Nella versione definitiva dell’Atto Aziendale SI CONFERMA la minaccia per l’UTIC di Ischia

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Foto Qui Ischia

“Il PO Anna Rizzoli di Ischia, dove risiede una popolazione di circa 60.000 abitanti, ma con una notevole ospitalità stagionale da aprile a novembre tale da far rilevare oltre 20.000 accessi annui al Pronto Soccorso, viene configurato come Presidio Ospedaliero di base con Pronto Soccorso in deroga rispetto al bacino di utenza. L’ospedale funge da PST per rete Trauma, spoke I livello rete emergenze pediatriche, spoke I rete terapia del dolore”.

“Il PO Anna Rizzoli di Ischia, dove risiede una popolazione di circa 60.000 abitanti, ma con una notevole ospitalità stagionale da aprile a novembre tale da far rilevare oltre 20.000 accessi annui al Pronto Soccorso, viene configurato come Presidio Ospedaliero di base con Pronto Soccorso in deroga rispetto al bacino di utenza. L’ospedale funge da PST per rete Trauma, spoke I livello rete emergenze pediatriche, spoke I rete terapia del dolore”.

 No, non avete le traveggole, avete letto benissimo: i due paragrafi virgolettati sono esattamente uguali. E non c’è un errore di pubblicazione, non mi sono sbagliata a cliccare sul copia/incolla. Semplicemente, il primo paragrafo è contenuto nell’Atto Aziendale che, in forma di bozza, l’Asl N2 Nord aveva inviato ai primi di ottobre alla Regione, perchè fosse approvato, e il secondo è contenuto nella versione finale dell’Atto Aziendale approvata l’altro ieri, dopo che “con delibera n. 35 del 19.01.2017 l’ASL Napoli 2 Nord ha riscontrato le minime osservazioni rilevate dalla Regione sull’Atto Aziendale. Lo stesso è stato inviato agli uffici regionali per i successivi adempimenti di competenza”.

Dunque, E’ DI TUTTA EVIDENZA CHE PER QUANTO RIGUARDA L’OSPEDALE “RIZZOLI” LA REGIONE NON HA RITENUTO DI APPORTARE ALCUNA MODIFICA ALLA VERSIONE ORIGINARIA DELL’ATTO, CHE COSI’ IN QUELLA PARTE NON E’ CAMBIATO DI UNA VIRGOLA.

E lo stesso discorso vale per il testo che, nella PARTE ORGANIZZATIVA DELL’ATTO, illustra in dettaglio l’articolazione delle Unità operative complesse, ovvero i reparti, nel nosocomio isolano. Anche in questa versione definitiva è indicata espressamente ” l’U.O.C. CARDIOLOGIA-UTIC P.O. DI ISCHIA”.

Ciò vuol dire che la CONTRADDIZIONE rilevata a ottobre, tra la sottrazione dell’Utic presente nella Parte Descrittiva dell’Atto Aziendale, in linea con quanto previsto per Ischia dal contestato Piano Ospedaliero di Polimeni, e invece l’espressa citazione dell’Unità Coronarica contenuta nella Parte Organizzativa dell’Atto stesso, in questi mesi NON E’ STATA SANATA.

PROPRIO COME HA SEMPRE DENUNCIATO IL CUDAS, CHE SU QUESTA CONTRADDIZIONE E SULLA PROBABILE CHIUSURA DELL’UTIC AVEVA PORTATO IN PIAZZA MIGLIAIA DI PERSONE AD OTTOBRE, INVIATO UNA LETTERA (rimasta senza risposta) AL DIRETTORE GENERALE DELL’ASL D’AMORE E ORGANIZZATO UN SIT IN A ISCHIA PER LA CONFERENZA DEL 30 NOVEMBRE ALL’EXCELSIOR CON LO STESSO D’AMORE.

Insomma, siamo rimasti fermi ad ottobre, nel cul de sac in cui ci ha cacciato POLIMENI, nel silenzio assordante e colpevole della politica regionale. Mentre D’Amore può continuare a rinviare lontano da sé la palla, come ha sempre fatto esplicitamente in questi mesi, sostenendo che senza una indicazione specifica per una deroga stabilita a Roma (da Polimeni), non è nei suoi poteri risolvere la questione. Lui, d’altra parte, nel testo dell’Atto Aziendale quella parola fatidica – UTIC – l’ha usata eccome. Basta leggere tutti i passaggi che riguardano Ischia, senza fermarsi al primo, per verificarlo.

E COSA DICONO ORA QUELLI CHE IN QUESTI MESI E ANCHE NEI GIORNI SCORSI, SUI GIORNALI E SULLE TV LOCALI HANNO CONTINUATO A DIRE CHE L’UTIC ERA SALVA E CHE CHI SOSTENEVA IL CONTRARIO AIZZAVA SENZA MOTIVO LA CITTADINANZA?

HA DA DIRCI QUALCOSA DI UTILE IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SANITA’, TOPO, CHE MESI FA IN UN’INTERVISTA AD UN GIORNALE LOCALE SOSTENNE CHE NON C’ERA PROBLEMA PER L’UTIC A ISCHIA, PERCHE’ C’ERA STATO UN “ERRORE” GIA’ CORRETTO?

E IL CONSIGLIERE DI DE LUCA, ENRICO COSCIONI, CHE SEMPRE AD UN GIORNALE LOCALE DICHIARO’, A MAGGIO, CHE L’UTIC A ISCHIA ERA CONFERMATO, PRATICAMENTE L’OPPOSTO DI QUELLO CHE MI AVEVA DETTO 5 MINUTI PRIMA IN PIAZZA ANTICA REGGIA?

VOGLIAMO PARLARE DEI SINDACI ISCHITANI, CHE HANNO SEMPRE BUTTATO ACQUA SUL FUOCO, QUASI DILEGGIATO CHI SI PERMETTEVA DI SOLLEVARE IL PROBLEMA UTIC, DI CUI HANNO SEMPRE NEGATO LA CHIUSURA NELLE DICHIARAZIONI RILASCIATE IN QUESTI MESI?

Stupisce, piuttosto,  che pure chi in questi mesi ha fatto da cassa di risonanza dei politici rassicuranti e anche di “cartuscelle” il cui valore non è mai stato ufficialmente chiarito, oggi gridi al PERICOLO INCOMBENTE!

Pericolo reale, gravissimo che Ischia deve continuare a contrastare con  le ottime argomentazioni di cui dispone e che i politici locali e regionali, fino a Polimeni, finora hanno snobbato. La MOBILITAZIONE PROSEGUE OGGI COME IERI, PERCHE’ NON CI VOLEVA L’ATTO AZIENDALE DEFINITIVO PER CAPIRE CHE LE RASSICURAZIONI DI QUESTI MESI SONO SOLO FUFFA. PAPAVERINA PER GLI SPROVVEDUTI.

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