Ma quali fondi per la Torre Guevara, il progetto del Comune d’Ischia è finito in “panchina”!

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Foto Qui Ischia

Una notizia da cestinare. Cari lettori di Qui Ischia mi cospargo il capo di cenere e vi chiedo scusa per avervi (dis)informato ieri circa il prossimo arrivo di un finanziamento di 242mila euro per lavori di manutenzione straordinaria e consolidamento della Torre Guevara. QUEI SOLDI NON CI SONO. Potrebbero arrivare, questo sì, ma al momento non è dato sapere e neppure ipotizzare il se e il quando. Dunque, non aspettatevi di vedere a breve ponteggi alzati intorno alle mura dell’edificio di Cartaromana né lavoratori all’opera per sistemare le tante magagne frutto di decenni di incuria e abbandono. Purtroppo, la Torre dovrà ancora aspettare, anche se di quegli interventi avrebbe avuto davvero bisogno a stretto giro, perché è messa maluccio e meriterebbe tutte le attenzioni che finora le sono state negate. E che ieri le erano state indirizzate, sembrava con tanta solerzia e concretezza, ma per la durata di mezza giornata. Giusto il tempo di avere la possibilità di andare alla fonte della (non) notizia e di definirla nei suoi esatti contorni e nella sua reale portata.

La novità del finanziamento per la Torre è arrivata ieri tramite un lungo COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE D’ISCHIA.

“Torre di Guevara, arrivano 242 mila euro per restauro e attività culturali

Il Comune di Ischia ottiene un finanziamento per la valorizzazione dell’immobile. L’assessore Carmen Criscuolo: “Un luogo simbolo: sarà polo culturale”

Questi il titolo e il sommario che sintetizzano efficacemente il contenuto delle righe successive, da cui hanno attinto tutti gli organi di stampa che hanno rilanciato la notizia o ciò che hanno creduto fosse tale. Doverosamente, visto che un finanziamento abbastanza significativo per il risanamento di un monumento tanto importante merita adeguate attenzione, visibilità e diffusione. Peraltro, trattandosi di un comunicato ufficiale di un ente pubblico, non c’era motivo per chi doveva rilanciarlo di andare a verificare e scavare. Di certe comunicazioni si deve prendere atto e darle per buone a prescindere, trattandosi di una fonte pubblica, qualificata e affidabile…

E, invece, da oggi ho scoperto che anche i comunicati ufficiali dei Comuni dovranno essere accuratamente verificati nel loro contenuto, prima di essere utilizzati per qualunque pubblicazione. Per non diffondere imprecisioni o, peggio, NOTIZIE SBAGLIATE. Come questa, che è molto diversa da come è stata presentata. Basta andare alla fonte vera, documentale, ovvero il DECRETO DIRIGENZIALE n. 378 del 4/11/2016, PUBBLICATO SUL n.73 DEL BURC CAMPANIA del 7/11/2016.

Avete letto bene: la notizia, quella reale, non è di ieri né degli ultimi giorni, ma è già datata, vecchia di oltre due mesi. Ma questo è il minimo. L’aspetto rilevante è tutt’altro. Quel decreto riguarda proprio gli interventi da effettuare a favore dei beni culturali sul territorio, per la loro cura e valorizzazione avendo identificato nel patrimonio culturale disponibile “un settore trainante dell’economia e dello sviluppo sostenibile della Campania”. E per finanziare quegli interventi si attinge ai fondi POC – Programma Operativo Complementare – 2014/2020.

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IL PROVVEDIMENTO REGIONALE

L’iter burocratico era iniziato un anno fa, nel febbraio 2016 con un’apposita deliberazione regionale, approvata ad aprile dalla Conferenza Stato-Regioni e in maggio dal CIPE. C’era stato poi un avviso pubblico, “per la selezione il finanziamento di AZIONI DI VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEI BENI E DEI SITI CULTURALI DELLA CAMPANIA”, di cui erano indicati come beneficiari ENTI LOCALI e organi periferici del MIBACT (Ministero dei Beni culturali). Una commissione di esperti istituita in agosto aveva poi valutato e selezionato i progetti pervenuti entro la scadenza prevista e, avendo assegnato loro un punteggio, aveva redatto una graduatoria delle “proposte progettuali ammissibili a finanziamento regionale (Sub A); un elenco delle proposte progettuali finanziabili, individuate in base all’ordine decrescente di posizione e fino alla concorrenza delle risorse disponibili (Sub B);un elenco delle  proposte progettuali non ammissibili a finanziamento per non aver totalizzato un punteggio superiore a 50 PUNTI , così come prescritto dall’art 7 comma 1 dell’Avviso (Sub C);  elenco delle proposte progettuali non ammesse a valutazione, con la specificazione a fianco di ciascuna di esse delle cause di esclusione (Sub D)”.

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Il decreto dirigenziale individuava di impegnare il 30% della somma complessiva di 5 milioni di euro, ovvero 1 MILIONE E MEZZO DI EURO, destinati agli enti beneficiari. CON QUELLA CIFRA, però, SI COPRONO I COSTI SOLO DEI PRIMI 25 PROGETTI APPROVATI (con oltre 50 punti) , prevedendo di “RINVIARE A SUCCESSIVI PROVVEDIMENTI L’AMMISSIONE A FINANZIAMENTO DELLE PROPOSTE PROGETTUALI DI CUI AL SOPRA RICHIAMATO ALLEGATO SUB B”.

LA POSIZIONE DEL PROGETTO DEL COMUNE D’ISCHIA

Ed eccoci al nocciolo della questione. IL PROGETTO DEL COMUNE DI ISCHIA SUL  “Restauro e Consolidamento della Torre Guevara detta di Michelangelo”, CON UN PUNTEGGIO DI 50,50 COMPARE AL 38° POSTO DELLA GRADUATORIA. Dunque, NON RIENTRA NELL’ELENCO DEI PRIMI 25 PROGETTI IMMEDIATAMENTE FINANZIATI. E’, invece, INSERITO IN QUELL’ALLEGATO SUB B (dal numero 26 al numero 39) CHE COMPRENDE I PROGETTI CHE SARANNO FINANZIATI QUANDO EVENTUALMENTE SARANNO INVESTITE NUOVE SOMME.

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Insomma, si tratta di un progetto in stand by, “in panchina” per usare un gergo calcistico. Altro che soldi pronti all’incasso per avviare un cantiere, come invece sosteneva la “notizia” di ieri!

Per la precisione, ogni progetto prevede una quota maggioritaria di fondi regionali e una di compartecipazione dell’ente beneficiario. Nel caso del progetto ischitano, 200MILA EURO LI DOVREBBE METTERE LA REGIONE PER IL CONSOLIDAMENTO DELLA TORRE” E 42MILA IL COMUNE D’ISCHIA per l’”evento” “Michelangelo, donne, terme e bellezze ad Ischia nel rinascimento”.

Così, alla fine, di tanto fumo purtroppo, come sostanza, ci resterà solo la parte meno qualificante del progetto, fondata sulla “bufala” di Michelangelo. Mentre I LAVORI URGENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA TORRE SONO RINVIATI A DATA DA DESTINARSI. L’epilogo peggiore…

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