Gli imbecilli non si fermano mai, non vanno mai in ferie, non si prendono mai una pausa. E soprattutto non attivano mai la poca materia grigia di cui dispongono. Così, in giro per l’isola le loro “gesta” sconsiderate lasciano tracce, che certo non contribuiscono in positivo al decoro e all’immagine dei luoghi in cui si manifestano. L’ennesimo “caso” è quello delle gigantografie con cui, sul porto di Ischia, si è cercato di coprire, in modo finalmente decente, lo scandalo del pontile pericolante dove i lavori non cominciano mai. Ma la nuova “pezza a colore” è durata solo poche settimane, prima che gli instancabili vandali non la prendessero di mira, avviandone la distruzione.
Non sono durati molto i pannelli che delimitano l’area del pontile “sgarrupato”. Già pochi giorni dopo la loro installazione si notava un taglio, non certo casuale, su una delle belle foto utilizzate per la barriera decorativa che è andata a sostituire gli orribili teli frangivento inizialmente utilizzati per nascondere la struttura semidistrutta. Quel taglio non era che il primo di una serie che ormai ha fatto a strisce diversi pannelli e che, di questo passo, porterà a trasformarli in un altro sconcio. Come se già non bastassero quel che resta del pontile o le vergogne della discarica di rifiuti che su di esso aveva resistito per mesi, fino a stagione turistica avanzata, procurandoci figuracce in quantità con i turisti esterrefatti che posavano lo sguardo su quello spettacolo dal loro sbarco sull’isola! Ma è possibile che niente resista e che anche quando – di rado – si tenta di fare qualcosa di utile, ci si debbano mettere di mezzo pure dei deficienti che non altro di meglio da fare che aggiungere altre “zelle” a quelle già fin troppo presenti sul nostro territorio?
Ma tant’è. I pannelli decorativi di questo passo arriveranno difficilmente alla fine della stagione turistica. Intanto, già così sono impresentabili e si tratta anche di un danno economico, perchè hanno avuto un costo e sono stati pagati con i soldi dei contribuenti. Che grazie a questi soggetti senza cervello, è come se fossero stati buttati a mere. Bravi davvero!
Intanto, un altro mese è passato e non si hanno notizie di un avvio dei lavori almeno di smantellamento del pontile pericolante, che sarebbero dovuti essere già finiti, stando alle (vuote) assicurazioni che la Regione aveva dato al momento della chiusura dell’opera Mondiali ’90 corrosa dal mare. Quanti secoli ci vorranno prima che da Napoli si decidano a iniziare un intervento necessario, che per molteplici motivi rappresenta una priorità, e come tale dovrebbe essere trattata? Per caso qualche esponente regionale verrà anche a presenziare ai prossimi festeggiamenti per i 160 anni dell’apertura del porto borbonico, nonostante questa macroscopica inadempienza che si sta protraendo, con gravi ripercussioni sulla funzionalità e finanche il decoro del principale approdo isolano? Sarebbe curioso…