I vandali del sacchetto continuano a imperversare, tanto a Ischia ognuno bada ai casi suoi

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I cartelli che gli incivili non sanno leggere

E’ una situazione sempre più incresciosa e indecorosa. Che sta accompagnando tutta l’estate, senza che se ne intraveda una fine anticipata (e auspicabile) rispetto alla scadenza naturale della partenza degli sporcaccioni forestieri. I maggiori indiziati dello scempio di sacchetti di immondizia sciorinato per le strade, visto che d’inverno certe vergogne non si verificano. Una sorta di tormentone ormai, che con le sue varie negatività si può considerare esemplare di un andazzo pessimo e tutto ischitano. Quello che impone di far finta di nulla, di girarsi dall’altra parte, di non vedere e non parlare, di farsi i casi propri. Di adattarsi al peggio, insomma, secondo la “filosofia” del “votta a passà”, a maggior ragione ora che abbiamo doppiato anche il Ferragosto. Trascorso rigorosamente nella “monnezza”, con l’aggiunta della maggiore produzione collegata proprio ai festeggiamenti di mezza estate.

Ineffabili, gli “zozzoni” continuano a imperversare come se nulla fosse. Lungo le strade a rischio non mancano i cartelli(ni) con le indicazioni sui giorni, gli orari e le tipologie di rifiuti da separare per il conferimento. Ma, a quanto pare, costoro oltre a essere privi di educazione, lo sono anche di istruzione, visto che non leggono gli avvisi. E, anzi, ci piazzano i sacchetti proprio sotto. Perciò buttano di tutto a qualunque ora, in qualunque giorno domenica compresa e rigorosamente tutto “ammiscato”, senza neppure accennare ad una qualche differenziazione. D’altra parte, finora gli è andata sempre bene, non hanno preso una multa, non hanno ricevuto neppure un rimprovero, chi glielo fa fare di modificare le loro abitudini? Meglio continuare a farsi i casi propri…

Non vivono nel deserto, i vandali del sacchetto. Le zone in cui agiscono sono densamente popolate e molto trafficate. Possibile che nessuno li veda mai quando abbandonano al loro “mercanzia” puzzolente e senta il dovere e la necessità di obiettare qualcosa? I proprietari delle case affittate per la stagione, ma anche qualche vicino intelligente, dovrebbero prendersi la briga di spiegare quali sono le regole e di far capire che se d’inverno, tra noi, funziona tutto bene, non è ammissibile che durante l’estate ci si debba convertire a vivere in un perenne porcile. Aprire la bocca  sarebbe auspicabile per difendere il diritto di tutti alla vivibilità. Sarebbe farsi i casi propri nel modo giusto, che non è quello di fare le scimmie cinesi, fingendo che vada tutto bene.

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Discariche volanti? No, sempre più fisse

E poi c’è Ischiambiente. Che nonostante qualche segnale evidente di novità, non sembra aver ancora imboccato la strada giusta. La mattina di Ferragosto, incrociando lungo la strada verso il mare un operatore ecologico intento a ramazzare con cura, mi è venuto naturale, avendo appena avvistato sempre più enorme il cumulo di sacchetti nel tratto a valle di Casalauro (a pochi metri da lì) segnalargli che la discarica volante era di nuovo in lievitazione. “Non è a me che lo dovete dire – la risposta pronta – io sto qua, che ci posso fare?”. Può almeno avvertire… “Io non posso fare niente, devo pulire qua, non posso avvertire nessuno. Non abbiamo neanche il telefono”. Ma rientrerà al deposito, qualcuno vedrà, lei non è un addetto di Ischiambiente? “Noo, non vedo nessuno e non posso dire nulla. E poi, a che serve, i dirigenti sanno tutto, sono al corrente. Che devo dire io?”. Lo scambio, sconfortante, è andato avanti ancora per un paio di battute fino all’uscita finale: “Andate dal Sindaco…”. Ci mancava solo questa. Praticamente, lo stesso che invitarmi ad affidare la mia segnalazione al mare, là a due passi. Anzi, meglio, perchè il mare è qua e non c’è bisogno di appuntamento, mentre il Sindaco è in vacanza su altri lidi. Un’isola, di sicuro più pulita di Ischia.

Resta il fatto che i lavoratori dell’azienda “monnezzara” non danno l’impressione di essere particolarmente motivati. E la colpa è anche della dirigenza aziendale, quella “ex”, che non ha saputo utilizzare nel modo più efficace ed efficiente le risorse umane disponibili, riducendole in questo stato di frustrazione e di abulia, e quella “nuova”, che non ha ancora invertito la rotta. Ma quale efficienza? Stamattina, verso mezzogiorno, abbiamo visto sfrecciare per Casalauro un furgone di Ischiambiente pieno di sacchetti di immondizia. “Avranno fatto una raccolta straordinaria e ripulito”, il commento tra alcuni abitanti. Macchè, i cumuli stavano tutti al loro posto…Il furgone era passato, per andare chissà dove, ma senza vedere lo scempio lungo la strada. Non era tra le mansioni da assolvere? Questa è l’efficienza dell’azienda dove ognuno guarda ai casi suoi!

A proposito, ma dove sta la squadra di vigili che avrebbe dovuto vigilare sul conferimento dei rifiuti? Era stata annunciata con tanta enfasi, all’alba della “rivoluzione” decretata in Municipio, ma nessuno finora l’ha vista. La squadra. E la “rivoluzione”. Il “made in Ischia” è incorreggibile…

 

 

 

 

 

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