Appello ai Comuni isolani per il rispetto delle norme che vietano l’apologia del fascismo

(c.s.) Alla luce della crescente diffusione di gravi fenomeni di stampo xenofobo e antidemocratico,  spesso accompagnati da aperti riferimenti e dichiarato supporto a idee riconducibili a fascismo e nazismo, chiediamo alle sei Amministrazioni isolane di esprimersi ufficialmente a difesa dei dettami della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza. L’Italia ripudia il fascismo, lo riconosce come crimine e non come opinione, ne contrasta l’apologia e la legittimazione. Sempre più città si stanno dotando nel regolamento comunale di una norma in materia di concessione di spazi e aree pubbliche, sale e altri luoghi di riunione di proprietà comunale, secondo cui i suddetti spazi non possono essere concessi a privati,  associazioni e/o partiti dediti a propaganda ispirata a sentimenti antidemocratici, all’odio razziale e religioso, all’omofobia e  all’antisemitismo. L’adesione di associazioni/ organizzazioni politiche a questo tipo di propaganda può essere verificata a livello statutario, ove lo statuto è presente, su siti internet e sui social network, o dall’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino. In una fase storica di profonda confusione, in cui le difficoltà economiche e sociali spingono molte persone a cercare risposte immediate al proprio disagio, ci appelliamo al senso di responsabilità di cittadini e istituzioni, per contribuire alla costruzione di una società più solidale e più consapevole, attrezzata con i giusti anticorpi contro strumentalizzazioni e dannose semplificazioni.

 

 

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