Il Cudas lancia una petizione popolare per “Ischia zona disagiata”, del Vescovo Lagnese la prima firma

pietro-lagnese-vescovo-di-ischiaComunicato stampa

Una petizione popolare per ottenere per l’isola d’Ischia il riconoscimento di “ZONA DISAGIATA”. La promuove il CUDAS Ischia, dopo aver verificato con gli operatori del settore sanitario che, allo stato, è l’unica opzione utile per garantire personale sufficiente a far funzionare i servizi sanitari adeguati alle esigenze degli isolani, in ospedale e sul territorio. E ad aprire ufficialmente la raccolta delle firme è stato stamattina il Vescovo monsignor PIETRO LAGNESE, che ancora una volta ha dimostrato grande attenzione verso i bisogni della comunità isolana e una conseguente disponibilità ad offrire, con la Chiesa di Ischia, un contributo attivo alla soluzione dei problemi di primario interesse collettivo, a cominciare dalla tutela del diritto alla salute.

La petizione è indirizzata a al Presidente della Repubblica, al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Campania, al Presidente del Consiglio regionale,al Direttore Generale dell’Asl Na2 Nord e potrà essere sottoscritta da tutti i cittadini residenti dell’isola d’Ischia.

Questo il testo che il Cudas chiede di firmare a tutti, per raggiungere l’obiettivo finale:

“I sottoscritti cittadini firmatari, iscritti nelle liste elettorali dei Comune dell’Isola d’Ischia: Ischia, Casamicciola Terme, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano,

PRESENTANO

Alle SS.LL Ill.me la seguente petizione, affinché venga data risposta per iscritto nei termini di legge:

I problemi della sanità dell’isola d’Ischia sono certamente figli dei problemi della sanità nazionale e regionale. Ma la situazione dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno è ancora più difficile degli altri ospedali campani, a causa delle implicazioni dell’insularità. Si pensi che le ultime assunzioni di personale di ruolo medico risalgono al 1991! La carenza di personale paramedico, socio-sanitario ed amministrativo è ancora più seria e sta mettendo a serio rischio i livelli di assistenza essenziali da garantire alla popolazione e ai turisti.

Le progressive trasformazioni delle Asl hanno portato Ischia ad essere inserita in una mega ASL, la Napoli 2 Nord, in cui l’isola, sebbene durante la stagione turistica raggiunga i 200mila abitanti, è in una posizione marginale, in quanto portatrice di esigenze peculiari per la sua realtà geografica.

Il personale dell’unico ospedale è formato in gran parte da pendolari, che sopportano disagi enormi per gli spostamenti via mare, per i lunghi tempi di viaggio necessari ad andare e venire dalle zone di residenza (nel caso i traghetti non partano, a disposizione sull’isola non vi è neppure una poltrona per riposare) e con costi aggiuntivi che pesano sugli stipendi e i bilanci familiari. Motivi per i quali l’isola è considerata una sede di lavoro da evitare, per cui le iniziative di reclutamento di personale continuano a non andare a buon fine. E, d’altra parte, quanti già lavorano sull’isola colgono al volo tutte le opportunità per trasferirsi in terraferma. Un’emorragia che incrementa le carenze già pesanti, costringendo il personale in servizio a sopperire alla cronica emergenza con turni di lavoro prolungati, che rendono ancora più sfavorevoli le condizioni di lavoro.

Appare dunque appropriato e urgente il riconoscimento di “zona disagiata”, che consentirebbe di incentivare la scelta della sede isolana con vantaggi in grado di bilanciare i notevoli disagi dell’insularità, consentendo di risolvere le criticità denunciate che stanno mettendo in ginocchio la sanità pubblica sulla nostra isola”.

Nei prossimi giorni daremo tutti i riferimenti su dove sarà possibile firmare su questa pagina FB del Comitato.

CARI CONCITTADINI, RICORDATEVI DI PORTARE CON VOI IL DOCUMENTO D’IDENTITA’ PER DARE IL VOSTRO CONTRIBUTO ALLA NOSTRA BATTAGLIA COLLETTIVA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE!!!

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