Nicola Lamonica, presidente Autmare
La notizia secondo cui nel Golfo di Napoli stia per entrare la “Ischia Lines SpA”, una costola della Ustica Lines, non può che far piacere, se non è un capriccio di rivalsa nei confronti del Senatore Lauro e se punta invece a realizzare quella concorrenza che oggi non c’è; e nel contempo a creare le condizioni perché l’esistente “ Cartello Armatoriale”, su cui da almeno quattro anni indaga il Garante, venga demolito.
Ma questo evento sicuramente significativo finchè è di rottura dell’esistente, non esclude una considerazione più generale a monte, che da tempo sta portando avanti Autmare; e cioè che la continuità territoriale delle isole, quella minima indispensabile per ogni esigenza degli isolani e dei lavoratori pendolari, non sia legata ai profitti; non sia legata al guadagno di chi da imprenditore del mare investe proprie risorse finanziare nel settore. A tale riguardo, è pertanto ancora valida la formula secondo cui i servizi minimi (quelli Caremar con integrazioni e modifiche e rinnovamento del Management attuale) siano di gestione pubblica ed i servizi al di fuori di essi (che sono tantissimi altri, in uno con i residuali) siano di libero mercato. A questo punto un richiamo è giusto farlo a quanto già deciso dal Consiglio Regionale con la Finanziaria del 2009, con il 51% al pubblico e con la costituzione della CoReMa, una scelta che oltretutto oggi è in perfetta linea con gli obiettivi di Renzi già espressi con le Poste e quant’altro; una scelta abbandonata dalla Giunta Caldoro senza alcuna copertura d’indirizzo!
Il monopolio, come giustamente ci ricorda il prof. Pasquale Balestrieri nei suoi Appunti Baranesi su Il Golfo, non è accettabile con qualunque segno esso si presenti e realizzi; ed approfitto della richiamata avvenuta privatizzazione di Caremar per dirGli, con grande rispetto e molto sommessamente, di non accreditare un evento non ancora accaduto, dal momento che molti dubbi si hanno sulla legittimazione dei lavori e sulle conclusioni della Commissione; e che ricorsi contro la privatizzazione al 100% sono ancora pendenti davanti al TAR ( Autmare, anzitutto; ma anche da parte dei Comuni di Capri, Anacapri e Forio), ma anche contro le scelte della Commissione da parte di un concorrente escluso. E per le notizie che trapelano dai suoi scritti, si evidenzia un quadro desolante di ciò che è accaduto in Commissione che, se vero, nulla promette di buono, oltre che minare il concorso stesso. E, ritornando alla gara, circa l’esito a buon fine della stessa, suscita perplessità come mai la tanta determinazione dell’Ass. Vetrella non ha ancora partorito niente?
Infine, vista la situazione stagnante, non è il caso che i Sindaci – anche a seguito della cocente sconfitta elettorale di Giosi Ferrandino che è sicuramente sconfitta politica per un’ambiguità più volte da Egli dimostrata anche nel settore e per rimediare una credibilità ormai ridotta all’osso – si diano da fare, in uno con le forze politiche locali che siedono in Consiglio Regionale, per smentire l’operato del Presidente Caldoro e della Sua Giunta, che nega agli isolani la possibilità di decidere sulle scelte nel settore, soprattutto non dando a loro la possibilità di poter decidere sulle politiche del settore marittimo, come se gli isolani fossero vassalli di poteri regionali e le isole fossero colonie da sfruttare come serbatoi di voti o per realizzare opere che possano realizzare solo benefici altrove?
Noi ci auguriamo questa svolta, che chiediamo si abbia e, poiché niente viene per caso, continueremo a lottare perché quanto sopra si avveri!
Nicola Lamonica