I gatti, i piccioni, le anatre e il gallo non hanno più l’esclusiva delle attenzioni dei piccoli visitatori della Pineta Mirtina. Negli ultimi tempi, un numero crescente di bambini si sono appassionati a quegli strani animaletti che nuotano velocissimi nella grande vasca color smeraldo. I fiori secchi dell’ailanto e di altre piante hanno creato un velo verde sull’acqua, ma il movimento tradisce presenze animali e suscita la curiosità dei piccoli osservatori. Affascinati dalle bestioline nere che appaiono simili a dei pesci, per via delle codine che si agitano incessantemente nell’acqua e creano delle scie temporanee nella coltre verde, che poi lentamente si ricompatta. Ma ad attirare la massima attenzione sono altri animali, più grandi, di colore grigio-verdastro, che occhieggiano dai bordi della pozza e che di tanto in tanto ne saltano fuori, emettendo suoni sconosciuti. C’è chi li chiama rane, chi rospi, tra i genitori e i nonni che accompagnano nel parco i bambini, sempre più intrigati dal contatto visivo (anche se qualcuno vorrebbe toccarli) con quegli animali tanto inconsueti. Ovvero i Rospi smeraldini nella versione adulta e gracidante e in quella da girini, nelle diverse fasi della loro trasformazione.
Come capita spesso, i bambini si stanno dimostrando anche in questa vicenda molto più sensibili e interessati di tanti adulti. Loro hanno capito perfettamente, d’istinto, che quelle presenze diverse dagli animali più usuali sono importanti, hanno un valore. E che vale la pena seguirle e osservarle, perchè hanno qualcosa di nuovo e di speciale da trasmettere e raccontare. Un capitolo del grande libro della Natura che si può sfogliare dal vivo, in via eccezionale, in uno dei luoghi più familiari e vicini, scoprendo la storia di animali piccoli, all’inizio quasi minuscoli, ma anche molto complessi, che cambiano aspetto più volte prima di diventare grandi e che hanno abitudini e comportamenti completamente diversi da quelli degli animali che vivono in casa o che popolano la pineta, pennuti compresi. Tante lezioni di etologia e di vita, sintetizzate nella metamorfosi dei girini che diventano rospi, passando da un ambiente esclusivamente acquatico alla capacità di vivere anche fuori dall’acqua. Anzi, prevalentemente a terra, come avviene per gli esemplari adulti dello Smeraldino, che frequentano gli stagni solo nella stagione della riproduzione.
Per i bambini, è scontato che quegli animaletti vadano salvaguardati e rispettati. Non c’è bisogno di lettere, sollecitazioni, citazioni di norme o convenzioni internazionali, che invece sono necessarie con gli adulti, anche titolari di responsabilità specifiche, che di quella presenza non colgono l’importanza, la peculiarità, l’interesse. E, infatti, non si sono posti neppure il problema di valorizzare in qualche modo, anche solo con qualche cartello, l’esistenza nella Mirtina di una specie rara in generale, che non si incontra perdipiù in nessuna altra isola del Golfo o in altre zone della Campania. Troppa grazia! Tanto più considerato che l’indifferenza verso i rospi mette costantemente a rischio gli stagni dove stanno crescendo i girini, come dimostra il prosciugamento di una delle vasche che qualche settimana fa distrusse migliaia di girini, anche in uno stadio di trasformazione molto avanzato.
Per fortuna, nelle due vasche residue, le nuove generazioni stanno portando avanti il loro difficile processo di evoluzione. Nella vasca più famosa, sotto gli occhi dei padri e delle madri che continuano a frequentarla, e invece da soli nella vasca meno conosciuta e maggiormente a rischio di prosciugamento, dove oggi ho messo altra acqua, rimboccando quella poca che non era stata asciugata dal sole. Ma con la piacevole novità che, mentre “lavoravo” con l’innaffiatoio, un signore mi ha rivelato la presenza strategica di un tubo, grazie al quale l’operazione di riempimento della pozza sono più agevoli. E ho notato poi un altro tubo nei pressi della vasca più centrale. Che finalmente il messaggio della tutela delle pozze e dei rospi sia arrivato a chi doveva e il Comune e Ischiambiente abbiano deciso di fare un pezzetto della loro parte? Speriamo.
Ma nel dubbio, bisognerà continuare a tenere alta la guardia e a rimboccare le pozze, in assenza di piogge. Per garantire ai girini il liquido necessario per continuare la loro trasformazione. Che con queste temperature sarà più accelerata e consentirà nel giro di qualche altra settimana di veder finalmente garantita la metamorfosi e, quindi, la nascita definitiva della generazione 2014 del Rospo smeraldino. Ma la strada è ancora lunga…