La soppressione dell’Utic, D’Amore sollecita di nuovo l’emendamento al Piano ospedaliero

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Foto Qui Ischia

E AGLI ISCHITANI MANDA A DIRE: “SONO VICINO ALLA COMUNITA’ ISOLANA”

Non ci sta a passare come l’affossatore dell’Utic di Ischia. E oggi il direttore generale dell’Asl Na2 Nord, Antonio D’Amore, ha inviato una lettera – l’ennesima – ai commissari che stanno decidendo il futuro della sanità campana, per sollecitare nuovamente e con forza una risposta in merito all’EMENDAMENTO al nuovo Piano ospedaliero regionale che potrebbe (dovrebbe) salvare l’Unità coronarica del “Rizzoli”. Quell’emendamento che nei mesi passati era stato dato come cosa fatta e certa anche da qualche esponente politico di primo piano, ma che di fatto non si è mai concretizzato, restando così immutata la versione originaria del PIANO OSPEDALIERO della Campania, ancora all’esame dei ministeri della Salute e dell’Economia, che NON PREVEDE PIU’ UN’UTIC nella dotazione dell’ospedale di Lacco Ameno.

“Sono vicino alla comunità isolana e a voi” è la dichiarazione che D’Amore ha affidato al primario di Cardiologia del “Rizzoli”, Aniello Sansone, autorizzandolo a rendere nota pubblicamente la sua posizione e le azioni dell’Asl sulla spinosa vicenda dell’Utic. Perchè l’esclusione dell’Unità coronarica ischitana dall’Atto Aziendale appena licenziato, che è stato redatto a Monteruscello, non è ovviamente la causa del problema, piuttosto la diretta conseguenza di quanto è previsto – o meglio, in questo caso non previsto – dal Piano ospedaliero, il cui contenuto, sebbene non ancora approvato, ha dovuto recepire integralmente.

Ed è il Piano ospedaliero di Polimeni che, nel riorganizzare in modo radicale l’emergenza cardiologica in Campania secondo il modello dell’HUB & SPOKE, ha assegnato ALL’OSPEDALE  ISOLANO IL LIVELLO PIU’ BASSO DEL SISTEMA,  quello ASSISTENZIALE DISTRETTUALE (SPOKE) in cui vengono erogate solo prestazioni specialistiche di CARDIOLOGIA CLINICA DI BASE.  SENZA L’UTIC, che è prevista invece per i presidi identificati nel livello successivo, il 1° ASSISTENZIALE OSPEDALIERO (ovvero un Hub del livello distrettuale e uno Spoke del 2° livello), nello specifico l’ospedale di Pozzuoli.

Quando nella primavera scorsa si era venuti a conoscenza del contenuto del Piano e della soppressione dell’Utic, a seguito delle forti proteste e della mobilitazione degli ischitani contro questa gravissima novità, c’era stata una gara da parte dei politici regionali a minimizzare la questione. Fino al punto di sostenere pubblicamente che si era trattato solo di un errore, che sarebbe stato corretto. A quella correzione, a quanto pare sollecitata pure dall’Asl, si sarebbe dovuto provvedere con un apposito emendamento, presentato da esponenti regionali come una mera formalità già decisa e sistemata.

Ma quella promessa non si è mai tradotta nell’atteso emendamento, scritto nero su bianco. E così il testo per noi penalizzante del Piano ospedaliero è rimasto intatto, compresa la soppressione dell’Utic. E a quel testo, per ovvi motivi, si è dovuto riferire l’Atto Aziendale, che quindi è orfano anch’esso dell’Utic. Sarebbe andata diversamente se l’emendamento proposto fosse stato accolto dai commissari autori del Piano ospedaliero (Polimeni, ma anche i delegati regionali), come era stato assicurato tante volte agli isolani e probabilmente anche ai vertici dell’Asl.

E così la conservazione o meno di un SERVIZIO SALVAVITA ESSENZIALE PER LA COMUNITA’ ISOLANA ruota ancora, com’è stato fin dall’inizio, intorno al PIANO OSPEDALIERO REGIONALE, che è l’unico documento di cui dobbiamo pretendere e ottenere la MODIFICA. Il vero, primario OBIETTIVO della battaglia per TUTELARE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEGLI ISOLANI che è solo all’inizio.

 

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