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Mare Tempo di scirocco all’Alleghe e il mare torna padrone nel borgo
Tempo di scirocco all’Alleghe e il mare torna padrone nel borgo
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7 anni ago |

Foto Qui Ischia

Foto Qui Ischia
Di solito si presenta tranquilla, piatta e scintillante. Accogliente, anche quando dall’altra parte del ponte infuria la bufera. Ma con lo scirocco cambia completamente lo scenario e la placida baia sotto il Castello Aragonese si trasforma in un turbinio di acqua e di vento. Stupenda nella sua maestosità anche in questa seconda veste, quando il mare torna padrone incontrastato tra gli Scogli di Sant’Anna, nel tratto che custodisce le antiche vestigia di Aenaria e in quello delle emissioni di anidride carbonica a cui la scienza ha regalato notorietà mondiale. E quando il piazzale che guarda verso Capri ritrova il significato originario del suo nome: Piazzale delle Alghe. Non più anonimo parcheggio di auto e rimessaggio invernale di barche nè campo da calcio per i bambini o spazio per spettacoli all’aperto. Ma un prolungamento della baia, con le onde che saltano veloci la barriera dei muraglioni di pietra e il mare che entra prepotente dallo “scivolo” e si insinua sbuffando da tutte le grate, ribadendo imperioso la sua eterna predominanza.

Foto Qui Ischia
E con le onde arrivano anche l’”alleghe”. Che poi non sono alghe, ma le foglie e i rizomi secchi - le “banquettes” - delle piante di Posidonia. Tanto numerose dalla foresta sommersa come le foglie che lo scirocco sta liberando nei boschi a terra, sull’Isola Verde. E’ il rito naturale che si rinnova da sempre, in quell’angolo del borgo dominato dal mare da cui anticamente traeva il suo nome. In autunno e in inverno, le mareggiate hanno sempre deposto nel paese una fitta coltre di “alghe”, miste a sabbia. A cui nei tempi moderni si aggiungono sempre più invadenti e sfacciati i rifiuti di plastica ormai onnipresenti dovunque si frange l’onda.
Andrà avanti così, da quella parte del Castello e del borgo, per tutta la durata della tempesta di scirocco. Prima che cambi il vento e la baia torni alla tranquillità più consueta. Intanto, godiamoci la maestosità delle “sbruffesse” che portano dentro il paese il profumo intenso del mare.