I maestri della pittura ischitana e delle barche di Sant’Anna in mostra alla Galleria Ielasi

E’ stato l’appuntamento che, ieri pomeriggio, ha dato ufficialmente inizio alla pIMG_0980rogrammazione della Festa di Sant’Anna. Una rimarchevole soluzione di continuità rispetto alle edizioni raffazzonate degli ultimi anni, oltre che un indizio preciso delle caratteristiche della manifestazione 2014. Con la bella mostra allestita presso la Galleria Ielasi, nel cuore del borgo di Ischia Ponte, si è cominciato proprio dalla storia della Festa, con un omaggio per nulla scontato ai grandi costruttori di barche delle origini della Sant’Anna. Che, guarda caso, sono stati anche alcuni dei protagonisti dell’arte ischitana del Novecento. Un’antologica che è una vera “chicca” per gli appassionati d’arte, ma anche una preziosa occasione di recupero della memoria collettiva e dell’identità culturale isolana, che è uno dei temi conduttori e dei motivi di interesse della Sant’Anna in corso.

Poche tele, pochi autori, ma ugualmente è una proposta sontuosa, quella della mostra che accompagnerà l’intera programmazione della Festa di Sant’Anna, fino a domenica prossima compresa. E non solo per la capacità di richiamo degli artisti di valore presenti nell’esposizione: EDUARDO COLUCCI, VINCENZO COLUCCI, LUIGI DE ANGELIS, FEDERICO DE ANGELIS, VINCENZO FUNICIELLO, ANIELLANTONIO MASCOLO, GABRIELE MATTERA, MARIO MAZZELLA, FEDERICO VARIOPINTO.  Non solo di Ischia Ponte, com’era nel progetto iniziale anticipato a “Qui Ischia” da Massimo Ielasi qualche settimana fa, ma tutti gli artisti ischitani che nella loro vita hanno messo la loro creatività anche al servizio della Festa, partecipando almeno una volta alla costruzione di una barca allegorica. E spesso con risultati notevoli anche in quell’espressione creativa indubbiamente originale e particolare.

Un’antologica, tutta da godere perchè la selezione e la ricerca dei lavori esposti da parte di Ielasi è stata svolta con grande accuratezza per evitare di proporre qualcosa di scontato, di ovvio e prevedibile, perfino di banale. Un rischio che c’era, trattandosi di autori conosciuti, che hanno partecipato a innumerevoli mostre, talvolta anche insieme. Invece, nulla di tutto questo: l’allestimento risulta originale e interessante nel suo complesso, ma anche con riferimento ai singoli autori, sia per chi entra in contatto con la prima volta o comunque ha poca familiarità con l’arte ischitana sia per chi ha già confidenza con i protagonisti dell’esposizione.

IMG_0981IMG_0982Dei Colucci, fratelli ma con percorsi artistici diversi, è ben resa l’individuale, peculiare identità artistica. E le opere di Federico Variopinto era da un po’ che non si vedevano in mostra a Ischia e quelle esposte – una natura morta e un interno – sono entrambe da godere. E in un ricercato contrasto di stile, di mano, di approccio alla pittura, di epoche, al centro tra i due piccoli dipinti di Variopinto, una tela di grandi dimensioni di Gabriele Mattera, caratteristica di un periodo di grande esplosione vitale (e coloristica) della suo percorso espressivo, che si nutre della ricomparsa della figura umana dopo una prolungata assenza. E poi Luigi e Federico De Angelis, padre e figlio, mondi diversi da esplorare. E una grande tela di Mario Mazzella, dove sono presenti alcuni temi forti della sua “poetica” (la madre con bambino, il mare e la barca) ma relativi ad un periodo artsitico più giovanile, meno noto, di grande intensità. E poi un collage vera prova di bravura di Funiciello. Di cui però è presente anche il periodo della pittura ad olio, meno noto nonostante l’indubbio valore: un bell’autoritratto collocato di fianco ad un altro. di Mario Mazzella. Una felice intuizione a livello artistico, con qualche implicazione “umana” (la rivalità tra i due era abbastanza nota) che fa parte della storia dell’arte ischitana e anche di Ischia Ponte. E notevoli sono anche gli autoritratti di Luigi De Angelis e di Colucci.

IMG_0984E poi le incisioni di Aniellantonio Mascolo, ad aprire, ma anche a chiudere, degnamente, il percorso espositivo: una festa, con la giostra illuminata, e l’interno di una casa ischitana con donne intente nella filatura. Due quadri, ma anche (potenzialmente) due ottime scenografie per barche di Sant’Anna. Come il delicato paesaggio all’imbrunire con ciucci e carrozze di Luigi De Angelis e uno scorcio del borgo ischitano di Edoardo Colucci. Nove artisti e nove maestri di barche. Così la Festa di Sant’Anna e l’arte ischitana ebbero nella storia gli stessi interpreti.

La mostra potrà essere visitata fino a domenica, dalle 18.30 alle 21.30.

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