E la cascata ininterrotta del Muro Rotto diventò una doccia d’acqua calda per i bagnanti…

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Foto Qui Ischia

Dopo la primavera, ecco l’estate. Sono passati tre mesi da quando si è  di nuovo materializzata la cascata della Siena, proprio all’inizio della primavera, quando la spiaggia era deserta, la sabbia accatastata in un altissimo cumulo e il mare deserto. Adesso gli ombrelloni si sono riaperti, la spiaggia è tornata a popolarsi di isolani, compresi tantissimi bambini, le attività estive sono riprese a pieno ritmo e cresce il numero delle barche là davanti. L’unica cosa che non è cambiata è lo spurgo continuo  dal cantiere nell’ex vigneto, dove la fitta rete di tubi che captano l’acqua sorgiva è in costante attività, benchè  nell’area dei lavori permangano delle pozze, che compaiono ora qua ora là.

La cascata ININTERROTTA finisce a mare proprio di fianco alla spiaggia del Muro Rotto. Sempre copiosa, da un fronte ampio qualche metro, in grande quantità. Una storia ancora più paradossale vista la siccità prolungata di quest’anno e la penuria d’acqua generalizzata che ne sta derivando. Un periodo di scarsità della risorsa idrica ovunque, ma non sul litorale all’inizio di Ischia Ponte, dove l’acqua non manca, anzi. E finisce a mare.

Come era accaduto già tre anni fa, sul finire dell’estate 2014, quando per la prima volta era stata convogliata verso il mare l’acqua che cominciava allora a sgorgare sul fondo dello scavo, la cascata suscita ogni giorno l’attenzione dei bagnanti. All’epoca, quella presenza sul limite dell’arenile era durata alcuni giorni, sufficienti perché alcuni vi si fossero non solo avvicinati tanto da toccare il liquido e perfino assaggiarlo, nel dubbio che si trattasse di acqua salmastra, ma anche fatti la doccia. La temperatura un po’ più calda dell’acqua di mare attirò in quell’occasione diversi persone, che dopo il bagno vi si lavavano con acqua dolce. La stessa cosa che sta accadendo ora che la cascata è invece disponibile in piena stagione balneare.

“Sarà acqua termale”, la voce che gira e che rende ancora più intrigante la DOCCIA dopo il bagno. D’altra parte, non capita tutti i giorni di poter contare su una comodità del genere su una spiaggia libera. Ma davanti a quel notevole quantitativo d’acqua che finisce in mare c’è anche chi  si pone gli interrogativi che pure Qui Ischia ha modestamente sollevato in questi mesi, sull’origine, le caratteristiche e il destino di quel prorompente FENOMENO CHE NON HA NULLA DI NATURALE. Perchè quell’acqua che sgorga a tutta forza e che arriva dal ventre della terra è RISORSA COMUNE e tutta la comunità ha il diritto di saperne di più.

A maggior ragione adesso che c’è chi ci si bagna e fa la doccia. CHE ACQUA E’ QUELLA CHE FINISCE A MARE ALLA SIENA, NELLE IMMEDIATE VICINANZE DI UN LIDO FREQUENTATISSIMO ANCHE DA BAMBINI? E QUELL’ACQUA, CHE ARRIVA A MARE DOPO UN LUNGO PERCORSO IN UN CANTIERE EDILE, PUO’ ENTRARE IN DIRETTO CONTATTO CON LA PELLE DI GRANDI E BAMBINI (perchè pure qualche ragazzino ci fa la doccia) IN TUTTA SICUREZZA?

Come la si giri e come la si volti, la storia dell’acqua che precipita al Muro Rotto non può essere trattata all’infinito con noncuranza e ostentata indifferenza come se da marzo non stesse accadendo nulla di particolare e di inconsueto sul lato mare all’ingresso del centro storico ischitano.

Più passano i giorni, le settimane e i mesi più quel fenomeno suggerisce dubbi e alimenta fondate preoccupazione circa la situazione della falda. Per quanto tempo si pensa di andare avanti facendo le scimmie cinesi che non vedono, non sentono e non parlano?

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