Le prime “vittime” sono i turisti. Ma il problema affligge anche coloro che arrivano da altre parti dell’isola e non sono necessariamente a conoscenza delle regole sul traffico che vigono nel Comune capoluogo. Ma che sono costretti a recarvisi, spesso con il mezzo pubblico, per usufruire dei servizi sanitari di Villa Romana e del vicino presidio “San Giovan Giuseppe”. Ed è proprio a pochi passi da entrambe le strutture che li aspetta il più delle volte una lunga e inutile attesa alla fermata dell’autobus in via Antonio Sogliuzzo, meglio conosciuta come fermata della “Violetta”. Già, perchè in quel posto, in alcune ore della giornata, non c’è alcuna possibilità di salire sul mezzo pubblico, visto che segue un percorso alternativo, per via Pontano, e rispunta sulla strada principale solo molto più in là, dalla strada dell’Excelsior. E non c’è nulla che metta in guardia gli aspiranti passeggeri, costretti ad arrostirsi al sole alla fermata sbagliata.
Il problema si presenta ogni giorno, nelle ore in cui Ischia Ponte è preclusa al traffico veicolare, bus compresi. Questi ultimi, provenienti da via Sogliuzzo, girano per via Pontano, per cui le fermate in direzione Porto di via Antonio Sogliuzzo, non sono servite dal 7, che è il mezzo che garantisce i passaggi più frequenti. E così ai malcapitati fermi, senza saperlo, nei punti sbagliati non resta che aspettare la C13, se è in servizio e comunque con intervalli di un’ora o il non meno raro 7 C, che serve la zona di Cartaromana. Perciò c’è tutto il tempo di invecchiare alle fermate di via Sogliuzzo e di imprecare contro la scelta di venire in vacanza a Ischia. E soprattutto la mattina, specie con il caldo di questi giorni, a soffrire sono anche le persone che si recano negli ambulatori del presidio “San Giovan Giuseppe”, magari dopo essersi sottoposte a terapie importanti e pesanti.
Basterebbe un cartello alle fermate, per evitare tutti questi disguidi e fastidi. E anche il danno d’immagine che Ischia si procura inevitabilmente con questa sua disorganizzazione. Che è davvero spiazzante, considerando l’entità dei disagi rispetto alla semplicità della soluzione. In un paese minimamente normale il problema non sarebbe mai nato, perchè avrebbero provveduto senza doverci neppure pensare troppo, con l’entrata in vigore del blocco a Ischia Ponte, di sistemare dei cartelli per informare correttamente gli utenti sui diversi percorsi dei bus. Ciò che vale anche per le fermate all’interno del borgo, a cominciare dal capolinea del piazzale Aragonese, altro punto critico, dove i turisti restano in attesa dell’autobus che non arriva, perchè non c’è uno straccio di avviso.
Pare che in passato, quando l’Eav aveva messo dei cartelli, qualche idiota di passaggio li avesse tolti, vanificando l’operazione informativa. Sta di fatto che non è accettabile, neppure per questo motivo, che si lascino gli utenti del servizio pubblico senza informazioni essenziali per evitare loro disagi anche notevoli. Non li fa l’Eav i cartelli? Li faccia il Comune… Non stiamo a guardare per un intervento minimo e misero (ma essenziale) come questo a chi tocca. L’importante è provvedere e per tutte le volte che sarà necessario. Possibile che anche una “cosarella” come l’affissione di qualche cartello da noi sia un affare di Stato?