Passano i mesi, ma lo spettacolo indecente sull’ex pontile degli aliscafi “sgarrupato” non cambia. Anzi, diventa sempre più imbarazzante, considerato il numero di persone, in gran parte turisti che ci passano davanti ogni giorno e ne subiscono l’enorme impatto visivo. E chi ha pensato che bastasse impacchettare quello spazio abbandonato con dei teli frangivento bianchi per cancellare lo sconcio, ha fatto un errore di valutazione clamoroso. Il “coprimiserie” non serve, perchè sui lati scoperti e sul davanti, attraverso la trasparenza del telo, si vede tutto il campionario di “monnezza” lasciato a fare pessima mostra di sè là sopra, dopo lo smantellamento delle strutture che ospitavano le biglietterie.
C’è proprio di tutto, sul pontile in disuso. Bidoni di ogni dimensione, insegne semidistrutte, vetri e pezzi di metallo buttati ovunque o accatastati, gli immancabili rifiuti di plastica, cartoni, tutti i resti dei vecchi gazebo, delle pubblicità, degli allestimenti e degli arredi. Una discarica in piena regola, sul porto in cui diamo il benvenuto ai nostri ospiti italiani e stranieri, praticamente a mare. Un vero esempio di rispetto per il territorio, di lotta all’inquinamento e al degrado! Davanti a quello schifo, consentito e avallato dalle istituzioni, su quali basi si possono richiamare i cittadini incivili che gettano rifiuti negli spazi comuni, nelle aree verdi, per strada? E come si possono educare i ragazzi a comportarsi con rispetto e amore nei confronti del proprio paese? Come si può riprendere doverosamente chi fa del mare una pattumiera? La portata diseducativa e indecorosa della vergogna del pontile è enorme e risulta incomprensibile come in Municipio, a pochi passi da lì, nessuno se ne sia ancora reso conto.
D’altra parte, se così non fosse, si sarebbe provveduto o a pulire direttamente il pontile fatiscente o a intimare a chi ha lasciato tutta quella “monnezza” di rimuoverla ad horas, pena pesanti multe. Come si elevano (o si dovrebbero elevare) a chi butta i rifiuti fuori orario e negli spazi non consentiti o insozza il paese. E’ così che funziona nei paesi civili. E poi ci stupiamo delle bandiere blu mancate, dello sputtanamento all’esterno, delle critiche che l’isola si attira. Ma in quale altra località turistica del livello che dovremmo avere e difendere noi, si propone in primo piano, appena si arriva, una roba come quella che la Città d’Ischia esibisce sul suo storico approdo. Un oltraggio, l’ennesimo ma anche il più sfacciato, ad uno dei porti più belli e caratteristici del Mediterraneo. Ma dove guardano gli amministratori comunali quando passano davanti a quello scandalo?