Primo bilancio dell’estate con il comandante del porto Raffaele Muscariello

IMG_1241Considerata la durata naturale della stagione turistica isolana, che si allunga abbondantemente all’autunno, sarebbe ancora prematuro abbozzare un bilancio dell’estate ai primi di settembre. Ma incontrando il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Ischia, il capitano RAFFAELE MUSCARIELLO, non si può che iniziare da una prima valutazione sull’estate già trascorsa, che poi è il periodo di massima fruizione del  mare. “I dati dello scorso fine settimana sono stati di 30mila partenze e di 25mila arrivi, pensavamo che sarebbero partite molte più persone – sottolinea il nostro interlocutore – E gli arrivi sono ancora consistenti, si parla di tutto esaurito nel mese di settembre e, a causa del tempo, la stagione è partita in ritardo. Perciò, per noi la stagione continua…”.

- Sul fronte del diportismo nautico, com’è andata?

“La presenza in mare ha confermato il trend di una diminuzione delle imbarcazioni. Già da un paio d’anni, come conseguenza della crisi, ma anche per altri motivi, la presenza è diminuita, come hanno registrato i nostri controlli in mare”.

- L’anno scorso vi furono parecchie lamentele sulla presunta incapacità dell’isola di accogliere grosse imbarcazioni da diporto. Si dice che la nostra offerta di ormeggi sia inadeguata, siamo davvero così carenti?

IMG_1242“A livello logistico, l’isola ha ottime possibilità di ricezione per tutte le tipologie di natanti, pure oltre i 24 metri. Lacco Ameno ha lavorato tantissimo quest’anno con le imbarcazioni più grandi e alcune le abbiamo avute anche nel porto di Ischia, compatibilmente con le possibilità di accoglierle. Nel periodo centrale dell’estate la marina di Ischia è stata sempre piena”.

- La tragedia di Ferragosto ha riproposto la questione della non sempre adeguata preparazione e consapevolezza di chi va per mare. Quanto è realmente diffusa questa situazione?

“Prima di iniziare la stagione svolgiamo un’opera di sensibilizzazione rivolta ai bagnanti, agli operatori balneari, ai diportisti. Il rilascio del bollino blu comporta un’attività preventiva, anche di informazione. Abbiamo avvicinato 100 imbarcazioni e poche sono state le deficienze riscontrate, soprattutto di natura documentale. Il rilascio dei bollini garantisce l’efficienza delle imbarcazioni anche in termini di sicurezza. Per quanto successo a Ferragosto rimane un grande rammarico: se avessi avuto cento mezzi in mare e mille uomini a terra l’esito non sarebbe stato diverso. Ci sono ancora indagini in corso, ma è evidente che partire da Napoli con un barchino di 4 metri e mezzo avrebbe richiesto, diciamo, più prudenza. Quel giorno il mare a Ischia era calmo, superata Punta Caruso era un inferno. Chi va per mare, queste cose le sa, non basta l’app sul telefono che indica il sole per mettersi in mare. Noi abbiamo un servizio h24 che fornisce informazioni aggiornate sulle condizioni meteo e consigli e abbiamo avuto un incremento delle richieste di questo tipo. Basta telefonare al 1530 o passare per l’ufficio e ritirare copia gratuita dei bollettini”.

- L’Area Marina Protetta stenta a decollare. Considerato il vostro ruolo, qual è il problema di questo stato di difficoltà?

“Noi abbiamo un compito di salvaguardia dell’ambiente marino, anche da terra, a prescindere dall’esistenza di un’area marina. Quindi, svolgiamo un’attività di vigilanza, che esula da ogni aspetto riguardante la gestione dell’Amp, che non attiene alle nostre competenze”.

- Però proprio sul fronte della vigilanza si lamenta da tempo che tante segnalazioni, soprattutto di pesca illegale, non sarebbero seguite da controlli. Lei cosa risponde?

“Molte segnalazioni non sono suffragate da un’attenta valutazione. Non tutte le zone dell’Amp sono vietate alla pesca…”

- Mi riferisco alle segnalazioni che riguardano le zone A e B no take, che sono precluse

“Quando effettuiamo i controlli, nella maggior parte dei casi troviamo che il mezzo non era nella zona preclusa, aveva i permessi per effettuare la pesca, usava l’attrezzo consentito. I casi di infrazione sono una minima parte rispetto alle segnalazioni ricevute. D’altra parte, per vigilare su un’area protetta di queste dimensioni, per i mezzi e il personale che abbiamo, ritengo che riusciamo a fare un buon lavoro. Da inizio giugno, d’accordo con Procida e alternandoci nei fine settimana, siamo riusciti a garantire due uscite settimanali con una motovedetta e un gommone”.

IMG_1253- Ma di notte avete sempre difficoltà ad uscire…

“Di notte i problemi rimangono. Con una motovedetta a disposizione devo conciliare quel servizio con gli altri. Cerchiamo di coprire il più possibile, ma che si possa essere pronti a rispondere a qualunque segnalazione h24 con una delle due motovedette che deve essere sempre disponibile per le emergenze, è impossibile”.

- E sulle spiagge, com’è andata?

“L’aiuto maggiore ci viene dagli assistenti bagnanti. Devo dire che grazie a loro sono stati risolti molti casi sia a Ischia che a Forio. Li formiamo in inverno, da 4-5 anni effettuiamo una campagna pre-estiva per istruirli. Ad inizio stagione, nel mese di maggio abbiamo fatto il giro di tutti gli stabilimenti, non per bastonare, ma per fare in modo che tutte le attività fossero in regola attraverso dialogo e persuasione, secondo la linea indicataci anche dall’ammiraglio. Puntiamo soprattutto sulla prevenzione e stiamo avendo i riscontri ”.

- Quest’estate avete effettuato anche molti controlli sugli scarichi degli alberghi, con risultati eclatanti…

“Già il mio predecessore aveva gettato le basi per questa attività e da ottobre siamo entrati nella fase operativa. C’è un problema grosso, di fondo, sull’isola, ovvero la mancanza di depuratori. Ma anche in questo caso la legge consente alle strutture ricettive, con propri impianti, di ovviare al problema. E lo forzo per adeguarsi, mi creda, non è proibitivo dal punto di vista dei costi. Quando abbiamo cominciato con i primi sequestri, speravo in un effetto di deterrenza, che chi era in difetto si mettesse a posto, ma così non è stato. Le posso dire che per i nostri provvedimenti ci siamo concentrati solo su macrodeficienze, non su aspetti marginali. E abbiamo seguito una valutazione strettamente tecnica, in una indagine ampia, che ha coperto la totalità delle tipologie delle strutture e delle situazioni possibili”.

. Siete pronti per sgombrare il porto per il 160° anniversario dell’apertura?

“Siamo già partiti con largo anticipo e noi sì, siamo pronti”.

- Ma la situazione del porto non è delle migliori, possibile che non ci sia modo di renderlo più vivibile?

“Noi cerchiamo di mediare. Ma bisogna rendersi conto che il porto è parte integrante del tessuto urbano, che quindi è molto trafficato soprattutto per la stagione turistica da Pasqua a fine settembre. C’è il problema della vivibilità del porto e intorno ad esso, ma poi giustamente l’isolano pretende la continuità territoriale che implica un tot di accosti di navi e aliscafi. Certo, questa organizzazione si potrebbe migliorare. Su questo c’è un discorso aperto da più di un anno alla Regione, per cercare di diluire le corse nell’arco della giornata. Ma il nostro compito è di fare proposte, le decisioni spettano ad altri”.

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