Potati i pini di via Michele Mazzella, il Comune ha adottato tutte le precauzioni anti-Toumeyella?

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Foto Qui Ischia

Ci voleva. Da un po’. Era da parecchio che non si provvedeva alla potatura dei pini di via Michele Mazzella e nei giorni scorsi si è proceduto all’intervento, che probabilmente è stato anche accelerato dal riavvio dei lavori nei locali dell’ex pretura, in corso di ristrutturazione per restituire una sede agibile e decorosa alla sezione distaccata del tribunale. Così, almeno quegli esemplari di Pino domestico collocati tra la media “Scotti” e l’ex palazzo del liceo, dove sono provvisoriamente allocati gli uffici giudiziari isolani, sono stati oggetto della manutenzione che finora non si è riusciti a garantire agli altri tanti pini di proprietà pubblica presenti sul territorio ischitano, tra pinete e alberature stradali.

Un inizio ci voleva e finalmente c’è stato. In attesa di iniziare a (ri)occuparsi anche degli altri pini che necessitano di cure, dando possibilmente la priorità ai grandi pini secchi che si sono moltiplicati negli ultimi mesi, è anche comprensibile che si sia partiti dall’alberatura più facile da gestire, per il numero limitato e poi per l’altezza e le caratteristiche di quegli esemplari. Che, tuttavia, sono già colonizzati dalla TOUMEYELLA PARVICORNIS, la terribile “cocciniglia testuggine”, particolarmente radicata in quella zona di Ischia.

Proprio in via Michele Mazzella è stato rilevato il primo e finora principale focolaio di Toumeyella sulla nostra isola. E da lì la bestiaccia, tanto piccola quanto distruttiva, ha cominciato ad estendere la sua area di insediamento, conquistando velocemente la pinetina tra via Michele Mazzella e via Leonardo Mazzella, dove si contano già una trentina di grandi pini morti da abbattere e gli altri stanno morendo. E non è un caso che tra le aree infestate, dalla Mirtina fino alla Borbonica, quella che arriva fin quasi a Fondo Bosso dove il fenomeno si è manifestato prima, sia la più disastrata, con la più alta incidenza di alberi secchi, da tirar giù al più presto per continuare a garantire la fruizione pubblica di quel parco. Ma proprio questa situazione gravissima dal punto di vista fitosanitario solleva il problema delle modalità di intervento.

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Foto Qui Ischia

Con una infestazione così seria e subdola, è indispensabile che vengano adottate misure e precauzioni ben definite e specifiche, per evitare che le normali ATTIVITA’ DI MANUTENZIONE CONTRIBUISCANO INVOLONTARIAMENTE ALLA DIFFUSIONE DELLA TOUMEYELLA.

L’esperienza della Marchallina, quando si dovettero adottare delle misure di prevenzione su tutto il territorio isolano, in ottemperanza alle prescrizioni del decreto di lotta obbligatoria, è anche in questo caso un VALIDO RIFERIMENTO. Quanti operano sui pini e/o nelle pinete o aree con conifere già infestate o che potrebbero esserlo dovrebbero provvedere obbligatoriamente alla DISINFEZIONE DI ATTREZZI E MATERIALI USATI PER LE POTATURE E GLI ABBATTIMENTI. E ALTRETTANTO DOVREBBE AVVENIRE PER GLI AUTOMEZZI UTILIZZATI A SUPPORTO DI QUELLE ATTIVITA’. E per evitare di trasportare in giro per l’isola, infestando altre zone, la cocciniglia distruttrice,  TRONCHI, RAMAGLIE E ALTRI DETRITI ANDREBBERO BRUCIATI SUL POSTO O TRASFERITI COPERTI IN PUNTI DOVE SI POSSANO BRUCIARE SENZA CREARE RISCHI PER ALTRE PIANTE.

Ecco, queste prescrizioni elementari sono state seguite in via Michele Mazzella? Dove sono finite le potature e con quali accortezze sono state trasportate? Come sono stati trattati rami, aghi e detriti, perfino la segatura frutto dell’intervento effettuato? E le attrezzature sono state disinfestate e disinfettate dopo il lavoro?

Il Comune d’Ischia, che già si sta assumendo la gigantesca responsabilità di non allertare il Servizio fitosanitario regionale sulla presenza di Toumeyella (già oggetto in Campania del decreto di lotta obbligatoria) nel suo territorio, sta almeno adempiendo, con gli operatori che lavorano per suo conto, ai minimi obblighi di prevenzione o li sta ignorando, con il pesantissimo RISCHIO DI DISTRIBUIRE COCCINIGLIA ANCHE LI’ DOVE NON E’ ANCORA ARRIVATA? Il problema è enorme e dal palazzo municipale il silenzio è assordante. Ma per quanto tempo pensano ancora di poter evitare di affrontarlo?

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