L’avventura dei ragazzi dell’Erasmus Plus, quando il teatro restituisce il valore dell’Europa

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Foto Qui Ischia

E’ il volto dell’Europa che non emerge dalle cronache e sui media. Che gli artefici dell’ammuffita e controversa politica dell’Unione non conoscono e non considerano. Che finanzieri ed economisti non calcolano né valutano. Che viene oscurato  dalle crescenti tentazioni isolazionistiche, dai muri, dagli egoismi nazionalistici, dalle convenienze mercantili. E’ un volto che resta nell’ombra, nonostante la sua solarità, la sua forza attrattiva, la sua energia positiva. E’ il volto dei giovani europei che si conoscono e fanno amicizia al di là delle appartenenze nazionali; che dialogano nonostante le differenze linguistiche  e condividono esperienze, passioni e sogni; che crescono insieme  in un’ottica di scambio e condivisione. E’ il volto dell’Europa, bello e coinvolgente, che ho incontrato stamattina al Teatro Polifunzionale. Dove gli studenti del PROGETTO ERASMUS PLUS stanno provando il “Cyrano de Bergerac” che porteranno in scena martedì prossimo. Nella seconda tappa della loro tournée , iniziata sull’isola francese di Réunion, approdata ora a Ischia, prima di proseguire nelle città, tedesca e ungherese, degli altri due istituti superiori partner di questo progetto, che intorno ad uno spettacolo teatrale sta costruendo un prezioso percorso di crescita individuale e comunitaria. Per i ragazzi che ne sono i protagonisti, per gli insegnanti che li seguono, per i registi che li stanno guidando in questa avventura.

Anche oggi è stata giornata di prove, al Poli. Per tutta la mattinata e poi di nuovo nel pomeriggio. E andrà avanti così fino a martedì, per mettere a punto anche gli ultimi dettagli, piccoli gesti e espressioni che vanno limati e perfezionati. “Stanno lavorando dall’inizio con lo spirito e l’impegno di veri professionisti. Prove dure, anche dieci ore al giorno e sono loro a chiedere di finire la scena prima fare una pausa, ad andare avanti con una energia incredibile e una grande passione. E vedrete il risultato, niente da invidiare ad una compagnia di attori veri”. Ci tengono a sottolinearlo, FABIO GORGOLINI e CIRO CESARANO, del Teatro Picaro di Parigi, che accompagnano  questa produzione teatrale all’insegna della multiculturalità, in collaborazione con SALVATORE RONGA, coinvolto fin dall’inizio in un progetto che ha una radice forte qui a Ischia. Anche perché il LICEO STATALE ISCHIA sta portando avanti con continuità il laboratorio teatrale da  anni e questo patrimonio è un riferimento forte in questa esperienza nuova, condivisa con il LYCEE PIERRE POIVRE di La Réunion (Francia), il BALINT MARTON ALTALANOS di Budapest, Ungheria, e con la  KAUFMAENNISCHE SCHULE di Heidenheim in Germania.

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Foto Qui Ischia

Partito due anni fa con la complessa fase di elaborazione e presentazione, il progetto, ammesso al finanziamento europeo attraverso l’Erasmus Plus, è entrato nel vivo della realizzazione da circa un anno. E nel febbraio scorso si era svolto anche un primo passaggio sulla nostra isola, un primo stage con i due registi venuti da Parigi per selezionare gli studenti ischitani che avrebbero partecipato alla compagnia internazionale. Come ha illustrato la professoressa ANNA VERDE, coordinatrice del progetto a Ischia, (con lei i professori VINCI, AGOSTINO, SCAGLIONE)  lo stesso stage è stato ripetuto nelle altre realtà coinvolte nei mesi seguenti. Intanto, prendeva forma l’adattamento del Cyrano di cui gli studenti sono stati parte attiva, che ha fatto emergere e ha valorizzato la loro creatività. Un lavoro di riscrittura che ha dovuto fare i conti con la diversità linguistica degli autori/attori. Così come è accaduto con la messa in scena della pièce, che è stata preparata a La Réunion, dove si sono incontrati per la prima volta tutti i partecipanti al progetto, cominciando a conoscersi e a lavorare insieme all’obiettivo comune.

E sull’isola francese dell’Oceano Indiano, dove sono rimasti per tre settimane, hanno iniziato ad amalgamarsi esperienze, storie, idee, entusiasmi. Lì il Cyrano ha cominciato a prendere vita ed è stato rappresentato, tra l’altro nell’ambito dell’apprezzato Festival teatrale internazionale di Komidi.  Dove ha conquistato il pubblico sia per la qualità della performance sia per lo spirito che l’ha ispirata e animata. Quello che ha consentito ai ragazzi di recitare in gran parte per la prima volta e anche per i più in una lingua diversa dalla propria. E questo intreccio di lingue, con l’impegno comune a capirsi al di là delle differenze, è il fulcro di questa straordinaria avventura che si nutre di stimoli sempre nuovi di paese in paese. Perchè il “Cyrano” è in continua trasformazione/evoluzione, come ben sintetizza il manifesto creato da Riccardo e Irene. Che fanno anche parte della compagnia, in cui ciascuno, oltre a recitare, svolge altri compiti e offre altri contributi.

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Foto Qui Ischia

Sul palco del Poli, martedì, il “Cyrano” sarà recitato in italiano. Perlopiù. Con qualche incursione anche nel napoletano. Perchè è previsto che se la lingua del Paese ospitante sarà di volta in volta quella “ufficiale” e prevalente, nelle parti in cui la narrazione è più chiara e comprensibile gli attori potranno usare i rispettivi idiomi, anche per ricordare le specifiche identità. Ma lo sforzo di ciascuno in questa impresa è di superare la barriera linguistica, di esprimersi in pubblico nelle lingue dei vari Paesi e, soprattutto, di comunicare con gli altri ragazzi, i registi, gli insegnanti. Uno scambio che è un’importante occasione di crescita e i ragazzi stanno dimostrando di averla colta e di volerla sfruttare appieno. Per tutta la durata di questo impegno e anche oltre.

Loro sono entusiasti, di questo percorso comune. Di trovarsi insieme a calcare i palcoscenici di città diverse, in contesti anche molto lontani tra loro, di conoscersi e frequentarsi dal vivo, oltre che sul web. “Sono felice di questa esperienza magica, in questo gruppo unito”. “Non si può descrivere cosa rappresenta. Non è un lavoro, dovunque andiamo è una meravigliosa vacanza”. “E’ una buona esperienza, non solo per i viaggi, ma per gli amici che abbiamo incontrato”. “Questa esperienza con il teatro dovrebbero farla tutti, per me è una grande famiglia”. “Arte è magia e la magia del teatro è di trovarsi tutti insieme e di trovarsi bene”.

Così, un viaggio nel teatro diventa ogni giorno un viaggio culturale e di vita. E restituisce un volto bello, appassionato, convincente e coinvolgente all’Europa. Grazie a un gruppo di adolescenti, interpreti, dentro e fuori il palcoscenico, degli  ideali e valori dimenticati dagli adulti che reggono le sorti dell’Unione europea.

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