E’ una bella novità degli ultimi anni, che sta conquistando la visibilità e l’attenzione che merita anche al di fuori dell’isola. Come è nel destino di una importante scoperta archeologica, che ha tutte le caratteristiche (e il fascino) per diventare un altro grande attrattore dell’isola d’Ischia. E per contribuire a quella riqualificazione dell’offerta turistica da cui dipende il futuro del settore trainante dell’economia isolana, ancora alle prese con una crisi che non è solo figlia della difficile congiuntura internazionale. La ricerca sistematica condotta dal 2010 ad oggi nelle acque della baia di Sant’Anna per fare luce sul “mistero” di Aenaria, l’antica città di età romana scomparsa nel mare per cause non ancora completamente chiarite tra il 130 e il 150 d.C., ha dato frutti copiosi e insperati, che hanno anche il merito di aver creato un’opportunità di lavoro per il gruppo di giovani della società “Marina di Sant’Anna” artefice dello scavo e fortemente impegnato in un articolato progetto di valorizzazione del nuovo sito archeologico. Con il beneplacito dei vari referenti istituzionali, degli enti responsabili della tutela a terra e a mare e delle forze economiche attive sul territorio. Una unità di intenti e di obiettivi inusuale e perfino sorprendente per Ischia, stando almeno a quanto è emerso l’altra sera sul Castello Aragonese, in occasione della presentazione dell’iniziativa così sintetizzata: “AENARIA, UN PUNTO DI INCONTRO TRA CULTURA E LAVORO”
Folto e qualificato il parterre dei partecipanti, nella meravigliosa cornice dell’antica Cattedrale dell’Assunta, e il gruppo dei relatori, che hanno preso la parola nel corso della lunga serata, per illustrare la partecipazione attiva o il sostegno esterno offerto al progetto dagli enti e associazioni da loro rappresentati. Moderatrice la giornalista Mediaset, ANNA MARIA CHIARIELLO, ischitana d’adozione e ottima conoscitrice della realtà di Ischia Ponte, che ha generato questa impresa della riscoperta di Aenaria, e non solo per una ovvia contiguità territoriale con l’area archeologica sommersa. Per la quale si prospetta un futuro da parco archeologico subacqueo, collegato ad un museo civico da allestire nella Torre di Guevara, come già concordato tra la Sovrintendenza archeologica e il Comune di Ischia. L’assessore comunale alla Cultura, ISIDORO DI MEGLIO, nell’aprire la serie degli interventi, ha ribadito l’interesse dell’amministrazione per questo progetto, nel quadro di una incentivazione complessiva alla valorizzazione delle specificità culturali che sono anche una risorsa turistica e occupazionale.
Un tema che è stato il leit motiv della serata. E che è stato anche all’origine dell’adesione della Camera di Commercio di Napoli, coinvolta fin dall’inizio nel sostegno all’attività della “Marina di Sant’Anna” per riportare alla luce reperti e strutture risalenti all’antica Aenaria, nel nome della solida collaborazione instaurata con il Consorzio Borgo di Ischia Ponte, che è partner di “Marina di Sant’Anna”. “Gli obiettivi del progetto – detto il presidente della Camera di Commercio MAURIZIO MADDALONI - sono perfettamente in linea con l’azione generale di promozione e di sviluppo delle attività imprenditoriali e della crescita duratura delle comunità locali che caratterizza l’ente camerale partenopeo”. E si è detto certo “che il tesoro di Aenaria saprà trasformarsi in moltiplicatore duraturo di presenze e catalizzare ulteriori iniziative di recupero – già avviate in questi anni- del borgo di Ischia Ponte”.
Ospite d’eccezione, il presidente del Cnel, frequentatore di lungo corso di Ischia, ANTONIO MARZANO, che ha ricordato come il suo istituto in una ricerca, nell’elaborare gli indicatori della qualità della vita sulla base delle opinioni degli italiani, ha individuato tra i più gettonati la storia, con la valorizzazione del patrimonio storico-artistico-archeologica italiano, la natura, come preservazione dei paesaggi del Belpaese, e l’amicizia, intesa anche come l’accoglienza riservata ai turisti. Tre indicatori che sono anche tre aspetti caratteristici della nostra isola, che dovrebbe quindi puntare con decisione su di essi. Valori la cui importanza è stata condivisa dal vescovo PIETRO LAGNESE, che ha sottolineato il valore del progetto su Aenaria anche come occasione di lavoro per giovani che si sono messi in gioco per costruirsi un futuro. “Quest’isola .- ha detto il presule – merita che le istituzioni si adoperino di più per fare in modo che diventi un laboratorio di qualità della vita, per esportare anche nel resto della Regione, bella e tormentata, il modello Ischia”.
L’avventura dell’indagine archeologica nella baia è stata sintetizzata dall’archeologa di “Marina di Sant’Anna”, che ha seguito lo scavo fin dall’inizio, per conto della Sovrintendenza Archeologica, ALESSANDRA BENINI. “Un progetto per tre anni completamente autofinanziato – ha spiegato – che dovrebbe essere di esempio per chi considera il patrimonio culturale italiano una delle principali risorse del Paese”. Non ha nascosto le difficoltà, gli ostacoli, i problemi incontrati in corso d’opera, tutto superato in nome di un obiettivo chiaro fin dall’inizio: riportare alla luce quanto resta di Aenaria per farne un parco archeologico, potenziale traino del rilancio turistico di Ischia Ponte e dell’isola e occasione di lavoro per giovani isolani. Su questo hanno investito “Marina di Sant’Anna” con la Cooperativa Ischia Barche, il Consorzio Borgo di Ischia Ponte, con l’autorizzazione della Sovrintendenza archeologica e dell’Area Marina Protetta. Benini ha ceduto la parola, per il tempo di un ringraziamento e di un applauso a GAETANO LAURO, il giovane ischitano che dalla sua tesi di laurea su Aenaria ha avuto l’idea di trasformarla in una occasione per il paese e anche per un gruppo di ragazzi motivati a crearsi un’occupazione valorizzando le risorse del territorio. Subito dopo, Benini ha presentato un video su quanto è stato rinvenuto nel fondale della baia, prodotto dalla Fondazione Roma-Mediterraneo. Immagini bellissime, un nuovo e straordinario punto di vista delle meraviglie di Ischia, a cui ora si aggiunge a pieno titolo la città sommersa.
Da quelle immagini si è detto “emozionato” il sindaco GIOSI FERRANDINO, che ha affermato: “sarebbe miope quell’amministrazione che non sostenesse queste iniziative”, raccontando di aver assicurato l’appoggio del Comune all’impresa di Aenaria, fin da quando gli fu presentata, ancora prima di iniziare. Appoggio ribadito l’altra sera, insieme all’impegno dell’amministrazione per valorizzare la cultura. E sulla volontà di proseguire la strada intrapresa per fare di Aenaria un grande attrattore per tutta la zona di Ischia Ponte, si è soffermato il presidente dl Consorzio omonimo GIOVAN GIUSEPPE LANFRESCHI, che ha ringraziato tutti gli enti e le forze economiche che hanno scelto di accompagnare questa impresa. Gli aspetti archeologici della ricerca di Aenaria sono stati sviscerati da COSTANZA GIALANELLA, la funzionaria della Sovrintendenza archeologicca responsabile delle isole e dei Campi Flegrei.
La chiusura degli interventi e il suggello alla serata è venuto da EMANUELE F.M. EMANUELE, il presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo, molto impegnata nel sostegno a progetti culturali di prospettiva su entrambe le sponde del Mediterraneo, per il quale la risorsa fondamentale per il futuro dell’Italia è la cultura e bisogna investire in essa e nel paesaggio. Emanuele non ha nascosto il suo entusiasmo per l’iniziativa di valorizzazione di Aenaria, a cui la Fondazione partecipa con il finanziamento del video e con l’acquisto della barca con il fondo trasparente, che è ora utilizzata per le visite guidate nel sito della baia sotto il Castello. Visite che incontrano un crescente interesse tra i turisti e tra le scolaresche. In un solo anno, si è passati dai 700 studenti nel 2013 ai 1400 accompagnati in questi primi mesi dell’anno alla riscoperta una pagina dimenticata della storia ischitana. Da cui potranno scaturire già nei prossimi mesi grandi novità.