Sondaggio sui servizi sanitari: gli ischitani bocciano i politici, che si autoassolvono…

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Foto Qui Ischia

Anche quest’anno, di pari passo con gli incontri con esperti e realtà della società civile e con i laboratori di approfondimento delle varie tematiche esaminate, gli iscritti a “Kosmopolis”, la Scuola Diocesana di Politica, hanno realizzato un sondaggio sul territorio, per testare le posizioni e le opinioni degli isolani su Ambiente, Salute e Famiglia. Selezionato dai ragazzi un CAMPIONE di 500 PERSONE - rappresentativo grosso modo della società isolana per generi, livelli d’istruzione, attività lavorative  e Comuni di residenza, mentre per le fasce d’età sono stati leggermente privilegiati nelle percentuali i giovani - è stato loro somministrato un questionario con 10 domande, di cui 4 dedicate alla salute/sanità. Con l’obiettivo di riuscire a sintetizzare un giudizio qualitativo sui servizi disponibili e sul ruolo della politica, sia locale che regionale, in un settore nevralgico per la vita della comunità. E se il responso è stato largamente positivo sui servizi, non altrettanto si può dire per la politica, con dati numerici inequivocabili, nell’un caso e nell’altro.

La prima domanda, facendo riferimento all’esperienza personale e dei  familiari, ha riguardato la percezione del livello dei servizi sanitari offerti alla comunità isolana. I giudizi positivi, calcolando le tre opzioni ottimo-buono- sufficiente, sono stati pari al 60 per cento. Ancora più alta la percentuale di valutazioni positive sulla qualità dei reparti, ambulatori e servizi dell’ Ospedale “A.Rizzoli”, che ha raggiunto l’80 per cento. Di contro, al quesito se i decisori della politica della sanità siano consapevoli della nostra insularità, il 60 per cento ha risposto no. E sulla seconda domanda di valutazione politica, ovvero se si ritenga la classe politica isolana abbastanza sensibile ed attiva sul fronte sanitario, la stroncatura è stata ancora più netta, con l’80 per cento di no.

Insomma, se l’offerta sanitaria è assolta e sostanzialmente promossa, opposta è la posizione sull’azione della politica, peraltro in linea con l’impressione che si potrebbe disporre di un’offerta sanitaria migliore, se fosse adeguatamente tenuta in considerazione la peculiarità dell’isola.

Chiamata in causa direttamente, la politica nostrana ha avuto la possibilità di dire la sua in occasione dell’incontro conclusivo dell’annata di Kosmopolis, sabato scorso, presso il Centro Papa Francesco, dove erano stati invitati, insieme al Vescovo LAGNESE, i SINDACI in carica e i cinque CANDIDATI a sindaco a Ischia e Barano. Tutti presenti, fatta eccezione per il primo cittadino di Casamicciola, che peraltro conta una percentuale di assenze da appuntamenti pubblici a livello isolano di gran lunga superiore a quella dei suoi colleghi. Ma neppure dal vivo, i pubblici amministratori e aspiranti tali hanno dato l’impressione, perlopiù, di aver compreso appieno la realtà sanitaria dell’isola e tanto meno di avere consapevolezza dell’importanza del loro ruolo. Perchè è vero che non compete loro direttamente la gestione dei servizi sanitari, ma ciò non toglie che abbiano comunque delle responsabilità nella tutela della salute dei loro concittadini. E in virtù di questo, non è accettabile che continuino a scaricarsi di quelle responsabilità e a considerare la propria chiamata in causa sull’argomento come un’ingiustizia, un fastidio o finanche un affronto.

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Foto Qui ischia

VECCHIA POLITICA, PROMESSE E FAVOLE

Gli interventi all’incontro di sabato non si sono distaccati granché da quello schema. A parte SAVIO, che ha rimproverato ai Sindaci di non aver battuto i pugni sul tavolo (letterale) per difendere il diritto alla salute dei cittadini, nonostante l’emergenza continua. Dal canto suo,  il sindaco di Serrara Fontana, CARUSO, ha riconosciuto che l’esistenza di criticità nell’organizzazione sanitaria induce la “sensazione” che la politica locale abbia prodotto scarsi risultati. Tuttavia, secondo Caruso, è stato per effetto di una sollecitazione dei Comuni isolani diretta all’ANCIM  (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori), che quest’ultima HA APPROVATO il 5 aprile UNA DELIBERA a favore della ZONA DISAGIATA sull’isola d’Ischia. Atto che sarebbe stato giudicato positivamente dal consigliere per la sanità del governatore De Luca. E poi, per Caruso, un altro risultato sarebbe il nuovo Piano ospedaliero, che prevede l’assegnazione al “Rizzoli” di oltre 100 posti letto. Sarebbe in virtù di questa rimodulazione della dotazione di posti, che l’ospedale isolano sarebbe in salvo, perchè i 100 post sono il numero minimo da rispettare, per evitare la soppressione dell’ospedale. Rischio che, in verità, era stato già affrontato e sventato negli anni passati, addirittura fin dai primi anni ’90, anche a seguito della amplissime manifestazioni di piazza fatte proprio per salvaguardare il presidio isolano, che da allora non è MAI STATO MESSO IN DISCUSSIONE.

Gli altri sindaci e candidati che si sono espressi sul punto - alcuni non lo hanno neppure sfiorato – non hanno perso l’occasione per un’AUTOASSOLUZIONE. Il sindaco di Forio, DEL DEO, l’ha fondata sulla DELIBERA approvata dal CONSIGLIO COMUNALE DI FORIO a favore della ZONA DISAGIATA, che sarebbe stata la base per la pronuncia dell’Ancim. Ma l’iniziativa in Consiglio è stata del consigliere di opposizione VITO IACONO ed  è stato fatto proprio dal civico consesso il testo della PETIZIONE CUDAS, dunque con iniziativa pari a zero dell’amministrazione in carica, che al massimo ha fatto lo sforzo di accodarsi ad azioni partite da altri soggetti.

E l’attuale vicesindaco di Barano, DIONIGI GAUDIOSO, candidato sindaco alle prossime elezioni, ha parlato dell’incontro con De Luca e delle promesse mietute in quell’occasione, ma anche di aver messo in lista un esponente della sanità regionale per risolvere i problemi. Toni da vecchia politica e promesse sulle promesse per giustificare una POSIZIONE dell’amministrazione baranese non meno ACCOMODANTE E ACCONDISCENDENTE delle altre omologhe dell’isola rispetto a TUTTE LE SCELTE COMPIUTE IN TERRAFERMA, ANCHE QUELLE PENALIZZANTI PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DEGLI ISCHITANI.

Sono talmente convinti di aver fatto la loro parte, gli amministratori isolani in carica e quelli in corsa, che sono poi quasi tutti già al governo seppur con differenti ruoli, che non si pongono neppure il problema di come mai i cittadini possano giudicare INSUFFICIENTE E INADEGUATO IL LORO CONTRIBUTO. Nella stragrande maggioranza non li sfiora neppure l’idea che avrebbero potuto incidere di più, prendere loro l’iniziativa di proporre soluzioni e/o rappresentare esigenze e sollevare problemi, invece di accontentarsi sempre e comunque delle rassicurazioni dispensate a piene mai dai vertici dell’Asl e dai loro referenti regionali che in questi mesi ci hanno “abbuffato” di favole. Il risultato è un ospedale ai piedi di Pilato. Ma nei palazzi comunali non se ne sono accorti.

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