraferma e sull’isola. Ma su quel fronte, per adesso, non c’è nessuna certezza, appena una speranza.

CINQUE ORE. E’ questo che spetta ogni settimana a Ischia, come presenza dello specialista in neuropsichiatria infantile. Una “dotazione” minima, ridotta all’osso. Che meno non si può. E con la quale è davvero un’impresa fare fronte ai bisogni di una popolazione residente superiore ai 60mila abitanti. Praticamente la metà degli abitanti di Pozzuoli, dove però le ore assegnate di neuropsichiatria infantile sono decisamente più del doppio di quelle disponibili a Ischia, che è la proporzione a cui bisognerebbe attenersi in considerazione delle dimensioni delle rispettive popolazioni. Cinque ore che, con tutti gli sforzi organizzativi e la buona volontà, sono una goccia nel mare del bisogno reale. Come rilevano ogni giorno quanti si avvalgono del servizio e quanti vi si vorrebbero avvalere, ma devono fare i conti con le sue deficienze.

Proprio il bando per individuare un nuovo specialista neuropsichiatra ha suscitato legittime aspettative a Ischia. Visto che è quello il punto di partenza per lo svolgimento di un’attività adeguata, come non è stata finora. Ammesso che a Monteruscello si siano decisi finalmente a DISTRIBUIRE  in modo più equo, appropriato e utile il monte ore previsto. E per capirlo bisognerà aspettare che sia concluso ogni passaggio amministrativo, per avere cognizione se sia stata calcolata in modo più aderente alla realtà dell’isola l’assegnazione dello specialista neuropsichiatra. Che ha molto da lavorare anche in supporto al mondo della scuola, anch’esso fortemente penalizzato dall’assetto attuale.

Nel documento consegnato oltre dieci giorni fa a Monteruscello al direttore generale dell’Asl, D’Amore, da parte di una delegazione del Cudas Ischia,  tra i 20 interventi sollecitati e realizzabili nel breve e lungo periodo, uno riguarda proprio questa situazione. Elaborato in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, l’elenco di priorità contempla anche il “Potenziamento dell’Unità Materno-infantile con aumento delle ore di Neuropsichiatria infantile “. Oltre a prevedere il “Potenziamento e riqualificazione dei servizi riabilitativo, logopedia e psicomotricità, considerate le lunghissime liste di attesa”, altra situazione da affrontare e risolvere con doverosa sollecitudine ed efficacia, da parte dell’Asl Na2 Nord.

Da quest’ultima finora non è arrivato alcun segnale positivo, circa il reale impegno ad affrontare anche queste tematiche e a recepire concretamente le proposte del  Comitato per la Salute.

E allo stato, per quanto riguarda la neuropsichiatria infantile, non resta che aspettare che sia svelato l’arcano delle ore assegnate a Ischia. Cosa che dovrebbe avvenire nello spazio di pochi giorni. Se chi decide a Monteruscello manterrà le decisioni e le “regole” della vecchia distribuzione di ore, lasciando a Ischia la misera dote delle 5 ore, sarà una una nuova conferma del mancato accoglimento delle istanze isolane, altrimenti si sarà fatto finalmente un importante passo avanti. Speriamo che la dirigenza dell’Asl abbia fatto la scelta giusta, nell’interesse dell’utenza. Che in questo caso comprende tanti bambini. E pure loro aspettano fatti concreti e soluzioni serie ad una carenza, ché hanno già aspettato troppo.

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