I presupposti c’erano tutti. Già nella sua prima pronuncia, poco più di un mese fa, il Consiglio di Stato, nel rifiutare la sospensione cautelare dei provvedimenti del Comune di Casamicciola richiesta dall’Asl Na2Nord, aveva posto le basi per la definitiva decisione di ieri. Un altro NO FORTE E CHIARO alle argomentazioni con cui l’Asl diretta da GIUSEPPE FERRARO ha cercato presso i giudici amministrativi (dal Tar al Consiglio di Stato) di ottenere un avallo alla sua scelta di trasferire i servizi psichiatrici presso l’ex Hotel Stefania. Un immobile tuttora abusivo perchè mai condonato che non era possibile convertire in struttura sanitaria, come invece Ferraro si è ostinato a voler fare, impelagando l’Azienda in una vicenda giudiziaria che finora l’ha vista sempre soccombente e per la quale dovrà pagare anche le spese. Anzi, dovremo pagare, perchè essendo l’Asl un soggetto pubblico paga con i soldi dei contribuenti, quindi i anche i nostri, non certo quelli di chi ha voluto imboccare pervicacemente un vicolo cieco. Chissà se adesso che si è ritirato a vita privata, qualcuno glielo ha comunicato, all’ex direttore, com’è finita la sua “strategia” e che riscontro hanno avuto le motivazioni prive di qualunque consistenza giuridica su cui era fondata.
I giudici del Consiglio di Stato con poche, forti e puntuali parole hanno riconosciuto la fondatezza di quanto sostenuto dai legali che hanno rappresentato i Comuni di CASAMICCIOLA, FORIO, BARANO e il COMITATO DI CITTADINANZA ATTIVA (perchè, INSPIEGABILMENTE, in quest’ultimo giudizio NON SI SONO COSTITUITI I COMUNI DI ISCHIA, LACCO AMENO E SERRARA FONTANA), ovvero che su un immobile oggetto di domanda di condono non ancora definita non è consentito eseguire altre opere diverse da quelle meramente conservative, come la manutenzione straordinaria che invece l’Asl ha realizzato, peraltro non nel piano non utilizzato dalla Sir, e alla quale erano stati destinati ben 240mila euro! A proposito di spending review!
Per le opere realizzate l’Asl avrebbe dovuto avere non sola la licenza edilizia, ma anche l’autorizzazione paesaggistica.
Perciò, la denuncia di inizio attività presentata dall’Azienda al Comune era, dunque, da ritenere priva di effetti, tanto più se si considera che quell’immobile non disponeva nemmeno della certificazione di agibilità, necessaria per il suo utilizzo, con l’aggravante dell’illegittimo mutamento della destinazione originaria e della finalità pubblica dell’attività ivi svolta.
“Il Consiglio di Stato – sottolinea l’avvocato BRUNO MOLINARO, che ha rappresentato il Comune di Barano – ha fatto strame degli errori commessi dalla A.S.L., condannata anche al pagamento delle spese processuali, sottolineando che, nel valutare la legittimità del suo operato, non può prescindersi dalla “regolare presenza degli edifici sul territorio comunale”. In altri termini, il Supremo Consesso ha bocciato come “irregolare” la presenza sul territorio casamicciolese dell’ex albergo Stefania, che, dunque, non può essere utilizzato per altri fini, a prescindere dagli abusi accertati. Sta ora al sindaco di Casamicciola e ai suoi funzionari dare immediata attuazione ai provvedimenti già adottati e rivelatisi, all’esame del giudice amministrativo, del tutto immuni da vizi”.Già, perchè adesso non ci si può accontentare del sia pur fondamentale riconoscimento della legittimità dei provvedimenti del Comune di Casamicciola, che impongono il ripristino della destinazione d’uso preesistente (ordinanza n.12) e la cessazione immediata dell’attività (ordinanza n.15). Adesso bisogna essere consequenziali con tutto questo iter giudiziario e procedere all’applicazione delle ordinanze suddette, preoccupandosi però di GARANTIRE UNA SISTEMAZIONE ALTERNATIVA ALLA SIR E AL CENTRO DI SALUTE MENTALE. A ISCHIA. Perchè non esiste e non potrà nè dovrà mai passare la “tesi” dell’Asl che se si lascia l’edificio di via Nizzola si emigra in terraferma. L’ISOLA NON RINUNCERA’ MAI A SERVIZI ESSENZIALI COME LA SIR E IL CENTRO CHE VANNO FORNITI SUL TERRITORIO, NON ALTROVE.
Gli ultimi giorni ci hanno regalato due novità significative: in ordine cronologico, l’uscita di scena di Ferraro e l’avvicendamento ai vertici dell’Asl e la decisione del Consiglio di Stato che ha dato torto all’Azienda e ragione ai Comuni e all’opinione pubblica isolana. E’ tempo che i Sindaci, tutti insieme, con forza, decisione e convinzione, chiedano subito un incontro ad horas al commissario IOVINO, per discutere della situazione dell’assistenza psichiatrica a Ischia. Per uscire dal vicolo cieco in cui ci ha cacciato Ferraro, c’è da trovare una SOLUZIONE CHE STAVOLTA METTA AL PRIMO POSTO LE NECESSITA’, I DIRITTI E GLI INTERESSI DEGLI ABITANTI DELLA SIR E DEGLI UTENTI DEL CENTRO. Che ormai, è solo centro diurno.
Al di là delle buone intenzioni di trovare altre soluzioni, che richiederebbero comunque tempi non brevi, nè brevissimi, come invece serve, per adesso va valutata la soluzione più naturale e di immediata praticabilità, ovvero il ritorno della Sir a Villa Orizzonte, in base alla proposta economicamente più vantaggiosa già presentata da mesi all’Asl.
E perchè non allocare a Barano anche il Centro diurno, visto che gli spazi adeguati là ci sono e, tra l’altro, gli utenti potrebbero raggiungere più agevolmente quella struttura?
A quel punto, resterebbe il problema della sistemazione degli studi per i medici e il personale della Salute mentale. Quanti locali servono? Possibile che con tutti gli immobili occupati dall’Asl sul territorio, a cominciare da quelli nel centro di Ischia, non si reperiscano le stanze necessarie? I locali dell’ex Psaut non ci risulta, per esempio, che siano utilizzati al massimo delle loro potenzialità…Con tre edifici a disposizione (Villa Romana, San Giovan Giuseppe e ex Maternità), volere è potere.
Se Ferraro, invece di andare avanti per la sua strada sbagliata indifferente a tutte le proposte e sollecitazioni dall’isola, si fosse concentrato sul massimizzare l’uso delle strutture già affittate e occupate, l’Asl, quindi noi, avremmo risparmiato molto di più e avremmo evitato i disastri accumulati fino ad ora. Che pagano ogni giorni i pazienti psichiatrici dell’isola d’Ischia.