Mentre il medico studia…Sembra il proverbio più appropriato dopo aver verificato l’abisso tra i voli pindarici della dirigenza dell’Ente Autonomo Volturno e la realtà quotidiana con cui fanno i conti gli utenti innanzitutto e, sia pur in questo caso indirettamente, gli stessi dipendenti del’azienda a contatto con il pubblico. Loro, a Napoli, progettano mirabolanti soluzioni tecnologiche, mentre noi, sull’isola e forse non solo, non abbiamo più nemmeno la disponibilità dei volantini con gli orari dei bus, che una volta erano distribuiti senza problemi presso il botteghin o di piazzale Trieste, punto di riferimento più o meno obbligato per tutti i fruitori dei mezzi pubblici, locali e forestieri. Certo, c’è Internet e anche QUI ISCHIA pubblica integralmente il nuovo orario invernale dei bus in vigore da oggi, ma non tutti hanno ancora accesso e dimestichezza con la rete o hanno la possibilità di stamparsi in casa l’orario e perciò le due forme di pubblicità e di diffusione (via web e cartaceo) dovrebbero viaggiare insieme, ancora per qualche tempo almeno.
E, invece, di orari cartacei non se ne parla proprio. Al botteghino di piazzale Trieste gli addetti sono costretti a rispondere negativamente, pur con molta cortesia, agli utenti-clienti che avanzano la normale richiesta del foglietto con l’orario invernale. Niente da fare, a parte la copia esposta all’interno del ticket office e quelle esposte nelle rare bacheche che s’incontrano sul territorio, gli orari cartacei sono “banditi” e non ce n’è traccia.
Ora, ve bene essere attenti alle abitudini e alle tecnologie che si evolvono e adeguarvisi, ma che senso ha annunciare – come ha fatto poco più di un mese fa a Casamicciola il presidente dell’Ente di via Volturno – che nel 2015 tramite una “app” si potranno fare i biglietti con il cellulare, se l’azienda non riesce più neppure a distribuire i foglietti con gli orari? E non si tratta di una scelta di comunicazione drastica, ma semplicemente di un disservizio dovuto, come tanti altri anche di maggiore importanza, alla condizione tutt’altro che florida dell’ente che deve garantire il servizio pubblico di linea. Insomma, si dichiara di essere pronti ad andare su Marte, quando non si riesce a girare neppure dietro l’angolo con il monopattino…un po’ di misura e di concretezza sarebbero auspicabile.
A proposito di tecnologie, la capacità reale di gestirle l’abbiamo vista con gli scherni che furono piazzati anni fa in corrispondenza di tutte le fermate, a centinaia, per informare gli utenti circa arrivi e ritardi dei bus in tempo reale…figuriamoci! Sono durati un anno, qualcosa in più, poi sono stati dismessi e abbandonati come pezzi vecchi e da allora non hanno più funzionato. Un servizio di civiltà in meno per gli utenti e tanti soldi buttati, perchè certo tutti quegli aggeggi non saranno stati acquisiti e installati gratis. E sennò come faceva l’azienda a finire con le…nell’acqua, fino a rischiare il fallimento?