Ultimamente se ne parla molto e non solo nei programmi o negli articoli scientifici. La plastica in mare è un enorme problema ambientale e rappresenta una serissima minaccia per gli ecosistemi marini. Eppure, a guardare stasera lo spettacolo che si presentava lungo la banchina del porto di Ischia, nel tratto antistante il muro di cinta di Palazzo reale fino agli ormeggi dei grossi yacht, non sembra proprio che appelli, allarmi e sollecitazioni siano andate a buon fine. Sul pelo dell’acqua, galleggiava di tutto: buste, bicchieri, flaconi e perfino delle piccole taniche. Un immondezzaio in versione acquatica, quasi sotto al Comune e bene in vista per i passanti, tra cui tantissimi turisti. Senza trascurare il particolare della prossimità agli ospiti delle grandi imbarcazioni, clienti preziosi e lautamente paganti per il porto turistico ischitano.
Una visibilità a dir poco imbarazzante per tutti quei rifiuti buttati a mare senza alcuna remora, come se fosse una cosa normale e naturale. Rifiuti che avrebbero potuto essere recuperati con facilità, utilizzando un semplice retino, magari con un bastone più lungo. Già, ma chi dovrebbe provvedere a questa pulizia di superficie, comunque importante per ripulire il bacino portuale dai rifiuti plastici più macroscopici e ingombranti, evitando che la corrente se li riporti in mare aperto?
Qualcuno dovrebbe essere incaricato di ripulire il mare che lambisce la banchina almeno una volta al giorno, per rendere presentabile il porto perdipiù in una zona tanto esposta. Chi gestisce i posti barca, per esempio, perchè non prevede un servizio di questo tipo, anche per una questione di immagine del porto turistico e del porto in generale? Per una spesa minima, si tratterebbe di un servizio importantissimo, per evitare che il bacino borbonico sia ridotto e si faccia “ammirare” come una discarica a cielo aperto. Non è solo una volta all’anno che ci si deve ricordare del valore storico-ambientale-paesaggistico del porto di Ischia e infiocchettarlo a festa. E’ negli altro 364 giorni che si misura il rispetto che gli è riservato e la qualità e civiltà del sua gestione.