Sei zampe minuscole, proporzionate a corpicini al di sotto del centimetro. Più che sufficienti, tuttavia, per scalare tronchi molto alti e raggiungere il punto più favorevole per insediarsi e trovare il necessario per vivere e riprodursi, ovvero le gemme apicali, verdi e ricche di linfa da suggere. E non importa che già altri, prima, abbiano preso posizione sul ramo, tra gli aghi. Basta appoggiarsi su di loro e trovare un minuscolo accesso da cui poter succhiare il sangue bianco del pino prescelto come casa. Dove, strato su strato, si allineano a migliaia le femmine di Toumeyella, in attesa di riprodursi non appena arriverà la stagione propizia, da marzo o aprile, a seconda del clima. A ciascuna di loro, oltre che ai maschi molto meno numerosi che volano e si spostano da un albero all’altro, spetta il compito di garantire la moltiplicazione della specie. E che moltiplicazione! Ogni anno, ogni femmina depone qualche centinaio di uova dalle tre alle quattro volte e ogni nuova generazione in tempi brevissimi diventa a sua volta in grado di dare vita a nuovi esemplari. Perciò basta che ne arrivino anche pochissimi su una conifera, perché sia velocemente e intensivamente colonizzata. E, dunque, condannata a morte. La sorte già toccata a diversi pini nelle zone già impestate dalla “COCCINIGLIA TARTARUGA”, soprattutto nel territorio del Comune d’Ischia.
La gravissima infestazione che ha colpito anche la nostra isola è stata protagonista per la prima volta di una conferenza venerdì scorso, grazie all’iniziativa del GARDEN CLUB ISOLA D’ISCHIA che, come ha spiegato la presidente NUNZIA MATTERA SENA, ha voluto alzare il velo di silenzio calato finora sulla quella che in Campania è già un’EMERGENZA FITOSANITARIA CONCLAMATA. Che sta colpendo duramente anche a Ischia, dove si sta diffondendo a macchia d’olio, favorita dalla mancanza di misure di contrasto e di prevenzione. Di tutto questo, davanti ad un pubblico partecipe e interessato, si è parlato alla Biblioteca Antoniana, con il contributo dei due maggiori esperti delle pinete isolane, Franco Mattera e Giuseppe Sollino, a cui si sono dedicati fin dai primi anni ’80, partecipando attivamente anche alla sistemazione delle pinete storiche dell’Arso in parchi pubblici.
Proprio l’agronomo FRANCO MATTERA ha raccontato di aver incontrato per la prima volta la Toumeyella a Ischia un paio di anni fa, quando era ancora localizzata nella zona di via Michele Mazzella, dove aveva già rivelato tutta la sua virulenza. E in poco tempo ha mostrato anche la sua capacità di diffusione, visto che ormai è stata segnalata a macchia di leopardo in tutti i Comuni dell’isola, anche se la presenza più ampia e massiccia è nel Comune d’Ischia. Dove sta velocemente guadagnando terreno nelle pinete, nei parchi privati e anche sulle alberature stradali. E dove ha già prodotto la morte di numerosi pini sia “anziani” di grandi dimensioni sia più giovani. Compresi alcuni di quelli piantumati per sostituire i pini storici abbattuti durante l’emergenza Marchallina ellenica.
Nel descrivere il ciclo vitale della “nuova” cocciniglia che minaccia le pinete ischitane, oltre quelle di Napoli e dell’hinterland, Mattera ha spiegato le differenze rispetto alla Marchallina, che rendono la TOUMEYELLA molto PIU’ PERICOLOSA E DISTRUTTIVA DELLA “COCCINIGLIA GRECA”. Che, grazie alle misure adottate a suo tempo, si è riusciti ad evitare che sbarcasse anche in terraferma, limitandone la presenza al di fuori di Grecia e Turchia solo a Ischia. Stavolta, la partita sarà ancora più complicata, anche se l’esperienza fatta nel contrastare la Marchallina può rivelarsi molto utile nel combattere quest’altro parassita, che COLPISCE ESCLUSIVAMENTE IL PINO DOMESTICO, ovvero il pino emblema dell’Isola Verde.
L’albero più rappresentativo del nostro paesaggio, con la sua inconfondibile chioma verde svettante verso il cielo, svolge un RUOLO FONDAMENTALE nell’ecologia dell’isola. Come ha ben illustrato il naturalista GIUSEPPE SOLLINO, il pino ha trasformato la distesa della lava dell’Arso, rimasta brulla e pressochè sterile per 5 secoli e mezzo, nell’ambiente favorevole non solo per la propria crescita e propagazione, ma anche per l’attecchimento delle numerose specie del sottobosco, a cominciare dalle essenze della macchia mediterranea, per proseguire con le rarità botaniche che si incontrano nelle pinete dell’isola e con le altre specie che fanno delle pinete isolane delle preziose oasi di biodiversità.
Rispondendo alle domande e sollecitazioni del pubblico, i due esperti hanno anche indicato alcuni interventi di contrasto utilizzati contro la Marchallina, che potrebbero servire anche contro la Toumeyella: LAVAGGI ad alta pressione, TRATTAMENTI anticocciniglia in zone circoscritte, in attesa di verificare se qualche INSETTO ANTAGONISTA della Marchallina potrà attaccare con successo anche le popolazioni dell’insetto arrivato dall’America. Ma per evitare il disastro, è necessario anche iniziare a fare una seria PREVENZIONE, a partire dalla gestione delle potature negli stessi spazi pubblici. Va da sé che la CURA e una corretta MANUTENZIONE delle pinete siano un altro presidio importante, ma su quel fronte si sa che a Ischia la carenza è enorme ed annosa.
Dopo il prolungato silenzio e l’indifferenza generale, segnalati in questi mesi da “Qui Ischia”, è il momento di agire, per cercare quanto meno di rallentare l’infestazione e di preservare le zone ancora sane. Intanto, a comunicare ai Servizi fitosanitari al di là del mare la presenza della Toumeyella pure a Ischia è stato proprio Mattera, già diversi mesi fa. Ma ora è necessario anche un intervento dei Comuni interessati, per attivare misure specifiche e improcrastinabili. Ammesso e non concesso che i Comuni si siano accorti di avere questo guaio in casa…