L’estate è praticamente finita, almeno per quanti hanno trascorso la vacanza in casa d’affitto o nelle seconde case di proprietà. Categorie di ospiti nelle quali, senza scadere in ingiuste e ingiustificate generalizzazioni, sono compresi gran parte dei responsabili dei cumuli di immondizia conferiti senza tener conto delle regole in vigore su giorni, orari e tipologie di rifiuti. E, come già negli anni precedenti, non si è riusciti in alcun modo a contenere e tanto meno a contrastare e combattere un fenomeno vergognoso, che ci ha afflitto per tutta l’estate e che ha procurato a Ischia uno scadimento di immagine che si poteva e doveva evitare. Anche le promesse arrivate a stagione avanzata su un imminente cambio di rotta, non si sono mai trasformate in fatti. A parte un improvviso attivismo nell’effettuazione di qualche pulizia extra, che è durato pochi giorni, di cambiamenti radicali e risolutivi non se ne sono visti. Come non si sono visti i controlli che avrebbero dovuto produrre la necessaria soluzione di continuità nei comportamenti degli incivili. Che stanno chiudendo il loro soggiorno ischitano con il “botto” finale, ovvero vagonate di “monnezza” lasciate liberamente su strada.
In concomitanza con le partenze e la chiusura delle case, non c’è occasione migliore per una ripulita generale. E date le circostanze, è difficile pensare che chi non si era preso il fastidio di fare la separazione dei rifiuti per tutta la sua permanenza sull’isola, se ne preoccuperà adesso. Quando, tra l’altro, ha dalla sua la “giustificazione” che non potrà conferire nei giorni stabiliti, peraltro mai rispettati. E così si liberano, come al solito, di sacchetti con dentro di tutto, immondizia mista tra umido, secco, e tutti i materiali possibili. Perdipiù in quantità maggiore, perchè si sbarazzano in una sola volta di tutto ciò non che non possono portarsi dietro o che non si mantiene. E così siamo destinati nei prossimi giorni ad assistere a spettacoli ancora più indecorosi di quelli cui abbiamo assistito finora. Il peggio del peggio, insomma.
D’altra parte, i cumuli indifferenziati rimossi martedì sera, l’unico giorno in cui i camion possono caricare di tutto, si sono velocemente rigenerati, in tutti i punti “strategici” dove hanno stazionato sistematicamente per tutte queste settimane. E dove, se qualche controllore ci fosse stato, avrebbe anche potuto cogliere sul fatto gli sporcaccioni seriali, elevando quelle multe che avrebbero portato soldi utili nelle casse comunali e che, soprattutto, avrebbero rappresentato un deterrente a reiterare determinati, deprecabili comportamenti. Operazione tanto facile, alla fine. Ma, forse proprio per questo, impossibile. Almeno a Ischia.
Invece, abbiamo all’attivo (sic!) un’estate con tanta immondizia “abusiva” per le strade più o meno periferiche, spettacoli indecorosi anche in zone frequentate dai turisti civili, tanta immondizia in più assolutamente indifferenziata e, cosa più grave, la tranquillità per gli incivili che a Ischia si può contravvenire impunemente alle regole e si può insozzare il paese senza alcuna conseguenza. Che è, poi, indirettamente un incentivo a rifarlo pure in occasione dei soggiorni futuri, più o meno lunghi, compreso qualche fine settimana settembrino, perchè no?
Lassismo, disorganizzazione, inefficienza. Anche quest’anno questo mix deleterio ha prodotto un fallimento evidente nella gestione del territorio nel periodo più delicato per l’economia isolana. Non c’è che da prenderne atto, purtroppo. A parte le chiacchiere, sono i fatti, in questo caso i non fatti, che contano. E pesano. Come i quintali di “monnezza” abbandonata nelle strade, con grande goduria dei ratti, gli unici a vedersene bene per queste improvvise e impreviste provviste a disposizione 24 ore su 24. A Roma, dove da qualche tempo i cumuli di rifiuti restano per le strade quasi come durante le nostre crisi di qualche anno fa, è stato lanciato un allarme per l’incremento che questo stato di cose ha già prodotto nella popolazione di pantegane, sempre più difficile da contrastare. A Ischia, dove avremmo potuto evitare lo sconcio, l’effetto può essere stato il medesimo. Ma per il “made in Ischia” non è un problema…