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News Sanità: il Sindaco di Capri alza la voce, per i suoi colleghi ischitani non è cosa loro
Sanità: il Sindaco di Capri alza la voce, per i suoi colleghi ischitani non è cosa loro
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7 anni ago |
Foto Qui Ischia
Non è competenza nostra, non sono i Comuni ad occuparsi di sanità, non abbiamo possibilità di incidere. Parola più parola meno, quante volte ci siamo sentiti fare questo discorso dai nostri amministratori isolani! Non c’è stata una volta che, chiamati a fare la loro parte o quanto meno a farsi portavoce presso gli enti sovraordinati delle criticità della sanità pubblica sull’isola e dei conseguenti disagi dei cittadini, non abbiano messo le mani avanti, insistendo sulla mancanza di potere e di voce in capitolo sulla sanità. E se ne sono talmente convinti, che si sono considerati e si considerano sollevati da qualunque responsabilità in quel settore a prescindere. Sciolti da ogni dovere nei confronti dei loro cittadini. LORO NON C’ENTRANO, NON POSSONO FARCI NULLA. Sono impotenti e ininfluenti, loro malgrado. E ogni volta, è toccato prendere atto di questa autoesclusione dei primi cittadini da ogni iniziativa, perchè – ci hanno sempre ripetuto – la sanità non è di competenza loro.
Al di fuori della nostra isola, però, non tutti i loro colleghi la pensano così. E non c’è bisogno di andare troppo lontano, basta fermarsi a CAPRI. Ebbene, il Sindaco del Comune di Capri si è ricordato di essere anche la prima autorità sanitaria sul suo territorio e, di conseguenza, ha ritenuto fosse nelle sue facoltà e probabilmente tra i suoi doveri (udite, udite) farsi carico in prima persona della grave situazione in cui versa anche l’ospedale locale e delle notevoli carenze di servizi sanitari che si riscontrano anche sulll’Isola Azzurra. Così, si è documentato a fondo sulla realtà del “Capilupi”, ne ha dedotto una serie di richieste prioritarie e ha messo tutto nero su bianco, inviando la COMUNICAZIONE all’ASL di riferimento (la Na1 Centro, che a quanto pare soffre di sviste serie verso le “periferie” come la nostra), alla REGIONE e, già che c’era, pure al PREFETTO. E ha firmato il tutto, assumendosi la responsabilità di farsi INTERPRETE DEI DISAGI DEI SUOI CONCITTADINI e poi pure dei turisti e mettendosi in prima fila nella battaglia collettiva per la tutela del diritto alla salute anche sull’isola vicina.
Certo, ognuno è LIBERO DI INTERPRETARE IL SUO RUOLO COME CREDE. E COME E’ CAPACE DI FARE. Ma non si può fare a meno di notare – e sottolineare – la differenza abissale tra l’atteggiamento e il comportamento del Sindaco caprese e quelli dei nostri (ben) sei primi cittadini. Che di tutte le loro attribuzioni, chissà come chissà perché continuano ad ignorare (sic!) proprio quella, indubbiamente spinosa dati i tempi, di prima autorità sanitaria sul territorio!
L’hanno proprio rimossa, quella funzione. Che implicherebbe, quanto meno, che di quando in quando si impegnassero come il loro omologo caprese almeno a informarsi delle carenze dei servizi ospedalieri e territoriali e a sollecitare l’intervento delle autorità deputate a sanarle. E invece loro hanno SCELTO perlopiù di RESTARNE FUORI, come se la questione più importante per la cittadinanza – perchè ‘ salut è ‘a primma cos – non li riguardasse. Non si sono scomodati ad informarsi della situazione del “Rizzoli” e della sua costante involuzione. Non si sono premurati/preoccupati di farsi sentire nelle sedi deputate. Al massimo, si sono limitati a rimbalzare il fastidio di un intervento ai loro fantomatici “referenti politici”, ma senza impegno per carità.
Come non hanno sentito il bisogno, neppure da cittadini, di destinare qualche minuto del loro prezioso tempo all’emergenza sanitaria dell’isola, nota e riconosciuta da tutti al di fuori dei palazzetti municipali. Piuttosto, hanno preferito dedicare qualche attimo a fare gli offesi nei confronti delle migliaia di cittadini che manifestarono per il DIRITTO ALLA SALUTE per ben due volte l’anno scorso e a lamentarsi per le critiche rivolte al loro IMMOBILISMO e DISINTERESSE. Della serie: questioni di punti di vista…
Fino ad oggi, i nostri primi cittadini ischitani si sono fatti scivolare addosso la drammatica carenza di personale sanitario, le riduzioni dei servizi all’utenza, gli ambulatori perduti e i reparti in crisi, gli annaspamenti crescenti in via Fundera per restare a galla. I disagi dei loro concittadini e le grida di dolore del personale sanitario non li hanno svegliati dal loro letargo su Marte. Fino ad oggi, quando si sono improvvisamente rizelati per la mancanza della GUARDIA MEDICA TURISTICA e hanno scritto una nota congiunta per chiedere al sua pronta attivazione.
Intendiamoci: la Guardia Medica Turistica ci vuole. E magari bisognava ricordarsi di chiederla prima del 6 luglio…Ma i Sindaci ischitani sono competenti in materia di sanità solo rispetto a questo problema o anche rispetto a tutti gli altri su cui finora hanno dormito?
Magari dovrebbero chiedere al loro collega caprese. Quanto a noi, semplici cittadini e utenti della sanità malata, ci converrà chiedere “asilo politico” sull’altra isola. Almeno là chi gestisce il paese ha le idee chiare sui suoi compiti e le sue responsabilità.