L’acqua continua a scendere, copiosamente. Senza sosta, da giorni. Giù dal muro, direttamente in mare. La cascata della Siena non si ferma e i tubi disseminati lungo il perimetro dello scavo lavorano a tutta forza, captando dal terreno l’acqua che si vede scorrere all’interno e che poi viene convogliata nei tubi azzurri allungati fin sul limite del terreno, sul muro di confine e, in quel tratto, di separazione dal mare. Ma da dove viene tutta quell’acqua? Dal terreno dove si sta scavando per costruire il parcheggio, certo, ma non ci si può fermare a questa spiegazione sommaria ed intuitiva, da profani che non sono in grado di spiegare quel fenomeno così significativo ed evidente. Meglio chiedere lumi a chi ne sa di più, molto di più, perché ha consolidate competenze specifiche ed è in grado di valutare con cognizione di causa la situazione che si è determinata proprio di fianco alla SPIAGGIA DEL MURO ROTTO. Situazione inquietante agli occhi di chi non è esperto. Ma lo è anche per un GEOLOGO esperto del territorio, compreso quell’angolo affacciato sul panorama più famoso e identificativo di Ischia?
Il geologo in questione è il presidente del Centro Studi sull’isola d’Ischia, ANTONINO ITALIANO, conoscitore dell’isola come pochi, che può rispondere esaurientemente alle domande e ai dubbi suscitati dalla cascata della Siena. Che ha osservato personalmente, facendosi un’idea propria della situazione. A proposito della quale non nasconde la sua preoccupazione. E per spiegarmene i motivi comincia dal presentarmi una distinzione tra l’idrologia superficiale, che comprende tutti i corsi d’acqua di superficie a regime torrentizio, e l’idrologia sotterranea, che corrisponde alla falda in profondità. L’acqua che finisce a mare alla Siena arriva dalle viscere della terra. è ACQUA DOLCE, ad una temperatura di almeno 30 gradi. Non è certo l’acqua di mare, che in passato si diceva si trovasse sotto il terreno alle porte del borgo di Ischia Ponte. “Quella che sgorga alla Siena – puntualizza e argomenta Italiano – non è certo acqua di mare né ne è minimamente contaminata, altrimenti sarebbe anche leggermente salata. Questa è acqua dolce, l’ho assaggiata. Possiamo considerarla a pieno titolo un macro FIUME SOTTERRANEO. Macro per la sua portata, che è spaventosa. Simo di fronte ad uno sfioro (il margine esterno di una massa liquida, ndr) lungo circa 5 metri, mentre lo spessore della lama d’acqua è di un paio di centimetri”. Moltiplicando questi due dati, come ha fatto il geologo, si arriva ad una PORTATA D’ACQUA della cascata di ben 100 LITRI AL SECONDO. “Un corso d’acqua con questa portata a Ischia non esiste, perciò ne dobbiamo dedurre che quell’acqua proviene dalla FALDA SOTTERRANEA, che si sta sta DRENANDO A LARGO RAGGIO”, è la spiegazione..E non si tratta di un affare di poco conto, perchè gli effetti potrebbero essere importanti in tutto il BACINO IDROGEOLOGICO DELLA PARTE NORDORIENTALE DELL’ISOLA.
“Vi è la necessità di verificare la situazione nei pozzi della zona e a monte e di procedere all’installazione di PIEZOMETRI A DISTANZA E CRESCENTI, per capire come si modifica la falda – sottolinea Italiano – Si può creare un cono di depressione nel punto più profondo del cantiere, che può avere effetti fino a centinaia di metri di distanza. Ci possono essere conseguenze strutturali serie. Per questo va monitorata la situazione della falda”. Mi chiarisce, l’esperto, che la falda subisce delle variazioni stagionali di spessore a seconda dell’apporto delle piogge, in particolare, in autunno, quando vi è una ricarica della riserva. Ma al di sotto di quel fascio di oscillazione, in profondità, la FALDA E’ PARTE COSTITUTIVA DEL SOTTOSUOLO. E se si intacca quella parte, si possono creare dei cedimenti, anche a distanza dal luogo di emungimento.
E allora, com’è la situazione del sottosuolo in via Pontano? E negli immediati dintorni? Si stanno facendo dei controlli, si sta tenendo sotto osservazione, debitamente MONITORATA, l’area più esposta a questi rischi?
Le autorità preposte che hanno autorizzato l’emungimento di acqua a tale profondità da intercettare la falda, che hanno autorizzato la cascata a mare, hanno assunto tutte le misure e le precauzioni necessarie a salvaguardare la stabilità del sottosuolo e di quello che c’è sopra, in tutta l’area coinvolta?
Ma oltre quanto si sta eventualmente facendo, o forse no, ora che i lavori sono ancora in corso, come si pensa di procedere in futuro? Perchè in tutta evidenza si è andati a scavare ad una profondità che ha portato ad intercettare la falda, e dunque si tratta di un problema che andrà affrontato anche dopo la colata di cemento. Come si pensa di risolverlo in modo adeguato non solo alle esigenze dell’opera in via di realizzazione, ma anche della tutela e/o del ripristino dell’equilibrio idrogeologico di tutta la vasta area coinvolta?
C’è bisogno urgente di fare chiarezza PUBBLICAMENTE sul modo in cui si sta operando e su come si intenda continuare a farlo nel cantiere della Siena. Non si tratta di una questione privata, perchè in ballo, con la falda, c’è il patrimonio ambientale comune e la salvaguardia delle strutture e infrastrutture dei dintorni, che sono anch’esse coinvolte. La cascata a mare ha cambiato tutto. E ci ha messo difronte ad una “sorpresa geologica” che non ammette silenzi, sottovalutazioni, leggerezze. Per non trovarci con altre “sorprese” future, che nessuno può permettersi.