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Mare Il pontile-mostro al Tondo, per il Sindaco “ricorso inutile” e il Comune fa un altro cambio di rotta…
Il pontile-mostro al Tondo, per il Sindaco “ricorso inutile” e il Comune fa un altro cambio di rotta…
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8 anni ago |

Foto Qui Ischia
Alla fine, l’hanno capito anche all’interno del Municipio che sul futuro assetto del porto grava, da parte del Comune, una contraddizione grossa quanto la piramide di Cheope. E che è inutile continuare a fare annunci ad alto effetto elettorale sulla rilocalizzazione dei servizi ai viaggiatori e sul Tondo di Marc’Aurelio, se non si scioglie il nodo gordiano di dove e come ricostruire un attracco solido e sicuro per gli aliscafi. A maggior ragione, ora che l’opposizione al progetto del “mostro” di cemento armato al Tondo si è concretizzata in un RICORSO AL TAR, promosso da alcuni residenti, che peraltro l’avevano prospettato già diversi mesi fa. Dunque, ecco arrivare poche ore fa l’intervento del sindaco Ferrandino, che nel commentare la novità del ricorso, ha comunicato la nuova inversione di rotta del Comune sulla realizzazione del nuovo pontile.
“Riteniamo il ricorso al Tar di alcuni residenti – ha dichiarato il sindaco – con il supporto legale degli avvocati Molinaro e Petrone, assolutamente inutile e strumentale: da tempo, infatti, Comune di Ischia e Regione Campania hanno trovato una nuova intesa in merito al terminal 2 del porto di Ischia, che ha portato all’accantonamento del vecchio e contestato progetto, come a più riprese comunicato nei mesi scorsi, anche attraverso gli organi di informazione locali e regionali”. E ha proseguito: “Il finanziamento per il terminal – spiega Ferrandino – sarà dirottato sulla risoluzione della gravosa problematica dell’acqua alta sulla riva destra, mentre sarà studiata una soluzione meno invasiva, da un punto di vista dell’impatto paesaggistico, per assicurare gli approdi e l’accoglienza al pontile 2 del porto di Ischia, preservando la bellezza della nostra storia, a cominciare dal tondo di Marco Aurelio, destinatario di un recente finanziamento del Mibact”.
Da progetto “cantierabile” a progetto cestinabile, anzi cestinato, quindi? Così l’ha spiegato il sindaco, che ha esplicitamente riconosciuto come le riserve e le proteste di tanti cittadini ischitani, oltre che dei residenti ora ricorrenti, fossero tutt’altro che esagerate, visto che si è arrivati a concordare con la Regione di dover studiare “una soluzione MENO INVASIVA DA UN PUNTO DI VISTA DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO”. Ce n’è voluto eh, perchè se ne avvedessero negli uffici del Municipio, a cominciare da quello del primo cittadino, del disastro che si stava per concretizzare oltre le finestre affacciate sul porto-gioiello di Ischia! Evidentemente, la vasta opposizione al progetto, con le sue serissime argomentazioni, è stata decisiva nell’indurre una riflessione di buon senso su questioni inizialmente sottovalutate (nel migliore dei casi…), quali l’invasività della nuova struttura e il suo dirompente e stravolgente impatto paesaggistico.

Foto Qui ischia
Ma cominciando a tirare un sospiro di sollievo per lo scampato (?) pericolo, non si può non fare un pensiero sull’OBBROBRIO che ci sarebbe stato servito, SE TANTI ISCHITANI NON AVESSERO MANIFESTATO LA LORO CONTRARIETA’, se non ci fosse stata la MOBILITAZIONE di tanti cittadini, la DENUNCIA PUBBLICA del Centro Studi Isola d’Ischia e dell’Associazione Porto Salvo e se, infine, alcuni residenti non avessero attivato il RICORSO contro le scelte condivise dal Comune, dalla Regione e dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, che cambiando in corsa la sua posizione, aveva in ultimo dato il suo parere favorevole alla colata di cemento nello storico porto borbonico.
Certo che in questa vicenda il COMUNE D’ISCHIA ne ha fatti di PASSI FALSI. E ha condizionato in negativo un percorso che, senza i suoi interventi stravolgenti, avrebbe già prodotto molto probabilmente un pontile decoroso e adeguato lontano dal Tondo, senza condannarci ad anni di macerie, alla rete arancione ancora piazzata sulla banchina, allo scandalo del pontile “sgarrupato” attaccato a quanto resta dell’isolotto evocato da Marco Aurelio.
I CAMBI DI ROTTA DEL COMUNE D’ISCHIA

Foto Qui Ischia
Allora: nel 2013 veniva aggiudicata la gara per la ricostruzione del Pontile 1 (quello smantellato, per intenderci), inteso che alla sua conclusione si sarebbe fatta piazza pulita per sempre del Pontile 2, liberando il Tondo, in linea con la posizione espressa da esponenti di spicco dell’amministrazione fino ad allora.
Ma ecco che quando tutto sembrava a posto per partire con i lavori, nell’ottobre 2013 il Consiglio comunale di Ischia, all’unanimità, approvava la DELIBERA 33 , CHE RIMETTEVA TUTTO IN DISCUSSIONE con una richiesta di demolire definitivamente il Pontile 1 e di RICOSTRUIRLO CON LA STRUTTURA DI ACCOGLIENZA CONNESSA AL POSTO DELL’ATTUALE PONTILE 2. L’esatto contrario di ciò per cui si era lavorato fino a quel momento! E con la motivazione, assolutamente opinabile che durante il periodo di utilizzo del Pontile 2 al Tondo si era rilevato un miglioramento della viabilità, un afflusso inferiore di veicoli nella zona del “Redentore” e un decongestionamento di tutta l’area!
Per effetto di quel cambio netto di rotta, si ritornò al punto di partenza, vanificando l’iter dell’appalto. E si PERSERO I FONDI POR, non più compatibili con i tempi di approvazione della variante al progetto originario, per cui doverono essere attivate NUOVE FONTI DI FINANZIAMENTO, APPROVATE NEL MAGGIO 2015.
E ora si riavvolge di nuovo il nastro. Per fortuna, perchè si evita uno scempio, ma è innegabile l’ennesima perdita di tempo (anni), perchè ora bisognerà ricominciare a studiare un’altra soluzione per l’attracco degli aliscafi. Dunque, un nuovo progetto per il quale andranno cercati nuovi fondi, visto che quelli disponibili saranno dirottati sui lavori per salvare la Riva Destra dall’acqua alta.
Per il nuovo attracco si dovrà aspettare, insomma, qualche altro anno. E, nel frattempo, presenteremo e utilizzeremo ancora un porto nelle condizioni penose attuali. Con buona pace di chi ha prodotto questi frutti. Ma tranquilli, a settembre la Festa del Porto ci risarcirà. ‘Na frittur ‘e paranz, almeno, è sicura…