Qualche giorno fa, dopo la pronuncia negativa del Tar sulla gara per la privatizzazione della Caremar, avevamo posto la domanda più immediata e scontata: e adesso? L’assessore regionale Vetrella non ha perso tempo nel dare indirettamente la sua risposta e si è premurato di comunicare l’intenzione di ricorrere in secondo grado al Consiglio di Stato. Invece, a prendere l’iniziativa di riaprire il dibattito su un tema fondamentale per le isole è stato, come al solito, il presidente dell’Autmare Nicola Lamonica, con la convocazione di un’assemblea pubblica, che si è tenuta stamattina presso il “Capricho” di Casamicciola. Un’occasione per fare il punto della situazione proprio all’indomani della decisione del Tribunale amministrativo e delle successive e anche prevedibili mosse del responsabile regionale dei trasporti. Che, peraltro, è stato oggetto negli ultimi giorni di una mozione di sfiducia presentata in Consiglio regionale dai gruppi del Pse, Pd e Cd. Una richiesta di dimissioni motivata dalla mancata adozione del Piano regionale dei trasporti, dai 15 miliardi di debiti che pesano sulle aziende di trasporto pubbliche della Campania, tutte in gravi condizioni di dissesto, dalla inefficiente gestione di quelle stesse aziende, dalla “privatizzazione selvaggia”, con l’aggiunta dei “sacrifici” a cui sono stati costretti i lavoratori del settore e gli utenti dei servizi.
Vedremo come finirà questa presa di posizione netta delle opposizioni nel Consiglio regionale. Ma intanto preme la vicenda Caremar, protagonista del dibattito anche stamattina, nel contesto della complessa e delicata questione dei trasporti marittimi in una Regione che, tanto più negli ultimi anni, l’ha governata in modo pessimo. Come è nell’esperienza viva e quotidiana degli abitanti delle isole, dei pendolari, dei trasportatori e anche dei turisti. E l’insostenibilità della situazione creatasi sulle vie del mare è stata il filo conduttore degli interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione. Che ha fatto peraltro registrare posizioni non proprio convergenti soprattutto sul futuro, o forse sarebbe meglio dire del destino, della Caremar.
Comunque, benchè invitati tutti e sei con le medesime modalità, dei Sindaci isolani si è presentato all’appuntamento solo il neoeletto primo cittadino di Casamicciola, Castagna, mentre (ma anche questa non è una novità) gli altri non si sono fatti nè vedere nè sentire. Per Casamicciola si è poi aggiunto anche il presidente del Consiglio comunale, nonchè consigliere con delega ai Trasporti della nuova amministrazione, D’ambrosio.
Di illustrare le vicende più recenti e anche di riassumere una storia che va avanti, per quanto riguarda l’”affaire” Caremar. da almeno un paio di anni, si sono fatti carico Lamonica e il rappresentante della Cgil per la Caremar, capitano Maltese. Lamonica in particolare ha ribadito la richiesta-sollecitazione ai Sindaci a riprendere l’iniziativa per quanto riguarda il futuro della compagnia pubblica, opponendosi con determinazione alla decisione dell’attuale Giunta regionale in favore di una privatizzazione totale. Decisione in netto contrasto con gli indirizzi stabiliti – e mai modificati anche in seguito – dal Consiglio regionale per la formazione, invece, di una compagnia (la Corema) con capitale misto, pubblico-privato, in linea con l’obiettivo di liberalizzazione stabilito dall’Europa e con quanto è stato realizzato in altre parti d’Italia. “I Sindaci ci dicano cosa vogliono fare”, ha ripetuto più volte Lamonica, invocando una scelta politica precisa sulla quale poi impostare un rinnovato confronto sulla Caremar e sul complesso dei temi legati al trasporto marittimo sì con la Regione, ma anche a Roma. Il presidente dell’Autmare ha pure esplicitato la possibilità per i nove Comuni isolani, in base a quanto previsto e consentito dalle normative vigenti, di partecipare direttamente alla gestione della futura Caremar, rilevandone una quota che garantisca così servizi adeguati alle reali esigenze degli isolani come delle realtà economiche, in particolare turistiche, delle isole.
Su questo si è aperto il dibattito. C’è stato chi ha proposto un azionariato popolare e imprenditoriale diffuso per conquistare almeno il 49 per cento della futura Caremar o la creazione di una società sempre ampiamente partecipata per concorrere all’assegnazione delle corse. Chi, come i rappresentanti Cinquestelle Antonello Esposito e Mario Goffredo, ha sottolineato la necessità di un ingresso dei Comuni nella partita Caremar per tutelare gli interessi delle comunità isolane finora completamente sacrificati dalle scelte regionali.
E poi c’è stato l’intervento del sindaco Castagna molto più sfumato nella valutazione dei passi compiuti da Vetrella e soprattutto molto più guardingo rispetto ad un ingresso diretto dei Comuni nell’acquisizione anche di una quota della Caremar. In particolare, il Sindaco ha rivoltato le tesi di Lamonica, sostenendo che, preliminarmente ad ogni presa di posizione, i Comuni debbono valutare e soppesare gli aspetti tecnico-organizzativi-finanziari di eventuali partecipazioni alla gestione dei trasporti marittimi.
Ben centrato l’intervento di Luciano Venia che ha sottolineato come i Sindaci non abbiano mai voluto affrontare negli anni la questione dei trasporti, con i risultati che pesano sugli isolani, a cui viene costantemente negato il diritto alla continuità territoriale, in violazione anche al diritto all’uguaglianza dei cittadini costituzionalmente garantito, per non parlare delle devastanti ricadute sull’economia turistica (e non solo) della nostra e delle altre isole. Una crisi di sistema che invita le amministrazioni locali a bruciare i tempi per trovare una via d’uscita utile ed efficace.
Un auspicio a fare presto smentito subito dalla conclusione dell’incontro. Il sindaco Castagna si è reso disponibile a convocare una riunione sul tema del trasporto marittimo con gli altri otto Sindaci delle isole, per valutare un ventaglio di possibili opzioni. Incontro che si dovrebbe tenere tra quindici giorni. Tanto per accelerare…



