L’estate di Aenaria, così la città sommersa è diventata il valore aggiunto del turismo isolano

IMG_0587E’ stata certamente l’estate di Aenaria. Più di quella del ’72 nella quale, del tutto casualmente, si rivelò per la prima volta, dopo oltre duemila anni, l’esistenza dell’antica città romana nella baia di Cartaromana. E più di quella del 2011, quando 39 anni dopo fu riavviata la ricerca delle testimonianze di epoca romana, peraltro senza grandi aspettative da parte degli archeologi. In quattro anni di intensa attività, dalla primavera all’autunno, sfruttando al massimo i favori del clima, sono stati fatti progressi inimmaginabili sul piano della ricerca archeologica e, in contemporanea, su quello della valorizzazione di un sito dal fascino multiforme, in cui vi è una concentrazione unica di richiami, tutti di grande interesse. E nel corso dell’estate appena trascorsa queste peculiarità hanno conquistato un’attenzione nuova, sono state comunicate al di là della cerchia degli addetti ai lavori e degli appassionati, hanno cominciato a suscitare interesse anche tra gli isolani, oltre a dimostrare di avere enormi potenzialità di attrazione sui forestieri. Dunque, di essere una carta importante per lo sviluppo sulla nostra isola di un turismo sostenibile, capace di coniugare ambiente e cultura nel rispetto di entrambi.

A parlare di una svolta sono anche i numeri. Si è passati, infatti, dai 750 visitatori dello scorso anno ai circa 2600 di questa stagione. Che si è chiusa da pochi giorni, perchè l’ultimo gruppo di turisti di varie località dell’Italia centrale è stato accompagnato alla scoperta della baia soltanto giovedì scorso. Già, perchè anche se il tour ha come punto di forza la visita al sito della città sommersa, con la barca dal fondo trasparente entrata in attività proprio quest’anno che consente di vedere i resti delle antiche strutture, c’è la possibilità di ammirare da vicino gli scogli di Sant’Anna, il fondo del mare con la Posidonia e anche il luogo delle “fumarole” acide all’ombra del Castello in cui si sta svolgendo la ricerca internazionale del Laboratorio del Benthos. E si tratta di una visita guidata, con la presenza a bordo di un biologo che illustra le caratteristiche dell’ambiente marino e di un subacqueo che accompagna alla scoperta delle rovine. Protagoniste del bellissimo video che ha fatto il giro del web proprio durante l’estate e che viene proposto ad ogni gruppo, preliminarmente all’uscita in barca.

Anche quest’anno, i visitatori sono stati perlopiù studenti di varie fasce d’età e di varie provenienze. Comprese diverse scolaresche isolane. Una scelta precisa, quella della società “MARINA DI SANT’ANNA”, che sta portando aventi il progetto di ricerca e valorizzazione di Aenaria, in stretta collaborazione con la SOVRINTENDENZA ARCHEOLOGICA di Napoli e Pompei e con l’autorizzazione dell’AREA MARINA PROTETTA. Si è deciso, infatti, di iniziare proprio dal mettere a disposizione le nuove conoscenze sulla città sommersa ai giovani, agli studenti, per poi allargare il discorso progressivamente ad un pubblico adulto. Che, tuttavia, non è mancato nel corso di questa estate. E che sarà maggiormente coinvolto dal prossimo anno.

In quest’ottica, “Marina di Sant’Anna” ha già iniziato una attività promozionale a tutto campo, che si svilupperà nei mesi a venire, attraverso la partecipazione a “vetrine” e fiere turistiche in Italia e all’estero. Nei giorni scorsi non è stata trascurata un’utile occasione alla Città della Scienza, tra poco toccherà alla Borsa Internazionale del Turismo archeologico a Paestum, poi ci sarà la Fiera di Londra e così via. Insomma, dopo l’ufficializzazione estiva, adesso ci si muove con determinazione sulla strada della valorizzazione di un nuovo straordinario attrattore per l’isola, anche a livello internazionale.

Intanto, con i proventi delle visite completamente reinvestiti nel progetto, si lavora per migliorare la qualità della visita guidata, adeguandola ad un pubblico più ampio, più vario, più selettivo. A cominciare dal video, di cui si sta preparando una versione in 3D. Inoltre, la barca con fondo trasparente dovrebbe essere dotata prossimamente di telecamere in grado di creare un filo diretto tra la guida subacquea incaricata di mostrare le testimonianze di Aenaria e i visitatori. In particolare, gli studenti, che così potranno interagire dalla superficie con la guida. In attesa di realizzare il percorso subacqueo tra le rovine, che sarà il coronamento del percorso di recupero della città romana e che, quindi, arriverà solo quando sarà conclusa – o comunque vicina alla conclusione – l’attività di indagine archeologica.

Quest’ultima continua a riservare risultati entusiasmanti. Anche la campagna di quest’anno, che si è appena conclusa per la consueta pausa autunno-inverno in ossequio ai condizionamenti meteo, non è stata avara di novità. Innanzitutto, prosegue l’esplorazione della cassaforma di legno, ritrovata in un ottimo stato di conservazione, di cui sono stati finora riportati alla luce una ventina di metri, ma che prosegue ulteriormente, per cui richiederà altro lavoro di scavo. E in aggiunta alla già significativa quantità di reperti ceramici emersi finora dalla sabbia, sono stati recuperati in questi mesi altri oggetti di fattura più fine, il che consentirà di ricostruire più correttamente la natura dell’abitato di Aenaria, le cui caratteristiche urbanistiche erano molto più complesse di quelle che erano state ipotizzate all’inizio di questa impresa, collegandole essenzialmente al porto e alle attività commerciali o artigianali di contorno.

In attesa di riprendere lo scavo, nella primavera prossima, l’équipe archeologica guidata dalla dottoressa ALESSANDRA BENINI e la responsabile delle Isole Flegree per la Sovrintendenza Archeologica COSTANZA GIALANELLA stanno  procedendo alla realizzazione dell’esposizione dei reperti di Aenaria negli spazi della Torre di Guevara. Un altro tassello fondamentale per la valorizzazione complessiva della Baia di Sant’Anna, in cui la Natura e la Storia hanno creato un concentrato unico di bellezze e di richiami. Un valore aggiunto per l’intera isola.

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