La storia vecchia, perchè già nota, è che nei fine settimana e nei festivi non c’è modo neppure di essere assistiti per le urgenze. E l’unica alternativa disponibile è tra l’andarsene a casa o restare ad occupare un letto in ospedale, dovendo comunque attendere, nell’uno e nell’altro caso, che arrivi il lunedì per riuscire ad essere visitati dallo specialista. La storia più nuova è che, anche al di fuori delle emergenze, i fastidi sono ugualmente assicurati, visto che per accedere alla visita specialistica bisogna addirittura spostarsi a Procida. Eh sì, l’ORTOPEDIA a Ischia sta passando una fase nera, tanto da non riuscire ad assicurare un’assistenza adeguata neppure alle esigenze minime dell’isola, che corrispondono a quelle della sola popolazione residente.
Invece di fare qualche progresso, continuiamo a procedere a marcia indietro, come comunità isolana. Il caso dell’Ortopedia è esemplare, da questo punto di vista. Già era grave la situazione in ospedale, dove un organico medico ridotto all’osso impone dei limiti di orario e un’assenza nei festivi che sono inaccettabili per l’unico ospedale di un’isola. Ma che a questa carenza vergognosa si debba aggiungere pure la ciliegina dell’ambulatorio concentrato su Procida, che impone all’utenza un viaggio via mare per raggiungere l’altra isola, con conseguente aggravio di tempo e di costi, è davvero il colmo!
E a Frattamaggiore, non hanno nulla da dire e soprattutto da fare, per mettere fine ad una deficienza vergognosa come questa? Ma come, invece di migliorare i servizi, ce li riducono, delocalizzano, allontanano e complicano ulteriormente?
Tra le dichiarazioni rilasciate venerdì al Tg regionale, l’attuale direttore sanitario del “Rizzoli”, LUIGI CAPUANO ha inserito una frase ricorrente da parte dei dirigenti impegnati sull’isola a proposito dei manager aziendali di turno, in questo caso ANTONIO D’AMORE: “Il direttore generale ha la massima attenzione per l’isola”. Peccato che noi, da Ischia dove al contrario di D’Amore e pure di Capuano viviamo 365 giorni h24, gli effetti di tutta questa attenzione finora non li abbiamo ancora avvistati, neppure con il cannocchiale. E la direzione di D’Amore, che ormai è al suo posto da parecchio e che aveva goduto per diversi mesi della massima apertura di credito, non ha prodotto nessuna differenza in meglio. Come, tra le altre, la storia dell’Ortopedia in ospedale e fuori – a Procida… – conferma ampiamente.
D’altra parte, quella frase è decisamente infelice, visti i precedenti. Si diceva già di GIUSEPPE FERRARO, che aveva grande attenzione per Ischia, perchè ci veniva in vacanza e in barca con gli amici. Anzi per questi motivi, dalla terraferma, quando venne nominato, si ventilò anche l’ipotesi di chissà quali preferenze. Sarà stato per questo che Ferraro, nei fatti, si mosse nella direzione opposta a quella vagheggiata e/o temuta? Di certo, ci ha fatto solo dei pessimi regali. E non da meno è stata colei che gli è succeduta, ovvero AGNESE IOVINO, che siccome pure lei aveva casa a Ischia, le era attribuita la solita “grande attenzione” verso l’isola. Infatti, si è visto…dalle macerie che ha prodotto in un anno al vertice della Na2 Nord e che stanno ancora tutte lì.
Visti i precedenti inquietanti, con tutti i danni che hanno lasciato, e il nulla di nuovo e di meglio partorito finora da D’Amore, è forse da auspicare che i dirigenti dell’Asl non la dedichino, a Ischia, tutta questa attenzione. Qualcuno, di grazia, vuole informare Capuano che quella frase è meglio che la eviti, perchè agli orecchi degli ischitani ormai ha il suono fastidioso di una beffa?
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