“Succede Casamicciola”, teatro e scuola in prima fila per recuperare la memoria del sisma del 1883

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Foto Qui Ischia

Sembra fatto apposta. Nel bel mezzo di un periodo in cui non si parla che di epicentri e faglie, davanti alle immagini dell’ennesima tragedia nazionale che ci riportano violentemente, ogni giorno, alla realtà di una terra inquieta, che spesso da un capo all’altro della Penisola si è rivoltata contro i suoi figli. Il caso ha voluto che proprio in questo clima particolare che sta vivendo tutta l’Italia, a Ischia stia per partire un progetto di ampio respiro per il recupero della memoria di uno dei terremoti più devastanti dell’età moderna, tanto da essere diventato un’espressione idiomatica, utilizzata anche da chi non ha cognizione dell’evento che l’ha ispirata e spesso neppure della località che vi viene evocata. Quell’espressione, “SUCCEDE CASAMICCIOLA”, si trasformerà nelle prossime settimane in una serie di iniziative culturali organizzate in varie località dell’isola e soprattutto prenderà la forma e ancor più la sostanza di uno spettacolo teatrale dalle solide radici storiche e dalla grande carica emotiva, alimentata dal ricordo del passato e dalla prepotente invadenza dell’attualità.

E’ partita da tempo, l’operazione culturale rievocatrice del “Succede Casamicciola”. Da un luogo preciso, la Biblioteca Comunale Antoniana, che stamattina ha ospitato la presentazione ufficiale del programma. Intervistato dalla giornalista ISABELLA PUCA, l’artefice del progetto con l’associazione Uomini di Mondo, CORRADO VISONE, ha spiegato che  l’incontro con la storia del terremoto del luglio 1883, e dunque l’idea di riproporla ai contemporanei, l’ha avuto proprio nelle sale della biblioteca ischitana, dove per qualche anno ha letto e approfondito tutti le fonti disponibili relative all’ultima della lunga sequenza di catastrofi naturali che nei millenni hanno modellato l’isola. “Inizia qui un viaggio in varie tappe”, ha sottolineato Visone, chiarendo che alle letture si sono poi via via aggiunte interviste e testimonianze raccolte tra gli anziani in varie parti dell’isola. Una capillare azione di recupero della memoria che ha poi trovato un partner attivo e partecipe nell’associazione Pro Casamicciola guidata da Andrea Di Massa a cui si è aggiunto anche l’apporto della Biblioteca Diocesana, altro prezioso luogo di ricerca sulle vicende di quel maledetto 28 luglio.

Il sisma che squassò buona parte della nostra isola fu uno dei più disastrosi tra quelli registrati in epoca storica, oltre ad essere la prima sciagura dell’Italia unita. E infatti l’Italia intera si mobilitò per prestare i soccorsi ai sopravvissuti e cercare di recuperare il tanto che era andato distrutto. Un secolo dopo, si tratta di far conoscere quanto avvenne a Casamicciola agli isolani, a partire dai giovani, che saranno raggiunti grazie a specifici incontri nelle scuole.

Quanto acquisito con  l’esplorazione di quel momento storico è diventato ora materia ricca per elaborare una pièce teatrale, scritta da Corrado Visone, che sarà il fulcro del lavoro di ricostruzione/narrazione ispirato ai criteri del TEATRO CIVILE. “Non sarà una commedia, per intenderci – ha precisato Visone – ma racconteremo anche  con supporti multimediali il terremoto, i soccorsi, ciò che ha funzionato e non, come è avvenuta la ricostruzione, episodi di famiglia. E’ necessario ricordare quegli eventi perchè ci si possa permettere di guardare al futuro”.

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Foto Qui Ischia

Il presidente della Pro Casamicciola, ANDREA DI MASSA, ha ricordato il suo primo approccio all’idea prospettatagli da Visone, ammettendo delle “perplessità iniziali, perchè a Casamicciola la valorizzazione della memoria storica è sempre stata difficile”. Fino alla fine degli anni ’90, infatti, del terremoto e dei suoi effetti distruttivi a Casamicciola nessuno parlava: un silenzio generale, quasi una rimozione collettiva giustificata dalla volontà di NON SPAVENTARE I TURISTI. Poi, con l’inizio del nuovo millennio e l’affermarsi di una nuova cultura della sicurezza ha suscitato proprio l’attenzione dei turisti sulle modalità di ricostruzione degli edifici nelle aree distrutte. E adesso arriva l’iniziativa degli Uomini di Mondo e di Visone che, grazie al teatro, peraltro attraverso un linguaggio innovativo, consentirà di avvicinare i giovani e di far discutere, finalmente, degli eventi del 1883.

Questi saranno ii protagonisti di un programma molto articolato, che potrebbe arricchirsi anche di altri appuntamenti. Intanto, il 20 novembre vi sarà l’ANTEPRIMA della rappresentazione presso L’ISTITUTO IBSEN a Casamicciola, seguiranno altre repliche al Poli il 24 e il 25, il 27 si andrà in scena a al Polifunzionale di Serrara Fontana. Sarà uno spettacolo che toccherà tutti i Comuni, perchè il terremoto ha coinvolto tutti gli abitanti dell’isola, ha ripetuto più volte Visone. E il regista del lavoro, VALERIO BUONO, ha anticipato che si tratterà di una messa in scena complessa, comunque spettacolare, che si avvarrà anche di scenografie interessanti e di un modo di recitare innovativo. Il filo conduttore della rappresentazione sarà la figura del sopravvissuto, che rende partecipe il pubblico del suo dolore e della sua esperienza di vita.

Oltre al teatro, agli incontri con le scuole, il 21 novembre si terrà una CONFERENZA  ALL’ANTONIANA proprio per parlare delle fonti del progetto, i tanti testi e appunti che fanno parte del patrimonio della biblioteca, su cui si è soffermata la direttrice LUCIA ANNICELLI, Mentre il valore del recupero della conoscenza della storia, tanto più utilizzando il linguaggio teatrale è stato evidenziato nel suo saluto dall’assessore CARMEN CRISCUOLO, che ha  ribadito l’interesse per una iniziativa che si avvale del patrocinio di tutti i Comuni isolani.

Intanto, in attesa del debutto in scena, la primissima tappa del percorso di informazione/divulgazione sul terremoto di Casamicciola sarà presso l’istituto comprensivo Ibsen, che poi accoglierà anche la prima rappresentazione il 20 novembre. Il contatto con i giovani, il modo migliore per rompere il tabù del terremoto di cui non si doveva parlare, che l’intera collettività isolana aveva rimosso. In un momento in cui in Italia tanto si parla di prevenzione e di iniziative da attivare per ridurre quanto meno i rischi del terremoto, la scuola è il luogo più appropriato per cominciare.

 

 

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