Il sindaco d’Ischia sollecita la valorizzazione turistica dell’ex Ufficio del Forestiero, una svolta per il Porto?

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Da recuperare alla funzione originaria – Foto Qui Ischia

Mentre i lavori procedono negli spazi “sgarrupati” affacciati sulla Banchina del Redentore, ieri dal Comune d’Ischia è stato diramato un comunicato che segnala, dopo tanti anni di silenzio, l’interessamento dell’ente locale per il destino di una struttura strategica per il porto di Ischia. Come era stato ben compreso da chi l’aveva creata e ne aveva individuato la destinazione d’uso più utile negli anni ’50, quando a Ischia si faceva turismo seriamente e con un minimo di prospettiva. E ci si preoccupava e premurava di allestire locali dignitosi e curati per ospitare servizi dedicati ai turisti in arrivo, per dar loro il migliore benvenuto, o in partenza, per lasciar loro un ricordo positivo fino all’ultimo istante trascorso sull’isola. Un passato mortificato dal lungo periodo di degrado e scandaloso abbandono, a cui ora si sta cominciando per fortuna a porre rimedio. Con un punto interrogativo, però, sul futuro utilizzo di quegli spazi, non appena l’intervento in atto sarà concluso.

Proprio su questo tema il Comune d’Ischia si è rivolto alla Città Metropolitana, che ha preso il posto della Provincia nelle proprietà dell’immobile e ora nella sua ristrutturazione, per auspicare – si legge nel comunicato – ” la valorizzazione di una potenziale risorsa, per il turismo e per l’utenza dei trasporti marittimi, sulla banchina del Redentore”. A tale proposito , il comunicato ha riportato una dichiarazione del sindaco Giosi Ferrandino: “Il nostro augurio è che si formalizzi un’intesa tra Città Metropolitana e Regione Campania e che quei locali vengano destinati all’accoglienza dei turisti e al conforto degli utenti dei trasporti marittimi – sottolinea – e soprattutto che il sindaco metropolitano Luigi de Magistris preveda in tempi celeri, entro l’inizio della stagione turistica, una loro piena valorizzazione, che tenga conto delle esigenze dell’area portuale e che non sottragga alla collettività locali che potrebbero rivelarsi opportuni punti di riferimento”.

Un intervento chiaro nelle finalità e appropriato nei contenuti, quello del primo cittadino ischitano. Ma come la mettiamo con il contestato PROGETTO DI “RICOSTRUZIONE DI UN NUOVO TERMINAL ALISCAFI CON ANNESSA STRUTTURA DI ACCOGLIENZA”? E come con la posizione dell’attuale amministrazione, che dall’autunno del 2013 ha messo una pesante ipoteca sul riassetto e sull’utilizzo delle aree portuali con il “MOSTRO DI CEMENTO” che dovrebbe prendere il posto del Pontile del Tondo?

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Un obbrobrio nel porto borbonico, un “vulnus” irrimediabile al suo straordinario patrimonio storico-ambientale-paesaggistico, che l’attuale amministrazione comunale ischitana ha fatto il massimo per rendere IL PIU’ IMPATTANTE POSSIBILE, convincendo la Regione a modificare la sua scelta originaria di replicare il pontile n.1, quello da poco rimosso, per spostare tutto al posto del PONTILE N.2, in corrispondenza dello storico TONDO DI MARC’AURELIO. Con l’incredibile placet della Sovrintendenza competente, che ha cambiato opinione rispetto alla posizione iniziale di tutela dell’antico isolotto nel lago, citato dal principe romano nella famosa lettera al maestro Frontone.

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Il “mostro” coprirebbe tutto questo – Foto Qui Ischia

La presa di posizione del sindaco d’Ischia sull’utilizzo dei locali riattati sulla Banchina del Redentore vuole riportare un po’ di buon senso e di rispetto per i luoghi nella sconcertante vicenda del progetto per il pontile? In effetti, potrebbe darsi che in Municipio si siano finalmente accorti che l’ex Ufficio del Forestiero e i locali attigui, utilizzati per decenni come biglietterie, sono la SOLUZIONE IDEALE per garantire i servizi ai viaggiatori che nel progetto sono allocati nella megastruttura sovrastante il pontile. Si tratta, infatti, della soluzione più compatibile con la tutela del paesaggio e del valore storico del porto, con l’estetica, con un’accoglienza di qualità ai turisti. E si tratta anche della risposta più veloce in vista della nuova stagione turistica e meno costosa, essendovi già gli spazi che altrimenti dovrebbero essere costruiti ex novo (e in che modo poi…).

Hai visto mai che, affacciandosi alla finestra e osservando il porto in tutta la sua bellezza, anche gli attuali governanti, Sindaco in testa, si siano resi conto della boiata che si rischia di realizzare al Tondo, tanto più con la ristrutturazione dei locali sotto al Redentore in corso? Speriamo che sia proprio così e che al porto borbonico, uno dei più begli approdi del Mediterraneo, sia data la possibilità concreta di sottrarsi allo scempio già programmato.

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