L’ospedale occupato dalle formiche, mentre da settembre nulla si muove per la disinfestazione

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Foto Qui Ischia

E’ una storia che va avanti già da troppo. Che si trascina nel tempo tra l’indifferenza incomprensibile di chi dovrebbe intervenire con decisione, non foss’altro che per dovere d’ufficio. E che rischia di diventare tanto usuale da accreditarsi come normale o comunque come tollerabile, se non proprio accettabile. Ma dov’è la “normalità” in una infestazione diffusa e perdurante di insetti, nello specifico formiche, in un ospedale, che nel caso in questione è il nostro “Rizzoli”?

“Stavo aspettando un esame al piano interrato – è l’ultima testimonianza di una serie sempre più lunga – e guardandomi intorno lo sguardo è caduto al di sopra dell’ingresso della Radiologia, dove c’era una lunghissima fila di formiche che proseguiva lungo tutto il muro. Ma com’è possibile che ci sono le formiche e così tante in un posto del genere, in un ospedale?”. Ebbene, al “Rizzoli” non solo è possibile, ma di fatto è la “norma”.  Un’anomalia quotidiana…

Ormai gli avvistamenti, e le conseguenti segnalazioni, riguardanti la presenza di formiche nell’edificio di via Fundera sono vecchi di mesi. E si ripetono sistematicamente, senza soluzione di continuità, da un piano all’altro del nosocomio, compresi gli spazi più protetti e più delicati. D’altra parte si tratta di animaletti che hanno la capacità di intrufolarsi ovunque, di uscire dalla più piccola delle fessure, di compiere lunghissimi percorsi, sfruttando nel modo più efficiente la loro organizzazione sociale. Una presenza che, quando si manifesta in modo tanto massiccio in un luogo, richiede interventi efficaci e capillari, senza i quali diventa quasi impossibile fermare l’avanzata dell’esercito dei filiformi insetti a sei zampe nelle strutture che decidono di colonizzare.

Un contrasto che al “Rizzoli” continua ad non essere all’altezza del problema e della gravità che lo caratterizza. Gravità connessa alla particolarità del luogo in cui si verifica, perché di certo un ospedale è l’ultimo dei posti in cui si dovrebbe assistere a simili spettacoli nei corridoi, nelle camerate dove si trovano i degenti, negli studi/ambulatori dove i pazienti vanno a visitarsi, perfino in qualche frigorifero…ma come si fa a non dare peso a questa situazione, ad arrivare a tollerarla con noncuranza e superficialità, a sopportarla per tutto questo tempo?

E’ da settembre che al “Rizzoli” c’è una DISINFESTAZIONE IN SOSPESO, richiesta direttamente dal CUDAS al direttore generale dell’Asl D’AMORE, ma che non è mai stata effettuata. Al massimo, si è provveduto ad una pulizia più a fondo in qualcuno dei locali dove di volta in volta le formiche erano segnalate. Con risultati pari a zero, perchè gli insetti hanno continuato a muoversi e a spostarsi liberamente in ospedale, alla faccia delle “lavate di faccia” periodiche.

Ma il neodirettore sanitario CAPUANO lo sa che in via Fundera le formiche sono diventate padrone del palazzo e che in certe circostanze sono a contatto con i pazienti?  Possibile che nessuno se ne preoccupi, procedendo a realizzare la disinfestazione sollecitata a Monteruscello in piena estate, due stagioni fa?

Cosa deve accadere per convincere il direttore sanitario dell’ospedale a provvedere ad una emergenza sanitaria così  seria e diffusa? Che ci vuole per fare una disinfestazione a fondo del presidio lacchese e ristabilire la normalità vera di un ospedale, che è chiamato a garantire l’igiene e dunque la salute dei pazienti?

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