Terzo incontro degli Urban Sketchers sul Castello, così le storie dell’isola girano per il mondo

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Foto Qui Ischia

Hanno fatto in tempo, durante il loro soggiorno, a conoscere anche l’isola nella sua versione più ruvida di mare e di vento, che è solitamente ignorata dalla promozione turistica in carta patinata. Per loro, che frequentano la carta di taccuini e album e che cercano di cogliere l’identità dei luoghi al di là dell’apparenza, il brusco ma affascinante passaggio di stagione in poche ore ha mostrato un altro volto sorprendentemente affascinante di Ischia, oltre quelli incontrati da giovedì scorso, quando sono sbarcati su un’isola ancora calda, calma, vacanziera. Tre giorni intensissimi di incontri, conoscenze, scambi, visioni, panorami per i partecipanti al VI Naples Urban Sketchers Workshop, che per il terzo anno consecutivo ha fatto tappa sulla nostra isola dal 4 all’8 ottobre. Un “REPORTAGE FROM ISCHIA ISLAND” che ha avuto come punto di riferimento l’Insula Minor, simbolo dell’identità del luogo che li ha attirati dalle più diverse e lontane latitudini. Perchè c’è chi ha affrontato 24 ore di volo per approdare qui direttamente dall’Australia. E altri sono arrivati dal Giappone e dall’Estremo Oriente, ma anche da un capo all’altro d’Europa, dalla Scandinavia al Mediterraneo. E poi, dall’America, l’ospite d’eccezione, il più atteso: GABI CAMPANARIO. il fondatore della rete mondiale degli Sketcher, arrivato direttamente da Seattle per festeggiarne i primi dieci anni di vita, di relazioni e di attività.

E’ stato Campanario con le organizzatrici SIMONA CAPECCHI e CAROLINE PEYRON ad accogliere il folto gruppo di partecipanti, una trentina, nella chiesa dell’arte - l’Immacolata – sul Castello Aragonese. Un luogo che dai primi anni Ottanta ha ospitato mostre e installazioni di artisti delle più diverse provenienze, epoche, scelte stilistiche, capace di rivelarsi sempre all’altezza di tutte le sfide, spazio ideale per valorizzare ogni opera e percorso artistico, antico o superinnovativo che fosse. E anche in questo caso non ha mancato alla sua “missione”, offrendo l’enorme distesa del pavimento in cotto come cornice del grande capodoglio ischitano, Brunone, magistralmente tratteggiato da Franco Lancio, tra gli artisti sketcher che hanno proposto i loro lavori durante il lungo week end ischitano.

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Foto Qui Ischia

Primo fra tutti, proprio Gabi Campanario, originario di Barcellona, che attraverso i disegni pubblicati negli anni sul “Seattle Times” ha raccontato i cambiamenti della città in cui vive, protagonista di un grande sviluppo economico, con importanti implicazioni e conseguenze urbanistiche e sociali. Veri e propri reportage disegnati, realizzati inizialmente con la matita per poi, negli anni recenti, convertirsi alle nuove tecniche consentite dalle applicazioni dei palmari. Ci ha messo un paio d’anni, Campanario per diventare padrone delle opzioni offerte dal camputer per il disegno, di cui si avvale ampiamente nella produzione delle sue pagine settimanali, che continuano a descrivere Seattle nelle sue realtà meno conosciute ed evidenti. Ciò che fanno ormai gli Urban Sketchers in ogni parte del mondo, taccuini, matite e colori sempre a portata di mano per poter catturare dal vivo immagini, avvenimenti, luoghi.

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Foto Qui Ischia

Ed è ciò che nei giorni scorsi gli Sketcher hanno fatto a Ischia, in luoghi diversi, ma tutti significativi ed esemplari dei cambiamenti e delle peculiarità che li caratterizzano. Dall’incontro mattutino con i pescatori sul Piazzale Aragonese al forno di Boccia, dalla visita al Negombo alla camminata nei luoghi del terremoto, dall’appuntamento con Bettina Buttgen all’esplorazione di Aenaria, fino alle varie “location” sul Castello e all’incontro con la barca, l’equipaggio e l’attività di ricerca di Oceanomare Delphis.  Tutto rigorosamente registrato dalle matite sugli immancabili taccuini a cui è stato affidato di custodire la memoria del viaggio s Ischia. Anche se una selezione dei reportage è stata pubblicata in THE ISCHIA SKETCHERS, un numero unico e speciale a compendio del soggiorno isolano.

Il workshop ha raccolto anche stavolta numerose adesioni. Qualcuna di chi già c’era stato, altre di sketchers arrivati per la prima volta a Ischia, che era stata prescelta già altre due volte, negli anni passati. Un fatto decisamente inconsueto, visto che gli sketchers preferiscono di solito esplorare posti nuovi. E infatti la loro prima presenza a Ischia era stata segnalata come un evento speciale pressochè irripetibile. Ma poi hanno replicato perchè “Ischia è un’isola bellissima, gli stranieri impazziscono per venire qua. Ma è stato anche possibile per la collaborazione speciale che si è creata con il Castello. Se non avessimo trovato una persona come Nicola Mattera, non ci saremmo venuti ancora, dopo la prima volta. Ischia, d’altra parte, offre in un  territorio limitato una grande varietà di paesaggi, è una realtà meno caotica di quelle cittadine in cui gli “urban sketchers” operano, ma anche piena di storia e ricca di tanti spunti per raccontare storie diverse”. Dunque, l’epitome del mondo, come la definì Berkeley, ha confermato sé stessa. Pronta a mostrare ancora altri suoi volti e particolarità se vi sarà un seguito a questo rapporto speciale con gli sketchers. Che porteranno in ogni angolo del mondo i loro disegni-reportage-ricordi da Ischia. Il local che diventa global…

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