Un passo clamorosamente sbagliato. E’ quello che ha azzardato il manager dell’Asl Na2 Nord GIUSEPPE FERRARO quando per settimane, con una determinazione degna di miglior causa, si è intestardito nella scelta di trasferire la Sir isolana dalla sede “storica” di Villa Orizzonte nell’ex Hotel Stefania a Casamicciola, nonostante l’opposizione fortissima e quanto mai compatta di tutte e sei le amministrazioni comunali, dell’opinione pubblica rappresentata da gruppi, associazioni e singoli cittadini, con il valore aggiunto della piena convergenza su quella posizione del Vescovo e della Chiesa ischitana. E ieri l’errore clamoroso di Ferraro è stato pienamente riconosciuto come tale dal TAR CAMPANIA, che era stato adito proprio dall’Asl contro le ordinanze con cui il Comune di Casamicciola, subito dopo lo spostamento in via Nizzola del Centro di Salute mentale e ancora prima che seguisse la Sir, aveva intimato la chiusura della struttura (che non aveva i requisiti per trasformarsi in centro sanitario polivalente) e il ripristino dello stato originario dell’edificio, in quanto i lavori già realizzativi dall’Asl erano da considerarsi abusivi. Il Tribunale amministrativo, dunque, ha riconosciuto la piena legittimità dei provvedimenti comunali, RIGETTANDO senza se e senza ma LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA delle due ordinanze da parte dell’AZIENDA DI MONTERUSCELLO. Sconfitta su tutta la linea e con l’0bbligo di eseguire immediatamente sia l’ordinanza di chiusura dell’ex Hotel Stefania che il successivo ripristino della struttura.
Davvero una misera fine per un progetto propagandato e giustificato da una fantomatica operazione di “spending review”, la cui congruità economica peraltro era chiara solo ai vertici dell’Asl! Che tanto si erano spesi in piena estate, in prima fila il direttore generale in persona, per concretizzare comunque e in barba ai provvedimenti del Comune di Casamicciola il trasferimento in tutta fretta dei servizi psichiatrici, Sir compresa, e rifiutando al contempo, anche sprezzantemente, ogni proposta di confronto e di dialogo avanzata a livello istituzionale dai Sindaci isolani e poi dal Vescovo e dall’associazione di cittadinanza attiva nel frattempo costituitasi. Fino alla scelta di Ferraro di non presentarsi neppure alla riunione convocata dalla Regione il 6 agosto scorso, sull’onda dell’inchiesta avviata dalla Magistratura, per discutere della questione con i Sindaci e valutarne le controproposte. Anzi, in quello stesso giorno il manager si era presentato di buon mattino in via Nizzola, per un improvviso sopralluogo all’ex Hotel Stefania e in quell’occasione si era lanciato in ardite anticipazioni circa lavori di ristrutturazione da effettuarsi nel piano destinato alla Sir, pur essendo già state dichiarate illegittime dal Comune di Casamicciola le opere realizzate al piano di sopra, dove è stato allocato il Centro di Salute mentale. Evidentemente, la valutazione del direttore generale e di chi, tra i dirigenti dell’Asl, lo ha appoggiato e coadiuvato nell’affaire “Villa Stefania”, è stata completamente sbagliata. Come adesso ha confermato il Tar. Ma ciò che resta incomprensibile è la testarda difesa di una linea che fin dall’inizio faceva acqua da tutte le parti, almeno al di fuori del tribunale, visto che ieri al dibattimento davanti al giudice amministrativo l’unico assente è stato proprio l’avvocato dell’Azienda di Monteruscello! E così Ferraro ha fatto il bis: prima la gravissima defezione dalla riunione in Regione, uno schiaffo ai Sindaci e al loro ruolo istituzionale, e ieri la replica in tribunale. Assenze più che indicative, in negativo certamente.
Va da sè che la pronuncia del Tar rappresenta una vittoria importante, di principio e di sostanza, per la comunità ischitana, unanime nella difesa di livelli di assistenza che, in particolare nell’ambito psichiatrico, l’Asl sotto la direzione di Ferraro in questi anni ha dapprima pesantemente eroso e poi compromesso con il trasferimento della Sir e le modalità che sono state seguite fin dall’inizio di questa sconcertante vicenda. Ma come poteva essere che un ente pubblico, tenuto al massimo rispetto della legalità, si sia andato impelagare in un abuso edilizio, in un illegittimo cambio di destinazione d’uso, impegnando in questa “impresa” anche soldi dei contribuenti? Eppure, è quello che anche secondo la valutazione del Tar si è verificato in questi ultimi mesi. E adesso il manager potrebbe essere chiamato a rispondere del suo operato sia a livello penale che contabile-erariale.
Soddisfatto dell’esito del procedimento innanzi a Tar è il Sindaco di Casamicciola, GIOVAN BATTISTA CASTAGNA, perchè “è stato riconosciuto che abbiamo assunto tutti i provvedimenti necessari e che non potevamo agire altrimenti. Anche se qualche organo di stampa mi ha attaccato in questo periodo, pensando che potessi muovermi come un sceriffo senza tener conto di ciò che prevedono le norme, mi fa piacere che il Tar abbia verificato che si è operato bene e che non ho procurato problemi al Comune. Adesso vedremo quali saranno gli effetti diretti della decisione del tribunale”.
Già, adesso l’attenzione non può che spostarsi sul fronte delle conseguenze pratiche della pronuncia del Tar. L’ex Hotel Villa Stefania non può continuare ad ospitare nè la Sir nè il Centro di Salute mentale. Anzi, l’Asl dovrà provvedere pure ad abbattere le opere abusive realizzate e a ripristinare lo stato precedente dell’edificio. Perciò c’è attesa tra gli stessi operatori per capire quale sarà la futura allocazione di servizi di cui va assicurato il pieno funzionamento. Stamattina, la notizia della decisione del Tar è arrivata a “Villa Stefania” mentre si stava effettuando presso il Centro di Salute mentale un trattamento sanitario obbligatorio su un paziente in enormi difficoltà. A testimonianza del fatto che ora l’Asl deve trovare una soluzione adeguata e legale al problema che ha creato con le sue improvvide scelte. E non pensi il manager di penalizzare ulteriormente gli utenti e di sacrificare la serenità dei residenti della Sir, che hanno già appena subito il trauma del trasferimento dalla loro “casa” in un ambiente nuovo, sconosciuto e inadeguato per le loro esigenze. C’è ancora a disposizione per un nuovo affitto”Villa Orizzonte”, ad un canone nettamente più basso e a condizioni di gran lunga più favorevoli di quelle pregresse. A MONTERUSCELLO AGISCANO FINALMENTE NELL’INTERESSE DEI MALATI AFFIDATI ALLE LORO CURE E NON INSISTANO NEL PERSEGUIRE “STRATEGIE” FALLIMENTARI!