Ormai è un classico a Ischia. Arrivi in un posto fantastico, che se non avessi avuto la fortuna di averlo conosciuto da sempre, potresti avere il dubbio di essere in paradiso e non in questo mondo, mentre chi è con te e lo vede per la prima volta ne tesse meraviglie con esclamazioni inconfondibili. E finché lo sguardo è fermo sul panorama, non c’è che bellezza. Capita puntualmente, poi, che l’attenzione si sposti su particolari più ravvicinati, assolutamente incompatibili con il grande spettacolo circostante. Per ovvi motivi, a notare i dettagli imbarazzanti è per primo chi, come me, ha familiarità con i luoghi. Per fortuna, perché così ci si può impegnare a distrarre i nuovi arrivati, cercando di non far notare loro (o almeno non troppo) quello di cui è preferibile non si accorgano. Operazione diversiva il cui esito non è scontato. E, a quel punto, c’è solo da sperare che la bellezza iniziale prevalga sul resto e che la prima bella impressione non venga scalfita da altre immagini né da altre considerazioni.
L’ultima volta è capitato davanti al panorama di CARTAROMANA. Condiviso anche con una coppia di giapponesi scesi dall’autobus, come tanti turisti, proprio per ammirare la magnificenza di quell’angolo di Ischia che vale da solo il viaggio. Ma si può, in un posto del genere, presentare un belvedere preda della ruggine, dove l’erbaccia si prende mezzo marciapiede, con le cicche che si ammucchiano perché la pulizia è un miraggio? Si può, si può…
Lo stesso discorso si applica a tutti i belvedere ischitani. Dallo STRADONE al MURAGLIONE DELLE ALGHE, metri e metri di ringhiere rugginose, spazi sporchi e malridotti, qualche rara panchina, nessun cestino portarifiuti né tanto meno portacicche. E va avanti così da anni, stagione turistica dopo stagione turistica, senza uno straccio di intervento manutentivo.
E QUEST’ANNO NON FA ECCEZIONE, PERCHE’ PER IL COMUNE D’ISCHIA LA MANUTENZIONE ORDINARIA NON ESISTE. O SI SPENDONO MILIONI O PER POCHE CENTINAIA DI EURO NON CI SI SPORCANO LE MANI. ANZI, I PENNELLI NELLA VERNICE.
E allora ti chiedi con quale coraggio il sindaco e qualche altro amministratore locale vadano pure a promuovere in trasferta all’estero un territorio per il quale non hanno alcuna cura né attenzione. E ti auguri che almeno qualche volta tocchi anche a loro di trovarsi davanti a quegli sfregi della bellezza e di doversene vergognare con i turisti, come capita ogni giorno a noi cittadini “semplici”. Come con i giapponesi e gli amici forestieri a Cartaromana.
Troppo comodo frequentare solo gli stand delle fiere estere… il turismo gli amministratori di un paese lo fanno “pittando” le ringhiere, installando gli arredi urbani, tenendo puliti gli spazi pubblici, sistemando anche le aiole al di fuori della piazzetta e del corso e via elencando le PICCOLE COSE CHE SI AGGIUSTANO CON POCO, MA FANNO L’IMMAGINE DI UNA LOCALITA’ TURISTICA. Soprattutto se affacciata sul paradiso come la nostra…