Neppure sei mesi. Sarebbe già arrivato al capolinea l’incarico alla direzione del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Na2 Nord affidato dallo scorso giugno al dottor LORIS PETRONE, già responsabile dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Giugliano. E per il successore, con un mandato probabilmente da commissario, la scelta sarebbe caduta su un dirigente esterno all’Azienda, il dottor WALTER DI MUNZIO, per molti anni al vertice dell’Unità Operativa di Salute Mentale di Nocera Inferiore.
Erano i primi di giugno quando, dopo un lungo periodo di “vacatio” al vertice del Dipartimento di Salute Mentale della Na2 Nord, si arrivò finalmente alla designazione del nuovo responsabile. Con una delibera in cui si indicava in Petrone “il dirigente più adatto a ricoprire l’incarico provvisorio di Direttore del Dipartimento della Salute Mentale per le capacità organizzative e di processo evincibili dalla lettura del curriculum dallo stesso prodotto”. D’altra parte, l’EREDITA’ che riceveva era PESANTE. Le scelte dell’ultima fase della precedente dirigenza, firmata da GENNARO PERRINO durante il mandato commissariale di GIUSEPPE FERRARO e quello successivo di AGNESE IOVINO, avevano molto ridimensionato i servizi, in qualche caso SFASCIANDO letteralmente ALCUNE REALTA’, a cominciare da quelle di Ischia e Procida. Un campo di macerie, è quello che ha trovato Petrone e basta leggere l’elenco lunghissimo degli obiettivi che gli erano stati indicati e richiesti per rendersene conto: praticamente c’era da ricostruire un intero settore, peraltro di primaria importanza e molto delicato. Compito che di certo non poteva essere assolto in cinque mesi o poco più.
Quando, in occasione dell’incontro di settembre a Monteruscello, il CUDAS rappresentò come un’EMERGENZA tra le altre priorità la situazione della Salute Mentale sulle isole, specialmente dopo il disastro della Sir, il direttore D’AMORE si limitò a ripetere che ogni soluzione per Ischia e Procida si sarebbe dovuta inquadrare nella RIORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO. Tanto bastò per capire che i vertici aziendali non avevano focalizzato abbastanza l’urgenza dei problemi e che ci sarebbe voluto tempo per sperare di venirne a capo. E infatti nei cinque mesi DALL’INSEDIAMENTO DI PETRONE e anche dopo la visita a D’Amore, NULLA E’ ACCADUTO, NULLA SI E’ MOSSO, NULLA E’ STATO CORRETTO.
E adesso starebbe per concretizzarsi un nuovo cambio di fronte. Un nuovo inizio affidato a un dirigente esperto, con un curriculum di peso, che arriva dall’Asl di Salerno, dove Di Munzio ha svolto gran parte della sua carriera, anche se dal 2010 in poi è stato chiamato a svolgere un’attività di consulenza per la Salute mentale della Struttura commissariale regionale e ha collaborato come consulente anche con la Na1 Centro. A ciò si aggiungono anche degli incarichi a livello universitario, in particolare quest’anno è stato professore, presso la Seconda Università di Napoli di “Organizzazione dei servizi - LEA - Controllo di qualità. Conoscenza dell’organizzazione dei sistemi di cura della comunità e dell’assistenza ai pazienti nelle appropriate cure psichiatriche e negli altri servizi di supporto alla salute mentale. Conoscenza delle varie modalità di trattamento psichiatrico, in regime ambulatoriale, ospedaliero e di day- hospital e nelle residenze e comunità”. Materia che riassume anche molte delle questioni aperte nella nostra Asl e nel nostro territorio isolano in particolare.
Certo che dopo il nulla di fatto nell’anno di gestione di D’Amore nella Salute Mentale, ora è ancora più necessaria una scossa, un cambio di marcia netto e inequivocabile, che restituisca funzionalità, organizzazione, qualità ai servizi della Salute Mentale tanto disastrati. E se effettivamente si trattasse di un commissariamento, sarebbe un altro segnale di quanto la situazione è seria. E se lo è in tutta l’Asl a livello di Dipartimento, ancor di più di più lo è a livello isolano, dove i SERVIZI PSICHIATRICI sono ancora AI MINIMI TERMINI. A dispetto dei bisogni reali, importanti, pressanti che si manifestano sul territorio. E ai quali si spera che l’ASL ritorni a DARE RISPOSTE, come è suo DOVERE e sua RESPONSABILITA’.